WWE Planet #707

Sono stati giorni particolari per ogni fan di wrestling e della WWE: i giorni della Royal Rumble, per intenderci. Attesa, trepidazione e curiosità: il tutto per un evento che, probabilmente, dopo WrestleMania, è il più atteso dell'anno. E' stata una settimana di parole, fiumi di parole spese per questo evento, che ha lasciato diversi punti su cui discutere e che andremo ad affrontare. Non voglio essere ripetitivo: la Rumble è stata già descritta per filo e per segno nel GPO e nello Stamford Report. Noi andremo solo a valutare l'operato della WWE in corrispondenza di ciò che ci si aspettava. Bando alle ciance, lasciamo parlare il nostro WWE Planet. Drink it in maaaaaaan!


ROYAL RUM..BOH. Già l'avevo inteso, ma dopo questa settimana ne sono ancora più convinto: in quel fantastico mondo che è il wrestling web non esistono mezze misure. L'indignazione del fan medio ha subito indetto quest'ultimo a commentare questa Royal Rumble come “la peggiore di sempre”. Spero sia un commento a caldo, frutto della delusione e della frustrazione e non di un'analisi ponderata sullo svolgimento dei fatti: descrivere la Royal Rumble 2017 come la peggiore di sempre mi sembra del tutto sbagliato. Lungi da me dal difendere ciò che abbiamo visto, ma per restare in tempi brevi, già quella del 2015 fu cento volte peggiore di questa. Che questa abbia avuto un booking veramente discutibile sono assolutamente d'accordo, ma andiamo con ordine. Braun Strowman, ad esempio, l'avrei lasciato sul ring più a lungo: la sua eliminazione, che io avrei affidato a qualche pezzo grosso, è arrivata troppo presto, lasciando la rissa senza un vero Iron Man. Dopo che Strowman ha oltrepassato la terza corda, abbiamo passato circa mezz'ora augurandoci l'ingresso di uno dei nomi forti dell'incontro: ma abbiamo dovuto attendere il 26 per vedere Brock Lesnar darle a destra e a manca per qualche minuto, salvo poi essere interrotto dalla kryptonite Goldberg. Per lo meno qui c'è stata coerenza: ormai Goldberg è la bestia nera di Lesnar, che non riesce ad opporre nemmeno una minima resistenza nei confronti di The Icon. Ma per il secondo anno di fila Brock Lesnar è stato eliminato dal Royal Rumble Match senza una benché minima reazione: mi aspettavo tornasse sul ring per causare l'eliminazione di Goldberg, ma invece nulla. Ed è difficile pensare, per il secondo anno consecutivo, una bestia del genere andarsene con la coda tra le gambe. Un Goldberg, poi, eliminato da un Undertaker in una forma fisica a dir poco imbarazzante, ai limiti dell'impresentabile: certo, fa sempre un grande effetto, ma quella pancia era davvero indecente. Continuando la catena, Taker è stato a sua volta eliminato dal numero 30, dal samoano che tutti aspettavamo entrasse in quel momento: Roman Reigns. Sono girati sul web video su video della reazione del mondo intero all'ingresso di Reigns e penso che tutti l'abbiamo presa un po' allo stesso modo: Reigns è stato fischiato addirittura più di Rey Mysterio nel 2014 che entrò al posto di Daniel Bryan. Cosa dire su Roman Reigns che altri non abbiano già detto? La WWE non cambierà mai idea su di lui, nonostante sia subissato di fischi anche quando attraversa la strada: ma pensandoci bene può anche essere stata una strategia per assicurarsi una reazione positiva con la vittoria di Randy Orton. The Viper che elimina Reigns: cosa può far più felice il WWE Universe? La reazione positiva da parte del pubblico alla vittoria di Orton è arrivata, soprattutto perché è un vincitore intrigante: il match con Wyatt a WrestleMania potrebbe risultare un forte punto di interesse, se costruito bene e combattuto altrettanto. Cos'altro dire su questa Royal Rumble? Poco, è già stato detto tutto: non è un'edizione brutta come viene dipinta da molti, ma non è neanche un'edizione da raccontare ai propri nipoti. Il fatto che ha lasciato perplessa la fetta più grande del WWE Universe penso sia l'assenza di sorprese nella rissa e il fatto di aver lasciato tutti i nomi altisonanti alla fine, omettendo una figura che controllasse l'incontro dopo l'eliminazione di Strowman. Ma penso proprio che lo stato d'animo ideale dopo questa Royal Rumble sia la perplessità: si poteva e si doveva fare meglio, considerando l'attesa creata e che non si è riusciti a rispettare. E' da troppo tempo che non abbiamo un Royal Rumble Match davvero memorabile: e l'attesa – purtroppo – continua.

SURROUNDINGS. Per questa settimana evitiamo di parlare degli show: è successo poco a dire il vero, ad eccezione del grande debutto di Samoa Joe e del conseguente infortunio – vero di Seth Rollins. Insisterei quindi sull'evento, parlando in generale degli incontri di contorno al Royal Rumble Match, andando per ordine di buona riuscita. Come non citare dunque Styles vs Cena: inconto pazzesco. Sono subito stati lanciati i paragoni con il match tra Okada e Omega, ma io non me la sento di metterli a confronto: dipende tutto da quello che un fan predilige. Se si preferisce l'azione, i voli e l'acrobazia, tutta la vita il match di Wrestle Kingdom, ma, personalmente, amando il wrestling vero e proprio, che sia un composto di lottato e storytelling, preferisco Styles vs Cena. Perché in questo incontro, migliore addirittura di quello di SummerSlam, c'era tutto: del livello del wrestling non parliamone, ma il racconto del match è stato qualcosa di eccellente. Soprattutto nel momento in cui Cena, vedendo Styles resistere per l'ennesima volta, è stato inquadrato con uno sguardo cagnesco e rabbioso, quasi a voler dire: “ora ti spacco la faccia”. E JBL ha detto una delle poche cose giuste da quando commenta gli incontri: “questo è quello che dovrebbe essere un match per il titolo WWE”. E non potrei essere più d'accordo: per quel titolo devono combattere i migliori, mettendo in scena i match migliori e qui l'hanno fatto alla grande. E Cena ha eguagliato Flair con il 16esimo titolo: ma non passerà molto tempo prima che il buon John superi il record. Sono parecchio soddisfatto anche di Owens vs Reigns, diverso in tutto e per tutto da Cena vs Styles, come logico che fosse. Se il secondo, come detto, ha rappresentato un vero e proprio match di wrestling, Owens vs Reigns è stato una rissa molto ben costruita. La stipulazione, poi, ha aiutato non poco lo svolgimento dell'incontro: le armi fanno sempre il loro grande effetto e i due hanno saputo utilizzarle nel modo giusto. Ben fatto dunque per quanto riguarda i titoli massimi. Un po' meno bene Charlotte vs Bayley, ma sono certo che le due abbiano lottato con il freno a mano tirato: le conosciamo bene, possono dare molto molto di più, ma il match è sicuramente più che sufficiente. Curioso (e molto confortante) è ormai l'essere delusi se un match femminile è del calibro di questo della Royal Rumble, piuttosto di Torrie Wilson vs Sable di Great American Bash 2004: segno che davvero il wrestling femminile è davvero rivoluzionato ed ormai alla pari con quello maschile. Lasciamo anche un piccolo spazietto ai titoli minori, quelli di coppia e dei pesi leggeri: Gallows ed Anderson hanno finalmente alzato le cinture, dopo 9 mesi da loro debutto e dopo 9 mesi di sconfitte indecenti ed indecorose, ma meglio tardi che mai. Nella categoria Cruiser, invece, il dominatore dei prossimi mesi sarà Neville, il quale, sin dal giorno del suo ritorno in WWE, ha subito dato la certezza di un nuovo inizio per la sua carriera. L'evento in sé è quindi discreto, con buoni incontri: il rammarico resta però, perché se fosse stata messa in scena una buona rissa reale, sarebbe stata un'edizione da consegnare alla storia.

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