Aggiornamenti sulla diatriba WWE-terze parti

Come vi abbiamo raccontato nell’ultimo episodio del TW 2Night!, da questa settimana è entrata in vigore la nuova politica della WWE riguardo ai canali Twitch, YouTube, Cameo e in generale sui guadagni dei lottatori presso terze parti.
La mail di Vince McMahon
Vi abbiamo riportato come a metà della scorsa settimana Vince McMahon ha inviato una mail a tutti i lottatori, ricordando che venerdì 2 ottobre era il termine ultimo per chiudere i rapporti d’affari con terze parti e che dalla settimana successiva (questa) sarebbe iniziato il processo di transizione verso dei profili controllati dalla WWE (almeno per quanto riguarda Twitch). Come vi avevamo precedentemente riportato negli altri aggiornamenti al riguardo, ai lottatori sarà comunque possibile avere canali con i loro nomi veri o con nomi diversi da quelli che coinvolgono il loro personaggio on screen (ad esempio UpUpDownDown di Xavier Woods).
Di seguito il testo della mail:
“Just a friendly reminder that this Friday, October 2 is the deadline for severing any unauthorized business relationships with 3rd parties. As was mentioned in my September 3 message, continued violations beyond this deadline will results in fines and may result in suspension or termination. If you need further details, please contact our EVP of Operations, Brad Blum. Thank you. Vince.”
“Un piccolo promemoria riguardo al fatto che questo venerdì, 2 ottobre, è l’ultimo giorno per rescindere ogni accordo commerciale non autorizzato con terze parti. Come detto in precedenza nel mio messaggio del 3 settembre, le successive violazioni che avverranno oltre questo termine potranno comportare multe, sospensioni o rescissioni del contratto. Per maggiori dettagli, siete pregati di contrattate il vicepresidente esecutivo delle Operazioni Brad Blum. Grazie. Vince”.
Inoltre, sempre in questi giorni, è stato fatto circolare un messaggio presso tutti i responsabili e gli allenatori del Performance Center. Il messaggio chiedeva di chiudere o rendere non prenotabili i profili Cameo.
La situazione
Parallelamente alla chiusura più o meno coatta , sono circolate diverse voci, che trovano altrettante conferme, riguardo al fatto che la WWE si stia muovendo per riottenere una posizione di controllo più istituzionalizzata. Il settore commerciale della WWE starebbe infatti lavorando con la piattaforma Cameo per aprire i profili dei lottatori interessati all’attività su di essa, rendendoli di fatto associati al brand e dunque “ufficiali” o, quantomeno, ufficialmente e pubblicamente legati alle attività della federazione. Nel sopraccitato messaggio, la WWE faceva cenno ad una futura (e vicina) riapertura dei profili sotto la propria bandiera. In un altro memo, inviato stavolta ai lottatori, la WWE ha parlato di un accordo già in via di finalizzazione e che presto avrebbe diramato anche istruzioni per chiunque volesse sbarcare sulla piattaforma sotto le nuove direttive. In nessuna comunicazione c’è traccia dell’intenzione di trattenere o ottenere una percentuale sugli incassi generati su Cameo, cosa che tuttavia non è da escludere.
Anche per quanto riguarda Twitch, apparentemente, la WWE diventerà prenderà il controllo dei profili, lasciando una percentuale ai lottatori. La notizia sorprendente – data da Wrestlinginc.com – è che la percentuale incassata sarà in qualche modo detratta dal salario minimo garantito (ossia lo stipendio base, senza bonus di sorta). Come sottolineato qualche riga fa, non è chiaro se ciò varrà per tutti i canali già esistenti. Inoltre, ad oggi, non sappiamo quali lottatori hanno deciso di proseguire con l’attività sul social network viola e chi, invece, per via del diktat, abbandonerà il proprio profilo.
Non ci sono invece conferme riguardo ai profili su altre piattaforme: i rumors raccontavano dell’intenzione di avere una percentuale d’incasso su eventuali attività su tutti gli altri canali soprattutto se, gli stessi, sfruttavano nomi legati alla compagnia (ad esempio il nome in-ring o il character). Nell’ultimatum di un mese fa, McMahon aveva citato queste collaborazioni definendole “dannose per la compagnia” e che l’azione di dare una stretta ad esse fosse “necessario per entrare nella nuova fase di crescita della WWE”.
Le reazioni
Sean Ross Sapp nella sezione Select di Fightful ha raccolto alcune reazioni direttamente dallo spogliatoio della WWE. In generale, nessuno è stato critico come ci si aspetterebbe verso i provvedimenti presi dalla dirigenza di Stamford. Nessun lottatore si sarebbe apertamente lamentato della cosa anche se, ovviamente, in genere certi comportamenti sono poco tollerati nel backstage WWE; in più i sentimenti verso questa presa di posizione sono diversi in base allo status – e di conseguenza allo stipendio – percepito dai vari wrestler. A quasi tutti è parso strano che le notizie e le informazioni a proposito dei vari provvedimenti presi siano arrivate frammentate, in tempi diversi e quasi mai comunicati in maniera univoca.
Uno dei nomi di punta tra i lottatori ha detto che non c’era molta preoccupazione riguardo la questione, dal momento che la WWE si è sempre dimostrata pronta a sostenere economicamente i lottatori con gli stipendi e che, in condizioni normali, il calendario degli impegni non lascia molto tempo alle attività su piattaforme come Cameo e Twitch. Qualcuno dei top name è però preoccupato di come queste decisioni potranno influenzare eventuali altri progetti esterni.
Tuttavia i “decani” comprendono le preoccupazioni degli altri lottatori, soprattutto in questo momento. Pare che la frustrazione sia percepita soprattutto perché la possibilità che questi profili venissero di fatto annessi dalla federazione non era specificata nei contratti. Quasi tutti, infatti, concordano nell’essere ben disposti a firmare un nuovo accordo che dirimi più chiaramente la questione riguardante le terze parti. Anche chi attualmente non utilizza le piattaforme ha detto di non avere troppi problemi ad iniziare ad usarle, alla pari di altre forme di promozione della compagnia, a patto che venga presentato un accordo serio in proposito.
Pare che in molti, invece, non siano contenti del fatto che, con i nuovi cambiamenti, in pratica non vedranno soldi in più rispetto a prima, a fronte invece di un impegno diverso, anche se solo leggermente aumentato. Dunque per molti non si vede il perché dover aggiungere ciò alla mole di lavoro. Di contro, tutti i più recenti contratti e rinnovi (prima del cronavirus) hanno visto un aumento generale del salario minimo garantito che, di fatto, ha coperto gli incassi che prima erano garantiti dai bonus per gli show e le altre royalities, cosa che sembra aver aiutato in questa situazione. Di sicuro, la sensazione è che nessuno si senta a rischio licenziamento per i rapporti con le terze parti e non è chiaro se accordi diversi saranno proposti a chi firmerà nuovi contratti o ai nuovi arrivati.
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