James Harris, meglio noto nel mondo del Wrestlint come Kamala, è morto all’età di 70 anni.
Harris ha debuttato nel ring nel 1978, e nella sua carriera c’è una lunga militanza in WWE, dove appunto interpretava il personaggio del gigante ugandese Kamala, atleta dalla mole mastodontica ma alquanto sempliciotto, guidato a distanza dal suo trainer a bordo ring. Uno dei pionieri della fine degli anni ’80, presenza regolare sugli schermi dell’allora WWF nel momento di grande splendore in cui comparivano personaggi come Hulk Hogan e Andre The Giant. Nel 1992 ebbe un feud con The Undertaker e partecipò al primo Coffin Match nella storia della federazione di Vince McMahon, a Survivor Series ’92. Oltre alla WWF, Kamala ha avuto stint anche nella United States Wrestling Association e nella World Championship Wrestling. L’ultimo periodo della sua carriera l’ha trascorso lottando nel circuito indipendente, affrontando tra gli altri anche Daniel Bryan in un match per il titolo della Ring Of Honor nel settembre del 2006.
Le sue condizioni di salute erano da tempo piuttosto critiche, principalmente a causa del diabete. Già quasi dieci anni fa, infatti, i medici furono costretti ad amputargli prima un piede, poi la gamba sinistra e infine anche la gamba destra. Nel 2017 fu sottoposto ad un intervento chirurgico a cuore e polmoni che, a causa di complicazioni, lo costrinse a rimanere attaccato ad un respiratore artificiale per diverso tempo prima di riuscire a respirare nuovamente in autonomia.
Come riporta Jason King di ESPN, Kamala avrebbe contratto la COVID-19 nella giornata di mercoledì scorso, verosimilmente durante una delle tante visite sostenute al centro di dialisi (a cadenza settimanale) in cui era in cura. Ricoverato da mercoledì stesso, è venuto a mancare ieri sera in seguito ad un arresto cardiaco.
Molti si sono già uniti nelle condoglianze e nel ricordo di Kamala, tra cui la AEW e la WWE.
Anche lo staff di Tuttowrestling si stringe intorno alla famiglia di James Harris per la loro perdita.