Edge-Parla di operazioni, Haven e altro

L'Hall of Famer della WWE ed ex WWE e World Heavyweight Champion, la Rated R Superstar Edge, è stato ospite domenica sera degli studi di Wrestle Talk Radio. In un'intervista di circa trenta minuti, Edge ha parlato delle sue apparizioni nella serie di SyFy “Haven” e di cosa lo abbia portato a recitare, del suo sketch a Mind of Mencia (una serie televisivia comica americana – ndr) dove ha commentato un match tra Mosè e Gesù, della sua imminente operazione al collo, della transizione dai promo in-ring alla recitazione, della sua presenza alla vittoria del World Title da parte di Christian, dell'iconico match di TLC con gli Hardy e i Dudley a Wrestlemania X-7, della memorabile idea delle Five Second Pose e di chi propose l'idea e diverse pose, di come sia stato abbracciare Kane a Smackdown, della sua passione per l'arte e la lettura, della possibilità di considerare il comedy come un obiettivo futuro, della sua induzione nella Hall of Fame e dell'essere il più giovane introdotto nell'Arca, del suo nuovo taglio di capelli e delle regioni per cui l'ha fatto, dell'eredità di Edge e di molto altro.


Sulle sue apparizioni a Haven: “È piuttosto divertente per me apparire a Smackdown e rivolgere l'attenzione della gente anche a quello show, è una missione riuscita… Ho effettuato diverse apparizioni in quello show; è stata la prima occasione quest'anno e ce ne sarà un'altra tra qualche episodio. È un'altra di quelle cose in cui ti costruiscono un personaggio e ti dicono: 'Beh, Dwight (il personaggio di Edge – ndr) sta sollevando quel peso, quindi non importa se pesa 85 chili', ma dopo alcune scene è come se pesasse davvero così tanto (Edge si riferisce ai superpoteri del suo personaggio, dato che Haven è una serie di fantascienza – ndr)! Ma è un'esperienza davvero bella; mi diverto molto. Ti trovi a raggiungere la Nova Scotia (una delle tre province marittime del Canada – ndr) in estate e a girare lì, cosa che mi è piaciuta molto visto che non vivo lì dal 1994. È qualcosa di nuovo, è una nuova sfida”.

Su cosa lo ha spinto a recitare: “Quando sono stato costretto a ritirarmi e a doverci fare i conti, recitare è un'opportunità che mi è praticamente piovuta addosso e che si è rivelata essere, immagino, il passo successivo di ciò che potrei fare; non sono ancora pienamente soddisfatto, ma finora è stato molto divertente. Ammicca ancora a quei risvolti creativi a cui sono abituato e mi rendo conto adesso che prima o poi dovrò uscirne in un modo o nell'altro, che sia scrivendo o leggendo o dipingendo o facendo qualcosa di simile. Alcune persone hanno facoltà innate con cui possono avere a che fare facilmente con i numeri o sedersi in ufficio; io non posso farlo, devo esprimermi in un'altra maniera. Potrei stare in una galleria tutto il giorno e osservare le cose o scalare una montagna o cose del genere, ma non potrei mai stare seduto in uno spazio chiuso troppo a lungo”.

Sulle future possibilità recitative e sull'imminente operazione al collo: “Sai, recitare non è mai stato un mio intento vero e proprio. Non mi sono mai visto fare nient'altro, il wrestling era l'unica cosa per me. Durante gli anni la WWE mi ha chiesto varie volte: 'Ehi, che ne pensi di questo?', e io: 'Sì, certo. Lo farò, sembra divertente', ma alla fine sono sempre tornato al wrestling; non è come se me ne andassi per un anno e mi dedicassi a girare film o qualcosa di simile. Anche quando sono andato a girare il film per la WWE ho comunque mantenuto i miei impegni nel wrestling. Per cui non è mai stato il mio obiettivo o niente del genere, ma quando sono stato messo di fronte al mio ritiro ho pensato: 'Ok, bene, ho di nuovo ricevuto questa opportunità. Penso che proverò a farlo. Vale un tentativo'. Andando avanti, al momento, Haven è l'unica cosa che c'è sul mio cartellino.

Ma devo operarmi di nuovo al collo a novembre. Ho sempre rimandato fin dal mio ritiro perché saltava fuori sempre qualcosa da fare come la Hall of Fame. Non volevo stare seduto a non far nulla per quattro mesi con un collarino per il collo e poi mostrarmi su un palco e far dire alla gente: 'Wow, il ritiro non gli ha fatto proprio bene'. E poi sono ricominciate le riprese di Haven, per cui non avevo a disposizione quattro mesi per recuperare dall'operazione, per cui non avevo mai abbastanza tempo per affrontare l'operazione. Per cui ho pensato: 'Ok, la stagione è finita; porterò a termine la promozione e farò qualche apparizione qua e là e poi l'8 novembre ci sarà l'operazione e mi concentrerò su quella, a tornare in salute e a ricominciare da lì'”.

Sull'iconico TLC match a Wrestlemania X-7 contro gli Hardy e i Dudley: “A Wrestlemania 16 in realtà noi vincemmo i Tag Team Championship per la prima volta, per cui quell'evento spicca per me, perché c'erano state delle discussioni riguardo al dividerci come tag team e noi pensavamo di avere ancora molto da offrire come team e sarebbe stato uno spreco non lasciarci fare ciò che volevamo. Fino a quel momento non avevamo nemmeno parlato negli show perché nessuno pensava che potessimo farlo. Sapevamo cosa potevamo fare; sapevamo di essere solo due cretini, ma se ci dai un microfono noi ci divertiremo molto con esso. Così, fortunatamente, a Wrestlemania 16 abbiamo avuto la possibilità di vincere.

Passiamo velocemente ad un anno dopo, a Wrestlemania 17, e io pensai che c'erano dei match molto buoni. C'erano Rock/Austin, Undertaker/Triple H, Shane/Vince, cioè era una card molto ricca e noi eravamo orgogliosi del fatto che uno dei main event di quello show fosse costituito dagli Hardy, dai Dudley e da Edge e Christian. Sapevamo che stavamo facendo qualcosa di differente e che dovevamo farla nel migliore dei modi, dovevamo lasciare il segno; sapevamo che potevamo fare qualcosa che nessun altro stava facendo. Mi ricordo quella notte però; tornammo nel backstage e ci dicevamo: 'Amico, il pubblico non è stato così coinvolto, eh? Non lo so, non era come credevamo che fosse'. Avevamo fatto degli spot bellissimi, non capendo che fino a quel punto non avevamo mai lavorato di fronte ad un pubblico di quella grandezza all'interno di una cupola o qualcosa di simile, in cui il suo sale immediatamente, non ti arriva immediatamente come se fossi in un'arena. Così dovemmo ricrederci, perché riguardammo tutto nel backstage e capimmo che il pubblico era impazzito: semplicemente, noi non potevamo sentirlo. Così fu piuttosto interessante”.

Su chi fu l'ideatore della gimmick della 'Five Second Pose': “Vorrei, vorrei tanto poterti dire di chi fu esattamente l'idea. Quello che so è che Jay (Christian – ndr), io e Brian Gewirtz (attuale vicepresidente anziano del team creativo – ndr) ci siedevamo a tavolino e sparavamo una serie di cose ridicole per vedere quale avremmo potuto proporre, che fossero parole o altro. La genesi di quella gimmick ci fu quando io mi ricordo di aver detto: 'Non dobbiamo più cercare di attirare il pubblico. Penso che tutta la faccenda del gotico, del misterioso, non faccia più parte di noi. Dovremmo essere arroganti, dovremmo volere che il pubblico non ci tocchi”. Così quella fu la genesi del tutto e alla fine divenne: 'Ok, daremo a voi fan ancora qualcosa: vi faremo fare una nostra foto per cinque secondi'. È più o meno com'è nato tutto, ma noi tre continuavamo a sederci a tavolino e a dire 'Che ne pensate di rediculosity? Potrebbe funzionare, no? O che dite di toolshed? Sono buone parole. Che ne dite di Reeking of Awesomeness?'. Le cose che ci facevano ridere rimanevano”.

Sull'abbraccio a Kane a Smackdown: “Abbiamo avuto delle rivalità piuttosto accese e fuori dal ring lui è uno dei miei migliori amici, così l'idea che io lo potessi abbracciare sulla TV nazionale e lui non avrebbe avuto scelta se non farlo mi stuzzicava. Mi è piaciuta tantissimo l'idea perché so che lui, dentro di sé, pensava 'Oddio' e mi piaceva da matti l'idea, per cui ho dato la mia disponibilità completa ad abbracciare lui e Daniel Bryan. E anche Bryan è uno dei miei preferiti, quindi mi faceva piacere interagire con loro due e fare qualcosa di divertente. Non voglio tornare e fare questi promo seri, arrabbiati: non c'è ricompensa. Per cui, sai, se ne ho la possibilità vorrei essere coinvolto in un momento simpatico con cui i bambini possono divertirsi e che piacciano alla gente. Deve piacere anche a me; mi elettrizzo talmente quando vado là fuori che mi viene voglia di fare cose. È sempre divertente per me anche andare là fuori e vedere come reagiscono: molte delle cose che dirò loro non le conoscono. È sempre divertente vedere se riesco a far ridere colui con cui ho a che fare. E poi Damien Sandow mi diverte molto: mi piace davvero quello che sta facendo. Così ho pensato a quanto sia bella quella cosa, a quanto magnifica quell'altra, a cosa potevo aggiungere in qualcosa, in cos'altro potevo aggiungere la mia presenza e dare un aiuto. E poi aiuta Haven, così vincono tutti”.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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