WWE Planet #468

La settimana appena trascorsa per la WWE è da catalogare nella categoria “indimenticabile”. Prima Wrestlemania XXVIII poi Raw, due eventi destinati a lasciare un segno nella storia del business per un futuro più o meno lontano. Il ppv verrà ricordato negli annali per tante cose, nel bene e nel male. Lo show rosso invece sarà ricordato per un altro straordinario ritorno nella federazione che sicuramente sposterà gli equilibri all'interno del roster principale della federazione. Cerchiamo di analizzare i punti salienti di questi due giorni e quegli avvenimenti che, gioco-forza, hanno acceso diverse discussioni nei forum di tutto il mondo, il nostro incluso. Partiamo da una domanda: la ventottesima edizione di Wrestlemania è stata la migliore di sempre? La risposta credo sia no. È stato un grandissimo evento, non vi è dubbio su questo. I tre main event hanno rispettato le attese, addirittura Rock vs Cena è andato anche meglio di quanto avrei sperato. Il resto è stato però sufficiente o poco più con anche alcuni segmenti assolutamente rivedibili. Si poteva fare a meno del pescatore di Discovery (il “Damn!” di Ron Simmons si poteva sfruttare il altri modi), si poteva fare a meno del balletto di Brodus e Momma Clay, si poteva fare a meno di un match femminile inutile da sette minuti. Soprattutto si poteva evitare un match per il titolo mondiale da 18 secondi. Partiamo proprio da qui per l'analisi più specifica di quanto successo questa settimana.


Yes! Yes! Yes! Sicuramente l'inizio di Wrestlemania è corrisposto anche al peggior segmento proposto dalla federazione nello Showcase Of The Immortals. Sheamus ha vinto il World Heavyweight Championship. Fin qui niente di straordinario, ci può stare. Peccato però che questa vittoria è arrivata in 18 secondi contro Daniel Bryan. Ci sono due cose gravi in questa situazione: la prima è legata al trattamento del titolo mondiale, pari quasi a quello riservato al peggior ECW Championship. Considerando il tempo che si è perso per altri match, decisamente meno importanti, la cosa ha davvero dell'incredibile. La seconda cosa grave è legata, ovviamente, al trattamento osceno riservato a Daniel Bryan. Relegato nel dark match pre-Wrestlemania l'anno scorso, umiliato da campione del mondo in questa edizione e proprio nel periodo in cui la federazione aveva maggiormente concentrato i suoi sforzi per dare una definizione al suo personaggio. Di fatto sono stati quatto mesi buttati nella spazzatura (per essere gentili nelle parole). Per fortuna, però, il pubblico di Miami ha dimostrato che i tempi sono cambiati e da quel momento c'è stato un supporto incondizionato verso The American Dragon. Con una valanga di cori “Yes!”, un classico da quando Daniel è diventato campione del mondo. Una parolina tanto semplice che rischia di diventare un vero e proprio tormentone. Non sappiamo se Miami ha aperto la strada a qualcosa che può cambiare la carriera dell'ormai ex World Champion, sta di fatto che la WWE credo proprio abbia sottovalutato il rispetto che il pubblico (soprattutto quello più accorto) ha per Daniel Bryan e per ciò che questo atleta rappresenta. Inoltre c'è un aspetto per nulla marginale che riguarda Sheamus. L'irlandese si ritrova suo malgrado a subire i fischi del WWE Universe pur non avendo colpa alcuna circa l'accaduto di Wrestlemania. Tra l'altro i boati di disapprovazione sono anche ingiusti proprio per quello che The Great White ha fatto finora e, soprattutto ha subito finora. Con questa scelta scellerata si rischia di rovinare anche lui. In pratica si pensava di avere un effetto simile a Kane vs Chavo Guerrero di Wrestlemania 24, ci si è ritrovati con un boomerang che potrebbe essere difficile da fermare.

End of an era. Triple H e The Undertaker hanno fatto la storia. Non ci sono dubbi su questo. L'Hell In A Cell Match che questi due straordinari atleti hanno combattuto è stato davvero eccezionale. Queste due leggende hanno dato tutto quello che avevano in corpo pur di regalare un altro, un ultimo grandissimo scontro al WWE Universe. Riuscendoci. Ho letto molte critiche al voto 10 che Erik ha dato allo scontro in questione. Il mio modesto parere è che questo voto sia sacrosanto. Un incontro non deve essere valutato solo per quello che si vede sul ring, che comunque è stato notevole. Bisogna anche considerare l'atmosfera, la storia che i wrestler (ed anche l'arbitro in questo caso) raccontano, le emozioni che attraverso le azioni si riescono a trasferire. Proprio per questo il match tra il Deadman e The Game è stato da dieci. Nessun dubbio su questo. Tutti gli ingredienti si sono sposati perfettamente. Impossibile negare che questo match è stato uno dei migliori di sempre. Per quel che riguarda la fine di un'era direi proprio che l'abbraccio finale è stato un chiaro segnale in questo senso. Una fine assolutamente gloriosa per una generazione che ha davvero fatto la storia di questa disciplina. Non sappiamo se questo è l'ultimo match sia per Hunter che per il Phenom. A me piacerebbe proprio di sì proprio perché quella scena finale sarebbe la degna chiusura della carriera di questi due (tra considerando anche Michaels) atleti. Anche se, per le voci che si sentono circa Wrestlemania 29, spero proprio che Taker un altro match lo disputi.

Best in the world. CM Punk ha conservato il titolo WWE in uno dei match qualitativamente migliori della serata di Wrestlemania. Rispettate tutte, o quasi, le aspettative nei confronti dello scontro tra il wrestler di Chicago e Chris Jericho. È stato un match davvero coinvolgente e tecnicamente impeccabile. Giusta la vittoria dello Straight Edge. Non solo perché questi ha dimostrato con gli anni di essere davvero uno dei migliori in questa disciplina ma anche come premio per la splendida annata che il buon Punk ha vissuto culminata, soprattutto nei sei mesi che hanno preceduto Wrestlemania. D'altronde CM è una sicurezza per il futuro della federazione, cosa che non è Jericho, sempre impelagato in mille impegni extra-ring. Giusto dunque dare questo riconoscimento al wrestler di Chicago. Una rivalità, tuttavia, tutt'altro che conclusa visto cosa è successo a Raw con il brutale assalto a suo di bottigliate di whiskey da parte del canadese. Segmento davvero molto coinvolgente (nonostante la scivolata di Y2J e la bottiglia che si infrange prima dell'impatto) e che rende questa rivalità ancora più dura ed intensa in vista di un Extreme Rules nel quale i due, sicuramente non si risparmieranno in un match privo di squalifiche. Punk ha vinto a Wrestlemania ma Jericho, anche in questo frangente, ha dimostrato di condividere con lui il trono di migliore del mondo e non solo per quel che riguarda la qualità in-ring.

Cena's bad week vol.1: Rock wins!
Il main event di Wrestlemania è stato eccezionale. Come dicevo in fase di introduzione, la sfida tra The Rock e John Cena non solo è stata emotivamente molto coinvolgente ma anche per quel che riguarda l'azione sul quadrato non ci possiamo ritenere delusi. Rocky e John hanno espresso quanto di meglio potevano ed è stato davvero tantissimo considerando che il People's Champion non lottava in singolo da otto anni. Condivido il parere di Erik su Cena: sottovalutato come pochi come worker. Se si va a guardare indietro ai migliori match degli anni passati, il suo nome è spesso tra i partecipanti. Non è un caso secondo me e non è sempre e solo merito dei suoi avversari. Detto questo passiamo alla nota dolente: ha vinto The Rock. Non credo sia stata una buona scelta da parte della WWE. Credo fosse giusto effettuare il passaggio di testimone tra i due. D'accordo che si voleva dare un lieto fine alla serata, però secondo me in questi casi bisogna guardare a lungo termine. La vittoria di Dwayne è una vittoria a breve termine, almeno da quel che si è capito a Raw ed è un peccato perché la vittoria di Rocky avrebbe avuto un senso solo se fosse stato il primo di una serie di match. La federazione, invece, intende rispettare la definizione di “Once in a lifetime”, seppur non con l'esito che speravo. Dalle parole che i due hanno proferito, pare proprio che le loro strade si siano divise questa domenica. Divise in maniera abbastanza controversa: John non solo esce sconfitto ma lo fa nel modo peggiore ovvero dimostrando un'inedita presunzione (mascherata, in parte, nel promo del giorno dopo). Rocky addirittura rilancia le sue ambizioni titolate e quasi sicuramente nella prossima edizione di Wrestlemania ci sarà un titolo in palio nel match che lo vedrà protagonista. Decisamente un risvolto inaspettato per questa rivalità: doveva essere il passaggio di testimone, potrebbe essere una svolta per la carriera di entrambi.

Cena's bad week vol.2: Bock returns!
Per tutto il week-end di Wrestlemania è circolata una notizia che in molti ritenevano una bufala: Brock Lesnar sta trattando per un ritorno in WWE. A Wrestlemania dell'ex campione UFC non vi è stata traccia (col senno di poi, giustamente). Poi c'è stato Raw e l'apparizione a sorpresa dello stesso Lesnar che ha scioccato il mondo eseguendo la sua F-5 proprio su John Cena. Il bostoniano non dimenticherà facilmente la settimana appena passata, probabilmente la peggiore della sua carriera in WWE. Tornando al ritorno di The Next Big Thing, sicuramente questa notizia non può non creare aspettative da parte del WWE Universe. Il background passato, i successi ottenuti nelle arti marziali miste non possono che far sognare noi supporter di questa disciplina, soprattutto in un'epoca in cui bisogna fare a meno di molti pezzi da novanta che, negli ultimi anni hanno portato avanti la baracca. L'innesto di Lesnar in questo senso, anche solo per un anno (queste le indiscrezioni), è manna dal cielo per la federazione di Stamford. Adesso non resta che conoscere quali programmi la Vince e soci hanno per Brock ma sicuramente una risorsa di questo tipo non verrà sprecata. Una cosa spero però cioè che a farne le spese non sia John Cena perché con lui si è passati da un estremo all'altro. Giusto fare di lui l'obiettivo dei migliori. Ingiusto fargli patire sconfitte che non merita. Che lo si ami o meno il leader della Cenation ha davvero lavorato in questi anni ed ancora oggi paga per demeriti non suoi. È cosa buona e giusta esaltare il ritorno di Brock Lesnar ma attenzione anche a preservare il bostoniano.

Con questa considerazione il sottoscritto vi saluta e vi augura una buona Pasqua. Alla prossima.

Adriano Paduano
Adriano Paduano
Appassionato di wrestling dagli inizi del 2000, negli ultimi anni ho vissuto a Londra dove ho coltivato la passione per il wrestling indipendente e la scena UK. Collaboro con Tuttowrestling da oltre dieci anni dove ho ricoperto il ruolo di Raw Reporter (occasionalmente anche ppv), redattore del WWE Planet ed attualmente scrivo il bi-settimanale Bet On Him con qualche comparsata nei vari podcast del sito.
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