La AEW e Luchasaurus sono stati denunciati per una violazione dei diritti di sfruttamento del design della maschera del lottatore che non rispettava il contratto.
AEW e Luchasaurus denunciati
Ad ufficializzare la denuncia è la società Composite Effects LLC, titolare dei diritti di sfruttamento per il merchandising del design maschera di Luchasaurus.
Il lottatore Austin Matelson, oltre che la fisicità dirompente e lo stile di lotta d’impronta messicana, è rappresentato dalla particolare maschera che gli copre il viso. Il design di questa è opera dalla società Composite Effects LLC.
Nel 2016 il lottatore ha richiesto l’utilizzo di una loro maschera in catalogo per gli show in cui si esibiva. Assieme hanno poi modificato il design di questa fino ad arrivare alla sua versione definitiva, aggiungendo le corna, tre anni più tardi.
Il sodalizio professionale tra società e lottatore si è però incrinata quando Matelson ha cominciato a sfruttare il design della maschera per vendere merchandising.
La produzione di magliette, action figure e tutti i tipi di supporti che riproducono la maschera del lottatore in forza alla AEW sarebbero una violazione del contratto alla voce “diritti di sfruttamento”.
La Composite Effects LLC ha quindi denunciato entrambi Luchasaurus e la AEW intimando di fermare la produzione di merchandising non autorizzato. In passato la compagnia di design aveva cercato una via per la risoluzione più pacifica che però non ha trovato un riscontro in entrambe la compagnia di pro wrestling e lottatore.
Matelson aveva il diritto di usare la maschera negli eventi come wrestler, ma né lui né chiunque agisse per suo conto aveva il diritto di creare merce che incorporasse il design della maschera.
Queste le parole con il quale sono state mosse le accuse di violazione dei diritti di sfruttamento che hanno portato la AEW e Luchasaurus ad essere denunciati.
Non vi sono al momento dichiarazioni o risposte ufficiali riguardo la contesa giudiziaria. Manterremo aggiornate le pagine di TuttoWrestling.com in caso di novità.
