Bryan Danielson: “Che match con Okada dopo il mio infortunio!”

Bryan Danielson è uno dei trending names dell’ultimo periodo nel panorama wrestling. Dal licenziamento di CM Punk, ha infatti acquisito un ruolo più ampio anche in termini creativi. Inoltre, ha lasciato intendere che questo potrebbe essere il suo ultimo anno come lottatore attivo. Il che non gli ha impedito di collezionare grandi prestazioni in match importanti.
Come quello di Forbidden Door 2, in cui ha sconfitto Kazuchika Okada nonostante un braccio rotto. L’infortunio lo ha poi costretto a saltare All In a Wembley, ma per All Out è tornato al suo posto, in un ottimo strap match contro Ricky Starks. Ed è anche in programma per WrestleDream il primo ottobre, dove affronterà Zack Sabre Jr. in un vero e proprio dream match per gli amanti del wrestling tecnico.
Ma tornando al suo match contro Okada, Danielson a Sports Illustrated ha raccontato di come la rottura del braccio abbia reso il tutto ancora più divertente.
“Col senno di poi? Penso di essermi divertito di più per questo!“, ha detto Danielson. “Durante l’incontro, mi sono girato verso l’arbitro e ho detto ‘Credo di essermi fratturato il braccio’. Ero sul ring con una persona che non parlava l’inglese come prima lingua, e non sapevamo nemmeno con certezza come comunicare. Anche dopo l’incontro, quando ero in conferenza stampa, non mi ero reso conto di quanto fosse grave la frattura. Rientra nella perfetta definizione di soddisfazione. Soddisfazione e piacere non sono la stessa cosa. La soddisfazione deriva dal fare qualcosa di difficile e dal portarlo a termine. E così è stato.“
L’infortunio si è poi rivelato grave abbastanza da fargli perdere l’evento di Wembley, causandogli anche problemi nella gestione famigliare. Questo, nelle sue parole, gli ha provocato più dolore di qualsiasi osso rotto.
“Anche se parlo della soddisfazione di aver portato a termine il match contro Okada con il braccio rotto, in realtà è l’infortunio più brutto che io abbia avuto“, ha ammesso Danielson. “Il mio infortunio al collo chiaramente è stato peggiore, ma è stato il risultato di anni di danni subiti su quella parte del corpo. Lo stesso vale per le commozioni cerebrali. E a causa della rottura del braccio non ho potuto essere presente per i miei figli come avrei voluto.“.
Proprio il rapporto con i figli sembra essere un fattore determinante per un eventuale ritiro dell’American Dragon. Che però non vuole chiudere definitivamente la porta al mondo del wrestling lottato.
“Non credo che arriverò mai a un punto in cui dichiarerò di aver chiuso. Voglio avere la possibilità di presentarmi quando voglio. Terry Funk è una persona che ho sempre ammirato. Si è ritirato un milione di volte, ma amava così tanto il wrestling che non poteva fare a meno di continuare a farlo. E lo faceva quando voleva. Per me, può essere un paio di volte all’anno, o possono passare anni tra un incontro e l’altro“.