Samoa Joe su sfidanti, promo, wild card rule

Samoa Joe è stato intervistato da The Sporting News, parlando di vari argomenti. Ecco alcuni highlights.
Su sfidanti a lungo termine: “In generale, penso di essermi sempre trovato in questa situazione unica nella mia carriera in cui le persone realizzavano quanto fosse importante poter avere una storyline con me, ma alcune volte, sia a livello creativo che fisico, non ha funzionato. Così è come la vedo. Ovviamente ciò mi ha deluso. Vado apposta là fuori a cercare sfidanti a lungo termine e colui che sarà il prossimo grande ostacolo. E' un processo, ma presto accadrà di nuovo.”
Sul suo lavoro al microfono: “E' molto semplice. Mi piacerebbe potervi dire che basta sedersi e che avviene una sorta di processo miracoloso, ma non è tutto ciò che accade. Quando vado sul ring e se non devo salirci ma comunque devo dire qualcosa diretto all'avversario, esco per cercare il confronto, per dare battaglia. Semplice. Voglio sfidare i tuoi limiti, destabilizzarti, farti fare il passo successivo. Sono le mie intenzioni ed è lo sforzo dietro le parole che dico e le cose che faccio.
La gente dice così sembra più reale o più autentico. Questo è perchè è la mia intenzione. Non voglio uscire là e raccontare una bella favola su cosa ho pianificato. Non voglio rivelarti cosa ho in mente. Voglio chiederti invece cosa hai intenzione di fare tu a riguardo. Penso questi siano aspetti che rendano grandi i migliori intrattenitori di questo business e soprattutto coloro che possono risultare controversi, ma senza questi strumenti ritengo che non avrebbero così tanto successo.”
Sulla Wild card rule: “C'è un sentimento decisamente diverso tra chi sta nei due show. Credo che con i ragazzi coinvolti nella wild card che fanno avanti e indietro ogni settimana, aggiunga un pò di freschezza. Tuttavia non credo che sarà qualcosa che durerà a lungo. Potrei anche sbagliarmi ma probabilmente poi punteranno a far si che la situazione dei brand sarà più stabile. Anche se con questa regola che mischia le carte non si può mai sapere.”