Harwood su CM Punk e i fatti di All Out

Nel suo podcast, Dax Harwood, oltre a svelare qualche aneddoto sul ruolo di CM Punk nel backstage AEW, ha anche ripercorso quanto successo ad All Out. Partendo dal pregresso, quindi dalla situazione con Hangman Page, per poi arrivare alla rissa vera e propria.
IL PROMO DELLA DISCORDIA
Il feud con Adam Page era partito un po’ in sordina, per poi salire di colpi con l’avvicinarsi del loro scontro a Double or Nothing. Hangman aveva puntato il dito contro il rivale, affermando di non voler semplicemente difendere la propria cintura, ma l’intera AEW dalla figura di Punk e dai suoi comportamenti. Dicendo di non avere il minimo rispetto per lui e per ciò che ha fatto in AEW.
Ecco le parole di Harwood a riguardo:
“Alla fine del promo sono andato da lui [Punk] per fargli i complimenti per l’ottimo segmento. Erano riusciti a creare una reazione nei fan e non è una cosa così scontata da ottenere quando si scontrano due babyface. Io l’ho vissuto come un grandissimo segmento, ma lui mi ha risposto -Aaah, io ho un certo pensiero a riguardo–. Non avevo idea che fosse successo qualcosa che non gli era proprio andato giù.”.
Ha poi continuato parlando di Hangman Page, dicendo di non poter dire se il tutto fosse stato preparato ad hoc per attaccare Punk sul personale:
“Non lo conosco particolarmente, abbiamo lavorato insieme solo una volta, nelle indies in North Carolina. Ma non mi sembra il tipo, non è l’idea che mi sono fatto di lui. Hangman è un padre di famiglia, ama sua moglie, ha appena avuto un figlio ed è sempre gentile con me. I nostri rapporti sono buoni, anche dopo le frizioni che noi FTR abbiamo avuto con gli Young Bucks”.
Come sappiamo, Punk ha poi vinto il titolo e chiamato fuori il rivale off script, per vendicarsi dello sgarbo subito. Dopo Double or Nothing, CM Punk patì un primo infortunio al piede che lo costrinse a cedere il titolo a Jon Moxley. Con feud una volta rientrato nel mese di agosto, che aveva visto Moxley dominare Punk.
LA NOTTE DI ALL OUT
Con queste premesse si è arrivati ad All Out, con la riconquista della cintura da parte del Best in the World in quel di Chicago. Punk, che nel Media Scrum si è tolto più di qualche sassolino dalla scarpa, attaccando a destra e a manca le politiche di spogliatoio in AEW, additando gli EVPs e i loro intrallazzi con i media. Causando la reazione a catena degli Young Bucks e di Kenny Omega e la conseguente rissa che ha portato alla sospensione di tutte le parti in causa.
“Ero già andato via quando è successo”, continua Harwood, “Eravamo tutti lì, stavamo bevendo e ci stavamo divertendo e abbracciando nello spogliatoio. Ho una foto con Jay Lethal stesi in terra che ridevamo come matti, mia moglie e mia figlia erano lì, la fidanzata di Cash. Un momento fantastico. Ci siamo fatti la doccia, un paio di drink e sono andato in hotel. Ho ricevuto un messaggio da uno dei wrestler che mi chiedeva se fosse tutto vero. Non avevo la minima idea di cosa fosse successo.
Quella stessa sera, ho ricevuto una chiamata su FaceTime da Punk che mi ha raccontato tutto e la mia risposta è stata -Non è vero, non può essere successo veramente-. Era ancora ricoperto di sangue dal match e mi ha detto che voleva che sentissi la verità direttamente da lui. Gli ho chiesto se gli serviva un qualunque tipo di aiuto, sarei corso anche per ripulirlo ma mi disse che ora era tutto a posto.”.
LA VERITA’ SULLA RISSA
Anche sulla rissa, Harwood non prende particolari posizioni. Diverse fonti concordano sul fatto che Punk abbia colpito con un pugno Matt Jackson. E che poi sia volata una sedia che ha impattato l’occhio di Nick Jackson, mentre Omega è stato morso da Ace Steel, non più in AEW a seguito di quella notte.
“Ovviamente non mi trovavo sul posto. Solo Dio sa la verità e ognuno si è fatto la propria idea a riguardo. Sulla base di ciò che ho sentito, ci sono elementi che corrispondono al vero, ma altri che mi hanno sollevato parecchi dubbi. Mi sembra però che solo una parte della storia sia stata resa nota. Solo ciò che questo o quel giornalista voleva pubblicare, magari in base a pregiudizi o antipatie per una delle due parti in causa. So anche che CM Punk mi ha raccontato la sua di versione, così come ne ho sentite altre da altri. L’idea che mi sono fatto è che ciò che è uscito sui media non è al 100% vero. E i fan hanno ricamato su queste esagerazioni dei media, finendo per essere ossessionati dall’accaduto invece di lasciarselo alle spalle.”.