WWE Planet #705

WWE Planet

Solo otto giorni all'highlight della WWE per quanto riguarda il mese di gennaio: la Royal Rumble. A giudicare dallo starpower presentato fino ad ora – e manca ancora qualche pezzo pregiato – potrebbe essere tranquillamente uno dei Royal Rumble Match più spettacolari ed emozionanti di sempre. Certo, sappiamo già in parte quello che succederà con certe superstar, ma sarà comunque un appuntamento da non perdere. Intanto, però, la WWE ha continuato la sua strada verso l'evento di domenica prossima. Come sono andati dunque i nostri due brand? Sarò io ad analizzare Raw, mentre a trattare SmackDown ci penserà il mio collega Aldo Fiadone. Read it in maaaaan!


3 MINUTES. In pochi se lo ricorderanno, ma nel primo WWE Planet dopo il Draft dello scorso luglio espressi il mio timore di un dominio talmente eccessivo di Raw da rischiare un monopolio troppo grande in WWE, considerando i nomi selezionati per costruire il roster rosso: sei mesi dopo posso tranquillamente ammettere di essermi ricreduto. In questo frangente il wrestling è un po' come tutti gli sport: contano i nomi, ma ciò che è più importante è il modo in cui lavori. Questo Raw – perdonerete l'off topic – mi ricorda molto il Real Madrid di qualche anno fa: comprò tutti i grandi campioni ma ci mise qualche anno per diventare definitivamente squadra. E Raw può essere assimilato a questo: nomi altisonanti, ma parecchie difficoltà a mettere in piedi uno show. Questa settimana Raw ha generato diverse voci contrastanti: c'è chi ha apprezzato la puntata e chi no. E io appartengo a quest'ultimo aggregato di persone: la puntata per me è stataÂ… brutta, semplicemente brutta. Se non fosse stato per i tre minuti in cui Lesnar entra e apre in due chiunque gli si pare davanti, non ci sarebbe stato nulla di piacevole, almeno dal mio punto di vista. Non è essere criticone, ma esigente: quando il martedì mattina guardo Raw, io mi aspetto di vedere il Flagship show della WWE, tre ore piacevoli. Ma ormai al momento non è più lo show portabandiera della federazione, se non per la sua storia. Il che è un vero peccato, considerando il potenziale del programma. Per non dire sempre le stesse identiche cose analizziamo cosa e perché non mi ha convinto nemmeno questo episodio. Cominciando dal già citato Lesnar, ho letto dei commenti a proposito di The Beast attraverso i quali la gente si lamentava delle sue ridotte e sporadiche azioni. Non mi sono trovato d'accordo, per un semplice fatto: è proprio questo il personaggio di Lesnar. Sbarazzino, strafottente e spaccaculi. A lui non interessa apparire ogni singola settimana e, soprattutto, non è un parlatore né un intrattenitore: l'unica cosa che sa fare è far andare le mani ed è quello che si limita a fare. C'è chi si è lamentato del fatto che “Lesnar ha distrutto mezzo roster in pochi minuti”, ma io non vedo quale sia il problema. E' sempre Lesnar dopotutto e, dopo la sua sconfitta, umiliante, con Goldberg, una sua incazzatura ancor più intensa del solito ci può stare. Dunque non vedo il motivo, dato che tutti sono a conoscenza del fatto che Lesnar affronterà Goldberg a WrestleMania, quindi non ruberà le luci della ribalta a nessuno di meritevole. Non mi è per nulla piaciuto, come ormai manifesto da settimane, il segmento tra Charlotte e Bayley: mi chiedo davvero come si può pensare ad un siparietto del genere, perché chiamarlo segmento sarebbe un complimento. E pensare pure che la WWE, sul proprio sito ufficiale, ha chiesto quale delle poesie di Bayley sarebbe la nostra preferita. Ma perché si vuole insistere su questo atteggiamento da eterna bambina – speciale – di Bayley? Senza quelle diavolo di poesie sarebbe stato anche uno scambio di livello, con le accuse della sfidante alla campionessa di essere raccomandata dal padre o della sua passione per la disciplina, tutto bello: ma non era per nulla necessario l'inserimento delle foto di Bayley da piccola e, soprattutto quelle orribili filastrocche. Assurdo è stato anche il finale del match per i titoli di coppia: Sheamus colpisce accidentalmente l'arbitro e viene chiamata la squalifica. Ma pensiamoci: quante volte abbiamo visto un heel colpire accidentalmente un arbitro con conseguente vittoria del face di turno? Troppe. Ecco perché questo finale non ha ragione di esistere: volevi la squalifica, trova un altro modo. Ma queste assurdità dopo anni di ref bumps, no. Boccio Raw per l'ennesima volta: lo ammetto, sto perdendo piano piano le speranze.

Un saluto a tutti voi cari lettori di Tuttowrestling.com dal sottoscritto, Aldo Fiadone, per l'analisi su quanto visto nell'ultimo episodio di SmackDown Live.

BLUE IS NORMAL BUT AWESOME. Lo show blu ha dimostrato ancora una volta di essere più stabile del roster rivale, nonostante abbia mandato in onda un episodio più “normale” del solito. L'annuncio di Shane sull'imminente Elimination Chamber per il WWE Championship ha attirato l'attenzione di AJ Styles, John Cena e The Miz. È ancora una volta l'ex campione Intercontinentale a rubare la scena con le sue parola, “Ho battuto John Cena nel main event di Wrestlemania, prima ancora che battere John Cena diventasse una moda”, l'unico modo per commentare tali parole è con un applauso infinito. The Miz è il tesoro inaspettato di SmackDown, è riuscito a ridare importanza ad una cintura storica per la compagnia, è stato protagonista di un feud molto intenso (quello con Dolph Ziggler ndr) e, ancora una volta, si è reso un “Asshole” di prima categoria nella breve rivalità con Dean Ambrose. Il miglior heel del 2016 ha stupito ancora una volta tutti rivelandosi uno dei migliori personaggi dell'anno insieme a Chris Jericho in casa WWE.
Come noto, SmackDown Live è una terra ricca di opportunità e forse questo concetto è entrato finalmente nella testa di Dolph Ziggler che, dopo la bellezza di quattro anni, turna heel dando una nuova vita (si spera) al suo personaggio. Ovviamente tutti ci auguriamo che questa nuova era di Ziggler non si limiti a feud con Kalisto, Apollo Crews o addirittura Jerry “The King” Lawler, è certo che il segmento visto martedì (pur essendo difficile apprezzare qualcosa che vede Lawler al suo interno) ha dimostrato quanto sia divenuto spietato perché stufo di quanto subito finora (la costruzione del tutto in effetti si dimostra perfetta, un face stufo di perdere e di essere definito “uno sconfitto in partenza”). Non sappiamo se SmackDown fornirà a Ziggler particolari successi, servirà una costruzione dignitosa nella speranza che non venga reso ancora una volta un personaggio “inutile”. Perdonate il termine forte, ma negli ultimi tempi Ziggler non si è di certo dimostrato il contrario.
La Luchadora si è finalmente rivelata: Mickie James ha debuttato a SmackDown, impedendo a Becky Lynch di riprendersi il titolo femminile. E' chiaro come ormai si stia delineando la faida tra le due per WrestleMania, con l'inserimento, ahimè, di Nikki Bella per il titolo femminile. Interessante sarà capire come verranno gestite tutte e 4 da qui ad aprile.
Le voci nella testa sono quelle che hanno colpito Randy Orton convincendolo ad entrare a far parte della Wyatt Family, “Se non puoi distruggerli, alleati con loro”, questa fu la sua frase che tanto fece parlare diverse settimane fa. È palese come il lavoro di Orton sia direttamente proporzionale alla volontà di distruggere il gruppo dall'interno e, come visibile negli ultimi episodi dello show, sembra ci stia riuscendo alla grande. Ovviamente il vero obiettivo dell'Apex Predator non è Luke Harper, ma il suo capo, Bray Wyatt e la Royal Rumble può rivelarsi come una piazza ideale per rovinare i futuri obiettivi del “Face of Fear”. La rissa reale può in effetti dare inizio al futuro split che potrebbe vedere il suo culmine ad Elimination Chamber, magari con The Viper che costerà il titolo proprio a Wyatt. Indipendentemente dal loro futuro e dal fatto che i due al 99% si scontreranno a Wrestlemania, quello che sta andando in onda è un ottimo lavoro svolto dall'intera stable.

THIS IS BRAND. Già spiegato in maniera esaustiva: il merito di SmackDown è che, nonostante abbia messo in scena uno show nella norma, riesce comunque ad intrattenere, a differenza di Raw che annoia e delude allo stesso tempo. Il roster blu vola e si conferma per l'ennesima volta il brand WWE della settimana.

THIS IS WRESTLING. La settimana non ha visto incontri così memorabili, anzi: devo ammettere che lo Steel Cage tra Alexa Bliss e Becky Lynch mi ha un pochino deluso. Non è stato brutto, ma mi aspettavo qualcosina in più: per l'incontro della settimana premio Dean Ambrose vs Randy Orton: sto apprezzando molto la situazione creatasi attorno alla Wyatt Family, con un'implosione sempre più imminente. Il match è terminato come prevedibile: ancora una volta Luke Harper è costato la vittoria a The Viper, permettendo ad Ambrose di schienarlo. Alla fine dell'incontro Wyatt ha colpito Harper al volto, esprimendo la sua delusione.

TOP 5 RAW

1. Kurt Angle
2. Brock Lesnar
3. Braun Strowman, Chris Jericho e Kevin Owens
4. Nia Jax
5. Luke Gallows e Karl Anderson

FLOP 5 RAW

1. Roman Reigns
2. Charlotte e Bayley
3. Rusev
4. Sasha Banks
5. Titus O'Neil

TOP 5 SMACKDOWN LIVE

1. John Cena
2. Dean Ambrose
3. Randy Orton
4. Alexa Bliss e Mickie James
5. Dolph Ziggler

FLOP 5 SMACKDOWN LIVE

1. Luke Harper
2. Jerry Lawler
3. Becky Lynch
4. Natalya
5. AJ Styles

Non ci siamo dimenticati di loro: una bella e una brutta notizia in settimana in casa WWE. Kurt Angle entrerà a far parte della Hall of Fame del 2017, ma Jimmy “Superfly” Snuka ci ha lasciati. Un'icona che viene, un'icona che va.

Scritto da Marco Astori
Parliamo di: ,