Aggiornamenti sull’importanza del ruolo di Bryan Danielson in AEW

Durante All Out, a sorpresa, abbiamo avuto il ritorno sul ring di Bryan Danielson in uno strap match (peraltro ottimo) contro Ricky Starks. Questo match ha sostituito in corsa quello che doveva essere il culmine della storyline principale di Collision, ovvero lo scontro tra The Absolute e CM Punk. Nuovamente, quindi, nel momento del bisogno in casa AEW si è ricorsi a Danielson, alla sua prima apparizione dopo la frattura al braccio subita a Forbidden Door contro Kazuchika Okada.
Nel media scrum dopo All Out, Danielson ha parlato di diversi aspetti del suo attuale stint di carriera, dal ruolo in ring, alle responsabilità nel backstage. Ambito, quest’ultimo, in cui come riporta Mike Johnson di PWInsider, l’importanza della figura di Danielson è in costante crescita. La fonte riporta che The American Dragon ha aumentato la propria influenza politica dietro le quinte nelle ultime settimane. Già da Wembley, si era assunto la responsabilità di cercare di facilitare i rapporti tra i vari wrestler. Lo stesso Tony Khan ha dichiarato che se gli dovesse succedere qualcosa che non gli permetta di gestire la compagnia, il nome cui suo padre dovrebbe rivolgersi è quello di Danielson.
LAVORO E FAMIGLIA
A tal proposito, Danielson è parso molto combattuto. L’ex campione del mondo ha parlato di come bilanciare il suo amore per il wrestling con la sua priorità numero uno nella vita: la sua famiglia.
“È difficile, perché amo molto l’aspetto creativo, ma amo anche stare con la mia famiglia, e presenziare agli show ti porta via dalla tua famiglia“. Danielson ha raccontato le reazioni opposte avute dai figli che hanno visto il suo match di All Out. “[Mia figlia] mi dice cose come questa: ‘Papà, smetterai di fare il wrestler quando compirò 7 anni, vero? Sarai a casa tutti i giorni quando compirò 7 anni?’. Ed è davvero difficile dirle di no, non pensate?“.
IL NUOVO VOLTO DI COLLISION
“Tutto questo per dire che ho molto da pensare“, ha proseguito Danielson. “Non è un no, è un ‘come faccio a far funzionare tutto questo mantenendo le cose significative della mia vita, le cose che ritengo importanti, mettendole come priorità assoluta?’“.
Una soluzione, peraltro caldeggiata da Tony Khan, potrebbe essere di fare di Danielson il nuovo volto di Collision. Lo show va infatti in onda il sabato sera e potrebbe risultare più favorevole per gli impegni di Danielson. Con il licenziamento di CM Punk, sono venute meno le barriere che impedivano a parte del roster AEW di presenziare a Collision. Nell’ultima puntata, oltre a Danielson, abbiamo infatti avuto la partecipazione degli Young Bucks, intervenuti in soccorso degli FTR in un segmento propedeutico al match di All Out contro il Bullet Club Gold.
RICKY STARKS E IL MATCH DI ALL OUT
Danielson ha infine speso parole di grande stima nei confronti del suo avversario al PPV, Ricky Starks. I tempi di recupero previsti portavano il rientro dell’American Dragon verso ottobre, ma dopo un consulto con medici e chirurgo si è deciso di anticipare. Anche grazie alla preparazione di un match, che per quanto brutale, ha protetto l’arto infortunato.
“Ho avuto un avversario eccellente. Penso che ogni volta che la gente vede Ricky Starks, ogni volta che Ricky Starks ha un’opportunità, lui non sbaglia mai. Sarò il primo a dire, e questo esula dalle storyline e da ciò che facciamo, che stasera lui mi ha trascinato per portare a termine l’incontro. Sono bravo in ciò che faccio. Riesco bene in un discreto numero di cose e sono sicuro di poterlo dire con cognizione di causa. Posso accendere il fuoco, posso fare tutte queste cose, ma è stato lui a portarmi avanti in quell’incontro.
Non ho corso alcun pericolo, a parte il tasso di rischio abituale che si corre quando si fa un hip toss. Ma non ho fatto nemmeno uno strike con il braccio destro e credo che nessuno se ne sia accorto. Ci sono diversi espedienti che si possono usare per mascherare o proteggere un infortunio, soprattutto al punto in cui mi trovo nel processo di guarigione.
[Per ottenere l’ok], abbiamo parlato non solo con il dottor Sampson, che adoro e con cui abbiamo analizzato ogni singolo aspetto, ma anche con il chirurgo, che non ha alcun interesse affinché io lotti o meno in un Pay per view. Lui è lì per dare il suo parere medico. E con la loro raccomandazione io mi sono sentito sicuro nel combattere il match e la compagnia nell’organizzarlo“.