WWE Planet #837

Amiche ed amici di Tuttowrestling, se vi dicessi che è due settimane che mi diverto guardando la WWE mi prendereste per pazzo? Forse sì, forse qualcuno, invece, è d'accordo. Senza guardare ai ratings o a SummerSlam; una reazione mista è sicuramente ragionevole, non siamo di fronte a un prodotto eccelso. Ma probabilmente siamo arrivati al momento in cui iniziamo a raccogliere i dividendi delle cose buone seminate tempo addietro (più a SDL che a Raw) e fa punteggio la progressiva riduzione della Wild Card Rule, ovviamente, e il fatto che Reunion abbia quasi rimandato di una settimana il dolore che una normale puntata di Raw causa.
A parte l'ultimo discorso ma c'è da dire che sulla WCR mi sento come un lavoratore a poche settimane dalla pensione non c'è stato nessuno stravolgimento in WWE da giustificare un enorme buonumore ma qualcosa per sorridere c'è. Scommettiamo? Pensate a Kofi Kingston un anno fa, quando era quello sempre schienato quando il New Day perdeva e che serviva a fare gli spot da equilibrista alla Rumble. Pensate a Kingston ora. Niente sorriso? Allora proviamo così: pensate a Kevin Owens un anno fa, bullizzato da Braun Strowman in lungo in largo in un feud che li ha portati, letteralmente, da nessuna parte. Ora pensate a Owens oggi. Ancora niente? Qui non ci credo, per nulla. Se anche siete detrattori del regno di Kingston (e non lo condivido, ma ci arriveremo in futuro), è impossibile non sorridere di piacere pensando che finalmente Owens è al suo posto: a fare un lavoro magnifico. Eh sì, la buona qualità di alcuni show dipende anche da questo. Ma il caso di Kingston e ancora più quello di Owens sono esemplificativi per altri (che si spera diventeranno tanti in futuro), la dimostrazione di come andrebbero gestite certe situazioni. Pur trovandosi agli antipodi, i due stanno finalmente ricevendo quel che meritavano: il primo spostando il fulcro dell'attenzione, dal Kingston solo pagliaccio e di supporto, a un Kingston protagonista e finalmente affamato; il secondo con un turn face, forse necessario, di sicuro ben calibrato nella scollatura di un personaggio che fa di tutto, anche con le cattive, per far trionfare il giusto, e che mette in discussione tutto, anche l'extra-finzione, per attirare consensi (riassumete con tweener se credete).
Ma se non ci arrivate ancora, vi faccio altri due esempi. Pensate a Seth Rollins 6 mesi fa. Sorridete, vi vedo. Pensate a The Architect ora. Niente sorriso? No, dai, veloci: pensate a Becky Lynch 6 mesi fa. Siete raggianti! No, no Non pensate a Becky Lynch ora. Ecco. Il rovescio della medaglia, il percorso opposto. Seth Rollins ha perso il Titolo nell'unica maniera in cui si poteva odiare il suo avversario: contro Brock Lesnar. Non è neanche tanto il Money In The Bank ad averci sprofondato nella tristezza quanto il fatto che Lesnar si sia rimesso la Cintura alla vita. E per lo stesso motivo speriamo che Rollins se la riprenda a SummerSlam. Ma tifiamo per lui non perché abbia fatto un gran regno, non perché ci sia qualcosa di memorabile che lo coinvolge da WM al mese scorso che ce lo faccia desiderare. Bensì perché vogliamo solo che il Titolo Universale sia ostaggio di Lesnar e poco importa chi e come glielo toglierà, basta che sia in fretta. E che dire di Lynch? La Lass Kicker a un passo da WM riceveva pop paragonabili a quelli dei più grandi della storia, poi cos'è successo? Tra l'emergere anche on screen della sua relazione con Rollins cosa che ha solo danneggiato i due e un feud ai limiti del paradossale con Lacey Evans, è finita col sembrare l'ombra di sé stessa. Non voglio togliere meriti a Owens e Kingston né demeriti a Rollins e Lynch, ma qui il discorso non è personale.
Nel senso che sono le storie, non le persone, o meglio i personaggi, a fare la differenza. Lentamente sembra che si stia capendo che non basta che un personaggio sia over per far sì che diventi traino. La WWE si è ritrovata con Lynch over senza nemmeno sapere come e non è riuscita a gestirla. Anzi, da quando ha provato a farlo, è andata in confusione, decretandone il calo quasi in picchiata di popolarità. Eppure Lynch era una lottatrice straordinaria e completissima prima della sua ascesa e lo sarà dopo questa discesa. Kevin Owens non ha avuto miglioramenti notevoli rispetto all'agosto dell'anno scorso, eppure ora fa da traino a SDL e alla storia più interessante che c'è sugli schermi WWE; è sempre quel talento straordinario che era già un anno fa. E vale per Rollins e vale per Kingston. Come personaggi in cerca d'autore, che diventano ben più di 6 a guardare il resto del roster, bastava cerca in loro la ragionevole storia che portavano già cucita addosso, senza provare a vestire coi panni pensati da un'irragionevole capocomico.