Natural Selection #17

Il più cordiale bentornato ad un nuovo appuntamento con Natural Selection, l'editoriale di tuttowrestling.com che prendi in esame ed analizza la divisione femminile della WWE e della AEW.


Il fine settimana sarà caratterizzato da uno degli appuntamenti più importanti ed attesi del fitto calendario della federazione di Stamford, la Royal Rumble. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il mondo della WWE è consapevole dell'alone quasi sacro che tale evento ricopre nel cuore degli appassionati, e di conseguenza il direttivo della federazione ha quasi l'obbligo di creare un booking interessante per tale occasione. Inoltre non va dimenticato che con la disputa della Rumble comincia la tanto attesa Road To Wrestlemania, e più di una volta la rissa ha creato i presupposti per le faide che culmineranno in occasione dell'evento principale della federazione di Vince McMahon.

Già da un paio d'anni a questa parte, come molti di voi già sapranno, la WWE ha deciso di organizzare una versione della Rumble al femminile con lo scopo di elevare maggiormente la divisione nell'ormai famigerata rivoluzione omonima. Nonostante sia completamente d'accordo con l'organizzazione di un rissa di genere, anche quest'anno il problema principale è rappresentato dal numero di atlete previsto per l'incontro. Escludendo le atlete coinvolte nelle rivalità titolate non sembra agevole trovare trenta profili adatti alla disputa della rissa non tanto qualitativamente, ma da un mero punto di vista numerico. Se in occasione della prima edizione della Rumble femminile la federazione ovviò a tale problema richiamando molte delle leggende del passato, già nello scorso Gennaio la WWE faticò non poco a creare una lista di partecipanti. Sicuramente poter attingere dalle atlete in forza ad NXT può rappresentare un ottimo viatico per la risoluzione del problema, a maggior ragione in questo particolare periodo storico che vede NXT come un terzo brand, ma anche in questa edizione credo che si dovrà raschiare il fondo del barile per dare vita ad una rissa a trenta contendenti. A parziale supporto di tale tesi la WWE ha diramato solo una piccolissima parte della lista delle wrestler che animeranno il match, dando l'impressione di non sapere ancora, a pochi giorni dall'evento, a quali delle proprie performer affidarsi. Di sicuro tale scenario crea i presupposti per ogni tipo di sorpresa, probabilmente faranno parte dei giochi atlete lontane dalle scene da diverso tempo come Naomi o Nia Jax, in particolare la prima trova piena collocazione nella rissa grazie alla sua abilità di compiere alcuni salvataggi spettacolari in pieno stile Kofi Kingston, ma non tenderei ad escludere anche qualche ritorno eccellente magari da part timer.

Ad oggi la favorita per la vittoria finale è certamente Charlotte Flair, infatti la regina è da troppo tempo lontana dalla zona titolata, nonostante la totale fiducia riposta dalla federazione nei confronti della figlia di Ric Flair, e sicuramente la rissa reale rappresenta una comoda e ghiotta occasione di riproporre l'atleta ai livelli massimi della divisione. Tuttavia non escluderei del tutto una vittoria da parte di Shayna Baszler, comunque non ancora annunciata, dal momento che ritengo finalmente vicino il suo approdo al main roster della WWE. Far trionfare la Baszler significherebbe creare subito un personaggio altamente competitivo da poter contrapporre alle due campionesse dei roster, in un colpo solo si eleverebbe sensibilmente lo status di una delle risorse più importanti di casa Stamford ed allo stesso tempo si presenterebbe al pubblico generalista una Shayna fin da subito dominante. Tale scelta permetterebbe di dover saltare la fase di adattamento iniziale tipica di ogni nuovo approdo proveniente da NXT, e di avere subito pronta un'atleta che possa competere a Wrestlemania grazie all'enorme push che deriverebbe da una vittoria della rissa da parte di una delle ragazze di NXT. Inoltre tale decisione continuerebbe a scavare il solco già intrapreso in occasione delle Series, dove Shayna trionfò nel triple threat match che la vide contrapposta alle campionesse di Raw e Smackdown. Come detto prima, però, la rissa significa anche sorprese, e se uno degli ingressi misteriosi fosse riservato a Ronda Rousey di sicuro questa si candiderebbe immediatamente come una delle possibili vincitrici della competizione. Certo il ritorno di Ronda potrebbe anche servire allo sviluppo di una storyline, titolata o meno, verso la costruzione di Wrestlemania, ma considerato che l'ex campionessa UFC non ha preso parte a nessuna delle due edizioni precedenti credo sia lecito che in casa WWE possano pensare di affidare la vittoria all'ex campionessa di Raw per aumentarne immediatamente hype e status.

Ovviamente l'evento in PPV non ospiterà solo la rissa, ma vedrà anche le difese titolate dei massimi allori di Raw e Smackdown. Lo show rosso vedrà Becky Lynch difendere la propria cintura dall'assalto di Asuka, mentre in quel di Smackdown Bayley dovrà mettere in palio il proprio titolo contro Lacey Evans. Già nello scorso numero mi sono espresso favorevolmente sulla scelta di Asuka come sfidante della Lynch dal momento che la nipponica rappresenta una delle scelte maggiormente logiche per dare alla campionessa una sfidante realmente credibile, tuttavia ho trovato insulsa la preparazione del feud fra le due. L'errore maggiore è stato quello di affidare la faida esclusivamente a Becky, infatti Asuka nell'ultimo mese si è limitata a mettere in scena i soliti clichè riservati ai lottatori heel del sol levante, urlare deliranti ed incomprensibili messaggi in giapponese, lasciando alla campionessa l'onere di portare in spalla una rivalità praticamente unilaterale intervallata dagli strilli dell'asiatica. Sicuramente far parlare un wrestler straniero heel nella propria lingua, soprattutto i giapponesi, caratterizza maggiormente lo schieramento del lottatore e lo rende inviso alla folla, ma questo stratagemma deve essere centellinato ed usato in maniera sapiente. Invece Asuka ha presenziato ad ogni incrocio con la Lynch sempre allo stesso modo, e neanche il ricorso al green mist, ormai troppo abusato, ha migliorato più di tanto il livello della faida che si sta trascinando stancamente verso l'appuntamento della prossima Domenica. Personalmente spero che l'incontro, che mette a confronto due delle migliori wrestler del roster, non risenta della sua preparazione, e che possa essere godevole almeno dal punto di vista tecnico. Ad ogni modo credo che Becky difenderà il proprio titolo, soprattutto se la rissa dovesse veder emergere come vincitrice una delle atlete di Raw.

Se la costruzione della rivalità titolata di Raw non ha certo entusiasmato, non si può certo dire che quella di Smackdown abbia avuto un grosso successo. In questo caso credo che l'errore sia stato essenzialmente strutturale, dal momento che la Evans, pur avendo l'opportunità di conquistare la cintura di campionessa di Bayley, è maggiormente implicata in un feud con Sasha Banks. Ai miei occhi sembra poco credibile che una wrestler possa ambire ad un titolo solo perché la campionessa è strettamente legata alla wrester coinvolta nel feud. Che cosa c'entra Bayley con Lacey? L'ultimo mese ha visto praticamente crescere l'odio fra la stessa Evans e la Banks, con Bayley stagliata sullo sfondo come semplice accompagnatrice della Boss. Personalmente tale scelta mi sembra confusionaria dal momento che distoglie l'attenzione dalla costruzione delle ultime puntate, cambiando improvvisamente la destinataria dell'odio della Evans. Certamente Bayley e Sasha sono legate da una comprovata alleanza, ma Bayley, che sarebbe la campionessa, esce totalmente ridimensionata e ridotta a comprimaria dell'amica. Credo che in nessuna occasione una promotion dovrebbe mettere in ombra la propria campionessa, già di suo non particolarmente carismatica, al fine di non sminuire anzitutto il titolo, in questo modo invece affrontare Bayley sembra essere un contentino per Lacey. Se poi aggiungiamo che tale scelta viene fatta in nome di un feud non particolarmente esaltante ed originale, fondato per l'ennesima volta sul wrestler heel che prende di mira un membro della famiglia del face, mi sembra chiaro che l'incontro valido per il titolo femminile dello show blu non generi il minimo interesse nel WWE Universe. Certamente Sasha sarà determinante nella probabile conferma di Bayley come campionessa, ma se si voleva costruire un feud sul medio-lungo termine fra l'ex marine e la Boss non credo fosse necessario coinvolgere in maniera gregaria l'attuale campionessa.

Spostando un attimo l'attenzione dalla Rumble, nello scorso numero abbiamo parlato delle congetture sull'atteso ritorno in scena di Liv Morgan e sulle varie possibilità che sembravano essere all'orizzonte per l'ex membro della Riott Squad. Si era parlato di un possibile coinvolgimento nelle follie bipolari di Bray Wyatt, di una gimmick fondata sulla bellezza e di altri mille scenari, ma nessuno di noi avrebbe pensato che Liv avrebbe fatto il suo ritorno come protagonista del triangolo amoroso fra Rusev, Lashley e Lana. Credo che il segmento del matrimonio fra Lana e Bobby abbia rappresentato uno dei punti più bassi degli ultimi anni di programmazione della WWE, anche se molti appassionati ed addetti ai lavori hanno trovato ampiamente soddisfacente l'angle e l'intera storyline che sta coinvolgendo i lottatori citati. Non è mia intenzione sindacare sui gusti dei tanti tifosi sparsi per il mondo, ma quando si invoca la qualità e poi si supportano scelte di booking incentrate su fattori trash e poco attinenti al wrestling non si fa altro che creare terreno fertile per tante altre storyline strampalate che poi ci verranno proposte. Chi supporta questa rivalità sta autorizzando la WWE a propinarci negli anni a venire situazioni assurde, che non faranno altro che allontanare la disciplina dai tanto agognati canoni di qualità. Se siete fra i fautori di questo teatrino, per piacere non vi lamentate per la spazzatura che poi verrà riversata sui ring della WWE dal momento che siete voi che la state chiedendo. Per rendere poi ancora tutto più trash, qualora se ne sentisse il bisogno, Liv interrompe il matrimonio fra Lana e Lashley dicendo di amare Lana, una dichiarazione completamente senza senso e non supportata da alcuna logica. Nel corso degli anni mai le due sono state coinvolte in uno stesso programma di lavoro né in un qualsiasi tipo di segmento, quindi tale dichiarazione ha solo avuto il merito di infilare la Morgan in una storyline d'impatto per meglio pubblicizzarne il ritorno. Ammesso che la WWE creda così fortemente nelle qualità di Liv, non sarebbe stato meglio farla arrivare per gradi ai livelli desiderati? Buttarla nella mischia in un booking così esagerato gioverà alla carriera della biondina? Oppure corre il rischio di rimpiombare nell'anonimato una volta che tutta questa pagliacciata avrà trovato la sua naturale conclusione? Qualsiasi sia la risposta, resto convinto che il ritorno di un'atleta così aspettata, e un giorno qualcuno mi spiegherà perché, poteva essere gestito in molteplici maniere, ma forse questa è la peggiore. Certo per adesso la rientrante wrestler accumulerà molto tempo televisivo, comunque utile allo scopo di imporla, ma nel lungo termine la Morgan riuscirà a scrollarsi da dosso l'etichetta di presunta amante lesbica di Lana?

Inoltre la federazione, tanto attenta alla parità di genere, ha anche perso un'occasione per dimostrarsi attenta e solidale alla comunità LGBT, presentando un'idea dell'omosessualità femminile come squallido mezzuccio per attirare l'attenzione maschile. Non sarebbe stato meglio coinvolgere in un booking amoroso Sonya Deville, realmente omosessuale, e la propria compagna di tag Mandy Rose? Forse in questo modo si sarebbe parlato di un rapporto sentimentale come i tanti che hanno animato le vicende della WWE nei tanti anni di programmazione, ma si sa lo scopo della WWE è quello di generare ratings che si trasformeranno in denaro e quindi meglio far fantasticare i propri fan su un ipotetico rapporto fra Lana e Liv piuttosto che portare in scena un sentimento più credibile. Se poi pensiamo che la stessa Mandy è impegnata in un booking amoroso stile bella e la bestia con Otis, allora credo che l'occasione persa sia doppia.

Completamente diversa è invece la situazione di NXT, che dopo l'epocale cambio di titolo sta vivendo un momento di fisiologico assestamento. La nuova campionessa Rhea Ripley ha certamente meritato il titolo, ma ha bisogno di essere costruita senza fretta e con logica e dal momento che ad NXT sanno bene come creare un buon booking si è ritenuto maggiormente conveniente concentrarsi sull'aumentare il momentum della campionessa. Altro rallentamento è sicuramente costituito dall'imminente Words Collide, evento che metterà a confronto gli atleti di NXT con quelli della sua versione inglese, che vedrà impegnata la Ripley in un incontro con Toni Storm. Intanto il team creativo non è rimasto con le mani in mano ed ha organizzato una battle royal per decretare la first contender match per il prossimo Takeover. Ad uscire vincitrice dalla contesa è stata Bianca Belair, e credo che tale decisione abbia senso nell'ottica di creare un'avversaria di transizione per la Ripley e per rafforzare l'immagine di una Bianca oramai lontana dalle scene titolate da tanto tempo. La Battle Royal ha però vissuto di momenti che superano di gran lunga l'importanza del suo esito finale: Anzitutto non possiamo non soffermarci sull'eliminazione di Shayna Baszler da parte della “rookie” Shotzi Blackheart che se da una parte alimenta le voci di un imminente trasferimento della maga delle sottomissioni verso il roster principale, ha soprattutto il merito di mettere in buona luce uno dei prospetti più interessanti del prossimo ciclo delle vicende femminili dello show giallo-nero. Altro motivo di interesse è la rinuncia da parte di Chelsea Green, finalmente presentata al pubblico di NXT, a partecipare alla contesa per scelta del proprio manager Robert Stone che non ritiene utile che la sua cliente divida il ring con avversarie di rango inferiore. Tale scelta è mille volte più significativa rispetto ad una buona prova della Green nella Battle, in questo modo Chelsea attira velocemente l'hype negativo che potrebbe spingerla presto verso i vertici della divisione.

Come di consueto chiudiamo l'edizione con una panoramica sulla divisione femminile della AEW, che nonostante non riesca ancora ad entusiasmare gli appassionati sta comunque cercando di apportare dei cambiamenti per risalire la china. Sicuramente la Nightmare Collective rappresenta uno dei maggiori spunti di discussione della categoria, nonostante il prevedibile inserimento nel match titolato fra Kris Statlander e Riho. Che l'aliena perdesse il match a causa di Brandi Rhodes e soci era chiaro a tutti fin dal suono della campanella, ed onestamente tale ovvietà ha finito per non creare alcuna sorpresa nel pubblico che attendeva soltanto il momento in cui le collezioniste di capelli avrebbero interferito. Il problema principale della stable è quello di non aver un nome forte in chiave del lottato: La Rhodes non è mai stata un fenomeno sul ring, Awesome Kong non credo sia ancora in grado di sostenere un match e Mel per ora non dimostra un minimo di carisma. Una buona stable dovrebbe sempre avere un pezzo da novanta che possa renderla temibile, anche al netto di un capo più incline alla strategia che alla lotta, che potrebbe essere ben rappresentato da Brandi, ma senza una lottatrice davvero dominante il gruppo non potrà mai essere preso sul serio e quindi non sarà mai veramente temibile. Ho trovato maggiormente interessante invece la mancata reazione di Britt Baker al pestaggio praticato ai danni di Kris, la Baker piano piano sta turnando heel ma alla AEW non hanno fretta e quindi il passaggio è graduale e quasi impercettibile, un po' come sta succedendo ad Adam Page sul versante maschile, ma ogni episodio fornisce una prova del cambiamento della lottatrice. Personalmente preferisco questi turn lenti e ragionati a quelli improvvisi e quasi senza senso che siamo stati abituati a vedere in WWE: Britt già negli scorsi episodi si era scagliata verbalmente contro Riho facendo capire che la sua insoddisfazione per la mancata rincorsa al titolo stesse cominciando a montare, ed ovviamente il mancato aiuto alla Statlander, contrariamente all'altra face Hikaru Shida, non fa altro che seguire il percorso creativo con coerenza. Un probabilissimo turn della dottoressa potrà rimischiare le carte della divisione femminile AEW con effetto immediato e soddisfacente? Personalmente credo fortemente nella wrestler, ma finchè Riho resterà con la cintura in vita dubito fortemente che la divisione in rosa AEW possa fare un salto di qualità.

Anche per questo mese è tutto, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento e vi invito al prossimo appuntamento del mio editoriale. Ovviamente sempre sulle colonne del sito numero 1 di wrestling in Italia.

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