WWE Planet #721

WWE Planet #721

Avrei davvero desiderato che questo WWE Planet fosse dedicato ai pronostici di Payback, almeno avremmo avuto qualcosa di cui parlare. Invece no: è stata una settimana piatta in casa WWE, nella quale la notizia più clamorosa sarebbe l'infortunio di Braun Strowman. Cerchiamo dunque in queste righe di cavare qualche ragno dal buco, ma gli argomenti sono pochi e scialbi, c'è da capire se per pigrizia o per incapacità dei booker della WWE: 3 tra la prima e la seconda farei molta fatica a scegliere. Cominciamo dunque ad analizzare quanto ‘fatto' in settimana in quel di Stamford. Drink it in maaaaaaan!


MONDAY NIGHT BORE. Non sono una persona a cui piace reiterare i titoli, ma la WWE mi forza e mi obbliga a farlo. Abbiamo già detto più volte che questo periodo è deleterio per la federazione, in quanto bisogna praticamente ripartire da zero dopo WrestleMania. Il Superstar-ShakeUp non ha facilitato le cose e ha un po' scombinato le carte, che la WWE sta facendo parecchia fatica a ricomporre. Possiamo suddividere in tre livelli gli episodi di uno show: bello, brutto e piatto/inutile. Questa puntata è stata completamente inutile. Vero, il prossimo pay-per-view di Raw, Extreme Rules, è tra poco meno di un mese, ma il cercare di ravvivare le puntate con qualche dettaglio avvincente non sarebbe male. Chiaro, gli infortuni di Strowman e Reigns, gli uomini di punta del roster, non aiutano, questo è comprensibile. Tralasciando il fatto che devono smetterla di inscenare telefonate finte, o meglio: si può fare ovviamente, ma non con lo schermo del telefono in bella vista, dove si vede in maniera chiarissima che non si sta telefonando. Piuttosto chiama un parente e fai finta, ma almeno chiama davvero. Poi la storia dei General Manager è tutto fuorché sensata: perché mai Kurt Angle dovrebbe assegnare a Dean Ambrose la sua carica e non delegare qualcuno al di sotto di lui? E lo stesso per Stephanie McMahon, la cui mansione è ancora sconosciuta: che rapporto avrebbe con Miz per farlo GM, piuttosto sii coerente e affida il ruolo a Samoa Joe, che appartiene almeno alla tua fazione.

Passiamo adesso la parola ad Aldo Fiadone che si occuperà di SmackDown Live.

Premetto un punto importante, il discorso del mio collega, Marco Astori, non fa una piega, parole pienamente condivisibili che trovano la propria ragione analizzando proprio l'ultimo argomento trattato (Il coinvolgimento di Ambrose e The Miz come General Manager di Monday Night RAW ndr). Delle volte, troppo spesso, proprio nello show rosso si avviano procedure senza senso che rischiano di annoiare il telespettatore e, per buona parte, a disprezzare quanto sta vedendo, magari insultando se stesso per il tempo perso con quelle tre ore.
Conosciamo la WWE, è la compagnia più importante al mondo e sappiamo che oltre ad avere i migliori atleti in giro per il mondo, ha gente molto competente all'interno del backstage. È vero che in numerosi dicono: “Se offrono sempre un prodotto eccezionale, il fan vuole sempre di più”, si, ok, ma non puoi neanche proporre un qualcosa che è sempre noioso, incoerente e inconcepibile in tutto il suo pacchetto.

Passiamo adesso al discorso SmackDown Live, essendo il mio primo coinvolgimento nel WWE Planet dal post Superstar Shakeup, credo sia opportuno spendere poche righe a riguardo.
Lo Shakeup, o Draft 2.0 o chiamatelo come preferite, al momento non ha giovato ad alcun roster, in particolare ha peggiorato le cose creando diversi annebbiamenti alla dirigenza della compagnia che, attualmente, ha reso SmackDown uno show non più imperdibile come era poche settimane fa.
Siamo seri, a cosa serve quella sorta di push che sta subendo Mojo Rawley, perché continuare ad utilizzare in modo pessimo Sami Zayn come nei giorni di RAW, perché accontentarsi di una categoria tag team che è forse, considerando anche altre compagnie, la peggiore in circolazione? In più, per quale assurdo motivo proporre una storyline molto simile a quella della Divas Revolution con una Naomi top face quando, almeno per quanto mi riguarda ed indipendentemente dal temporaneo o meno, non è meritevole neanche della cintura che porta alla vita?
Sono molte le domande e tutte potrebbero ricollegarsi ad una soltanto, perché Jinder Mahal?
Si, i big money dell'India servono, anche la WWE si è accorta che è un mercato prolifico dove inculcare qualcosa ai fan rendendo il proprio marchio predominante ecc ecc.
Si, vero, ma se davvero sai di doverti imbarcare su una procedura simile, abbi il coraggio e la dignità di costruire un personaggio a lungo termine; duole dirlo, ma a questo punto sarebbe stata più meritata – in termini di storyline futura – la vittoria della Andre The Giant Memorial Battle Royal proprio da parte di Mahal.
E invece? Invece niente, Mahal passa improvvisamente dal jobber che viene sconfitto anche dal Kalisto più inutile, a colui che schiena un tredici volte campione del mondo, Randy Orton, mostrando – sempre improvvisamente – una forza inumana, per me poco credibile.

Gli ultimi episodi di SmackDown non sono neanche l'ombra della vera “Land of Opportunity” finora offerta dal duo formato da Shane McMahon e Daniel Bryan (A quest'ultimo vanno i nostri più calorosi auguri per essere finalmente divenuto padre) e rischiano di continuare con questa piega almeno fino a quelle quattro o cinque settimane che andranno a precedere SummerSlam 2017.
Molte sono le voci, il futuro feud titolato tra AJ Styles e Randy Orton, il futuro del “The New Face od America” Kevin Owens e molto altro, quello che ci viene mostrato però lascia intendere cose ben differenti. Un altro esempio è quello di Rusev, dopo la buona rivalità avuta con Roman Reigns nel 2016, il “Bulgarian Brute” ha vissuto un periodo al quanto deludente in quel di RAW ed il tutto è riassumibile nella sconfitta patita a FastLane per mano di Big Show.
Mesi di inutilizzo o di utilizzo scialbo, proprio insieme a Jinder Mahal (Di fatti erano in coppia ndr) e adesso, improvvisamente, pretende una title shot al WWE Championship perché altrimenti il roster blu non risulterebbe meritevole di averlo.
Davvero?
C'è il rischio che, con una storia simile, i bookers WWE potrebbero – sempre ipoteticamente – lasciar intendere che il titolo WWE sia di molto inferiore all'Universal Championship. Se lo scopo è questo, anche involontariamente, ci stanno riuscendo alla grande.

Nella speranza che SmackDown ritrovi la sua adeguatezza tornando la vera “creatrice” di opportunità di cui necessita, l'appuntamento è per la prossima settimana con un nuovo numero del WWE Planet.

Have A Nice Day 🙂

Scritto da Aldo Fiadone
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