Mick Foley: “Il processo creativo WWE è stagnante”

Il WWE Hall of Famer Mick Foley ha scritto nuovamente la sua sullo stato attuale del prodotto WWE oggi sulla sua pagina Facebook, specificando che il Raw di stanotte potremmo essere il suo ultimo da spettatore se la WWE continua a rifiutarsi di utilizzare il suo roster attuale. Foley ha fatto notare come la WWE fosse in una situazione simile nel 1997 finché Vince McMahon non fece una enorme ammissione.
“Gli storici di wrestling possono discutere riguardo a quando sia iniziata ufficialmente l'#AttitudeEra nel wrestling”, ha scritto Foley. “Ma per me il punto d'inizio sarà sempre un meeting indetto da Mr. McMahon nella primavera del 1997, quando fu costretto ad ammettere che ciò che aveva funzionato per loro così a lungo nel passato (cioè personaggi monodimensionali che tendevano ad essere legati a delle professioni – ndr) non stava più funzionando e che se la WWE voleva sopravvivere i wrestler stessi avrebbero dovuto farsi avanti e aiutare a creare quelle dimensioni che avrebbero stabilito il legame emozionale tra i wrestler e i fan – parte della linfa vitale del professional wrestling”.
Paragonando il roster di oggi a quello che la compagnia aveva durante l'Attitude Era e la Monday Night War, Foley ha scritto: “Le WWE Superstars di oggi (e comprendo anche le donne, poiché il termine 'Diva' ha fatto il suo tempo, un tempo ormai passato) hanno uno svantaggio marcato in qualche modo. Non possono dire ciò che vogliono e usare linguaggio colorito. Non possono sanguinare – nemmeno quando la situazione sembra perfetta per farlo. Cielo, la vita di Roman Reigns sarebbe molto più facile se potesse sopravvivere a degli assalti spietati nel modo in cui lo faceva la gente della mia era. Ma tutto il sangue, il linguaggio e la violenza impallidivano di fronte alla vera arma segreta dell'Attitude Era; la LIBERTÀ DI CREARE… LA LIBERTÀ DI PROVARE… LA LIBERTÀ DI FALLIRE – l'idea che morire provandoci fino all'ultimo secondo era importante quasi quanto eccellere – l'importante era tirare sempre fuori i propri colpi migliori. C'è una differenza tra giocare per vincere e giocare per non perdere: la prima genera sicurezza, fiducia in se stessi, la seconda genera la paura. È la differenza tra il fare un tipo di promo come facevano Stone Cold Steve Austin e Dwayne The Rock Johnson e l'approccio con lo stampino che tutti utilizzano fin troppo spesso di questi tempi nel creative della WWE. Il primo stile permetteva la creatività e l'emozione. Il secondo richiede memorizzazione e recitazione”.
Foley ha scritto di essersi offerto di guidare personalmente fino al quartier generale della WWE, senza la pretesa di essere pagato, per spiegare alla WWE quali crede che siano i problemi, ma loro devono ancora raccogliere la sua offerta.
Foley ha poi rivelato che uno dei suoi talenti attuali preferiti recentemente gli ha proposto un'idea per un potenziale ritorno di Foley. Foley dichiara di dubitare che verrebbe approvata dalla WWE, affermando che l'idea “mi permetterebbe di scavare nel profondo, di smuovere le fondamenta – e nel frattempo forse di far migliorare alcuni degli atleti del roster supertalentuosi ma sottoutilizzati. Mi piacerebbe tantissimo farlo… ma dubito che accadrà. Dopo tutto, potrei voler fare qualcosa di folle come andare sul ring senza un copione e provare a creare delle emozioni reali – in poche parole, il tipo di cose che salvarono la WWE nei tardi anni '90”.
Foley ha concluso il suo messaggio scrivendo che la fucina di talenti della WWE “non è mai stata così grande, ma il flusso creativo è stagnante… e puzza ormai da un po'”.