Le parole di Bryan Danielson sulla depressione

Bryan Danielson

La superstar AEW Bryan Danielson, intervenuto durante il podcast Getting Over, ha parlato di diversi argomenti, tra cui quello della depressione. A prescindere dalla compagnia, sono tanti i wrestler che negli ultimi anni hanno parlato di problemi di salute mentale. E di come questi abbiano un impatto nella loro vita quotidiana o con i propri cari.


Nella fattispecie, l’argomento è venuto fuori quando Danielson stava esprimendo il suo parere sull’attuale WWE Intercontinental Champion GUNTHER e su Ilja Dragunov, fresco di conquista del titolo massimo di NXT. Nel complimentarsi con i due, definendoli materiale da dream match, Danielson ha parlato di come crearsi aspettative circa qualcosa che non può accadere sia pericoloso per chi soffre o ha sofferto di crisi depressive come lui. Raccontando come, nonostante fosse felice in WWE, non riuscisse a essere pienamente se stesso e concentrato su ciò che faceva.

Da persona che soffre regolarmente di depressione, cerco di non pensare a cose che non siano raggiungibili nella mia realtà. Non è un bene per la mia salute mentale. Perché lo facevo [pensare a ipotetici dream match] quando ero in WWE. Ripetevo a me stesso ‘Ah, se solo potessi lottare contro questo avversario o in queste circostanze’. Ad esempio, pensavo alla New Japan, dove puoi combattere incontri senza pause televisive e non hai un tempo limite per tutto. Mentre a volte, in WWE, ti vengono dati tre minuti e mezzo o quello che è“, ha detto Danielson ridendo.

A causa di questo continuo scollamento tra realtà e desideri, Danielson sentiva di non essere più nel posto giusto. “Non riuscivo ad apprezzare quello che stavo facendo in quel momento. Ero molto felice in WWE, ma la mia testa non era più così concentrata e presente come lo è ora. Essere libero mentalmente e nel posto giusto aiuta in generale la qualità della tua vita e il tuo sentirti realizzato come persona.“.

L’American Dragon ha chiarito, infine, che la depressione ha avuto un impatto sulla sua vita quotidiana, ma non ha mai compromesso le sue performance in ring. A inizio anno, Danielson aveva parlato di come, a causa di gravi episodi depressivi, si sentisse profondamente in colpa nei rapporti della moglie Brie per essersi perso momenti importanti come il suo ultimo incontro. O verso i figli, per ogni volta in cui non ha potuto giocare con loro.

Una testimonianza importante, che fa il paio con quella di Edge/Adam Copeland circa i suoi motivi per passare in AEW. Come ha poi precisato Copeland nei suoi canali social con un lungo post, non si tratta di decidere chi sia meglio o peggio tra le varie federazioni. Ma di sentirsi liberi, come persone (nel backstage) e come wrestler (on screen), di essere se stessi e realizzati in quello che si fa.

Scritto da Andrea Samele
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