Bret Hart parla di WWE e di contratti da leggenda

L'Hall of Famer della WWE Bret Hart vuole essere un “buon amico” della WWE ma non vuole essere posseduto dalla compagnia, motivo per il quale ha rifiutato un contratto da leggenda e non ha alcun interesse a firmarne uno.
“Penso che io sia uno dei pochi che non vuole perché – questi contratti da leggenda sembrano ottimi, ma possiedono la tua anima. È come firmare per la vita con il diavolo”, ha detto Hart alla stazione radio 680 News a Toronto promuovendo il suo coinvolgimento con la fondazione March of Dimes (associazione che si propone di salvaguardare la salute delle neo-mamme e dei loro figli – ndr). “Sono Bret 'The Hitman' Hart e non voglio dare il mio nome alla WWE”.
Hart ha continuato: “Mi ci sono voluti 14 anni di duro lavoro per detenere i diritti del mio nome. Era una delle condizioni quando lasciai. Tornare indietro e ridarlo a loro – mi sta andando benissimo possedendolo io. Non voglio essere posseduto dalla WWE; mi piace essere un suo buon amico”.
Riguardo agli altri wrestler che firmano un contratto da leggenda per migliorare le loro possibilità di essere introdotti nella Hall of Fame, Hart ha detto che questo può valere per alcuni ma non per altri. “Ci sono casi – come Honky Tonk Man, per esempio – cos'altro dovrebbe fare? È qualcosa in più di un incoraggiamento”.
Hart, in quanto promotore di se stesso, ha limitato il suo coinvolgimento con la WWE, cosa che ha riconosciuto lui stesso. Ma gli manca il wrestling business?
“A volte”, ha detto Hart. “Mi manca essere utile nel business. Mi sento che potrei dare moltissimi consigli ad alcuni wrestler e dirgli cose che potrebbero aiutarli”.
Hart ha sottolineato di essere rimasto molto colpito da alcune nuove mosse e alcune idee messe in pratica nei match da parte di wrestler attuali, le quali hanno solleticato il suo interesse nel prodotto attuale.
Inoltre nell'intervista Hart ha parlato della Bret Hart Appreciation Night della WWE nella sua città natale di Calgary, nell'Alberta in Canada, a maggio, dell'aver sofferto un infarto nel 2002 e del suo coinvolgimento con March of Dimes come portavoce per il recupero post-infarto.