Roman Reigns su Undertaker, Lesnar, Ambrose, altro

Roman Reigns è stato intervistato dal podcast della CBS “In This Corner” parlando di vari argomenti tra cui il match di WrestleMania dell'anno scorso contro Undertaker, il primo match con Lesnar a WrestleMania 31, la fase di stallo dopo la reunion dello Shield.


Su quanto fu fisico il match avuto contro Brock Lesnar a WrestleMania 31: “Se ve lo ricordate così su due piedi, l'ho colpito proprio sotto un occhio provocandogli un taglietto e facendolo arrossire. Da lì ho capito che potevo finire male. Lui mi ha sollevato e mi ha scagliato contro il turnbuckle e ho sentito le mie costole incrinarsi. Molte persone non hanno realizzato che dopo quel match ho passato buona parte dei mesi successivi a lottare con le costole messe davvero male e potevo a malapena respirare. Se sembra che sia stato sotto tono in quell'anno della mia carriera è perchè effettivamente lo ero davvero fisicamente. Ho lottato contro Big Show, la mia rivalità successiva a Lesnar, ci ho lavorato per un mese e per tutto il tempo ho sentito le ripercussioni del match contro Brock. Tutti lo abbiamo visto, lo sappiamo tutti che è successo, quindi ogni volta che hai un match uno contro uno con un tipo come Brock, devi adottare una mentalità differente. Devi capire che la storia è semplice, siamo performer e lavoriamo per mettere su uno show certo, ma quando sei con uno come Lesnar e fai una bravata e lui ha una reputazione del genere, lui deve proteggere se stesso. E questo significa raggiungere un altro livello di fisicità nei match. Penso che sia proprio quello che è successo circa tre anni fa e speriamo di riuscire a ripeterci con un altro gran match.”

Sulla possibilità di essere ancora nel main event di WrestleMania e creare un buon rapporto con i suoi colleghi: “E' difficile vederla in questo modo. Voglio dire nella maggior parte dei casi è così ma non è un segreto che ci sia dietro una certa politica da seguire e conta la presenza nel backstage. Ho sempre detto queste cose anche ai ragazzi più giovani e che questo è uno dei lavori più duri da fare perchè non solo devi essere un bravo performer, ma devi essere anche un essere umano che sa dare l'esempio. Devi avere una certa capacità di persuasione e devi essere capace di gestire il tuo modo di fare con quello che succede dietro le quinte, come se fossero sempre situazioni che ti capitano in ufficio. Devi saper negoziare per te stesso e devi stare attento cercando di saper fare tutto. A volte ho detto a qualcuno più giovane di stare buoni seduti nel backstage, altre volte di uscire dagli spogliatoi o smettere di giocare ai video giochi o di imparare a relazionarsi con gli altri. E' un pò ciò che impari quando vai al college; saper instaurare rapporti con gli altri. E anche se ti comporti bene in classe, imparare a conoscere il professore è importante perchè chi lo sa che succederà una volta che avrai finito il corso una volta passato l'esame. Ti ritrovi a cercare un lavoro e capisci che non importa ciò che sai, conta ciò che sei. E' importa come conosci gli altri. Di solito me la sono sempre cavata nel relazionarmi con la gente e credo molto sia dipeso da come mi ha cresciuto la mia famiglia, visto quanto è numerosa. Penso che sia anche questo il modo in cui sono riusciti a rimanere in questo business così tanto e con diverse generazioni, perchè abbiamo capito queste cose. Nella maggior parte dei casi siamo persone genuine che amiamo ciò che facciamo e vogliamo bene a chi ci circonda, quindi diventa più facile amare questo lavoro e rispettare i propri colleghi.”

Se il suo match con The Undertaker abbia rispecchiato le sue aspettative: “Non penso che potrà mai essere così. E' sempre dura quando affronti Undertaker, uno che ha una carriera storica, con una lista di match così grandiosi, che riceve tutto quel rispetto e ha anche quell'aria mistica, oltre ad avere la reputazione di Godfather di questo business. Penso che tutti i suoi avversari si siano fatti le proprie idee su come poteva essere il match con lui a WrestleMania. Per me, quello che è stato davvero difficile fu sopportare il peso che aveva questo scontro. Se avessi lottato contro Undertaker venti anni fa all'inizio della sua carriera, o anche a metà carriera, il match sarebbe stato quello? Probabilmente no. La posizione in cui mi sono trovato mi ha fatto sentire una forte pesantezza e molta più emozione di quanta fossi realmente in grado di gestire. Penso sia stata una delle cose più dure da affrontare, ma anche una delle più grandiose. Penso abbia aiutato a mostrare la gravità della situazione e anche le responsabilità che comportasse in tv su chi fosse la persona con cui avrei dovuto condividere il ring. Questo rende speciale un personaggio e anche per il discorso fatto prima sulla politica del backstage, ovviamente non c'è nessuno rispettato come Undertaker. Ognuno può pensarla come vuole in questo business ma chiunque ha grande rispetto per quest'uomo. Sento come se contro di lui io non sia stato abbastanza. Forse io per la mia parte potevo fare di più, ma ho sempre tenuto Undertaker con grande riguardo che sento come se potessi fare meglio. Mi sono divertito, ho imparato davvero tanto sul ring con lui, anche se abbiamo condiviso il ring un paio di volte e per un solo match singolo, ma averlo a quel livello e avere una performance di circa 30-40 minuti prova comunque quanto lui sia bravo. Ho diviso il ring con tanti ottimi atleti e essere in grado di vedermela con le cose che lui sa fare rende tutto davvero speciale perchè ho visto le differenze tra cosa vuol dire lavorare con lui e conoscerlo di persona. Sono molto orgoglioso di questo perchè sarò uno dei pochi che può dire di aver lottato con lui. John Cena avrà questa chance quest'anno e non è lo stesso per lui perchè lui ha condiviso davvero lo spogliatoio con Undertaker. Hanno condiviso molti più momenti, viaggiato insieme e non molte persone che ci sono ora in WWE possono dire lo stesso.”

Su come stiano temporeggiando con la reunion dello Shield: “Quella era di quelle coseper cui mi dicevo -se dovrà succederà, accadrà prima o poi-. Lo è stato in passato e stava succedendo di nuovo. Ma come avete detto, non siamo riusciti a farla decollare ancora e in un certo senso ne sono quasi felice se posso essere onesto. Penso che rischiava di essere solo una sorta di estensione delle nostre carriere, che somigliasse troppo a una cosa della durata di poche notti e che poi ognuno dovesse tornare a fare le proprie cose in singolo. Purtroppo poi io sono stato male e Dean si è infortunato e questo ci ha lasciato con l'amaro in bocca, non solo perchè abbiamo perso il terzo membro dello Shiled, ma anche perchè lo stesso backstage ha perso uno dei suoi leader. Dean è uno che lavora davvero sodo e che c'è sempre e a essere onesti lui è quello che è on the road da più tempo di tutti noi. Tutti abbiamo sofferto infortuni, Seth si è distrutto un ginocchio, io ho avuto un'ernia, mi sono rotto il naso e altre cose così. Dean era l'unico che in cinque anni non si era mai preso del tempo per stare fuori dai giochi. Lui è un uomo di ferro a tutti gli effetti.”

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