WWE Planet #466

Descrivere le emozioni che provoca un evento come Wrestlemania per noi fan di questa disciplina è dannatamente. Difficile anche esprimerle queste emozioni. Per fortuna la gente con a cui rivolgo questi miei stessi pensieri provano più o meno le mie stesse emozioni, la stessa passione lo stesso sentimento per questo pazzo sport-intrattenimento. Figurarsi poi se l'edizione di Wrestlemania che ci accingiamo ad assistere ha le caratteristiche di questa XXVIII edizione. Leggevo con il solito interesse il GPO del buon Giovanni. Lui, tra l'altro avrà la fortuna di partecipare dal vivo l'evento. Le sue aspettative e le sue emozioni sono addirittura maggiori di coloro che invece si accontenteranno di guardare l'evento alla televisione. La sua analisi, però, è stata come al solito molto attenta e precisa e che è giunta ad una conclusione: questa edizione dello Showcase Of The Immortals ha tutte le carte in tavola per essere la migliore di sempre. Come dargli torto onestamente. Se ne è parlato tanto, tantissimo nelle scorse settimane, se ne parlerà ancora nei prossimi sette giorni (ed anche dopo con tutte le valutazioni del post che seguiranno).
La WWE ha tra le mani una gallina dalle uova d'oro e forse anche di più. Pensare che si sarebbe potuto anche fare di meglio ovviamente in riferimento al midcard. Non aver recuperato per tempo Kharma ci ha precluso un match tra lei e Beth Phoenix che sarebbe stato un vero e proprio spot per la categoria femminile. La politica dei ppv con gimmick ci ha precluso di avere una nuova edizione del Money In The Bank che sicuramente avrebbe regalato maggiori emozioni e maggior spazio alle Superstar coinvolte rispetto al match sei contro sei nell'ambito della battaglia tra GM. Senza dimenticare l'assenza di qualche wrestler: il ritirato Edge, Rey Mysterio, Alberto Del Rio e Wade Barrett (anche se su Rey e ADR scommetto su una loro partecipazione a sorpresa). Certo, non si può avere tutto dalla vita e dobbiamo accontentarci per quel che riguarda questa parte di card. Anche perché, per fortuna, la zona che conta è decisamente ben occupata. Ci sta dunque che una presentatrice di un programma di gossip condivida con delle Divas lo spazio femminile della serata. Ci sta l'all-in della sfida per il controllo dei due show della federazione. Ci sta persino che uno dei due match titolati sia stato costruito in maniera piuttosto didascalica: wrestler vince la Royal Rumbl e sfida il campione di turno. Qualche variante e qualche parola di contorno, poco più. Al resto ci penserà, si spera, la qualità del match in questione.
Stabilire chi è il migliore del mondo. La fine di un'era. Lo scontro generazionale. Sono questi i principali temi di questa prossima edizione del Grandaddy Of Them'All. Tutte motivazioni straordinarie con protagonisti straordinari che ce la stanno mettendo tutta per raccontare delle storie credibili e coinvolgenti e, se possibile, aumentare ancora di più l'attesa e le attese per questo evento che sta per arrivare. Chris Jericho sta sfornando tutta la cattiveria possibile per dimostrare ancora una volta che, personaggi come lui, nel business ce ne sono pochi. CM Punk sta rispondendo alle cattiverie personali del rivale con una determinazione ed una convinzione che poche volte ha mostrato nella sua avventura in WWE, probabilmente stimolato dal rivale che gli si pone davanti. Triple H è l'uomo che, più di ogni altro al momento, sta facendo credere al mondo intero che interrompere la streak di Undertaker a Wrestlemania è possibile. Il Deadman, dal canto suo, sta rubando perfettamente il ruolo di Celebral Assassin a The Game continuando con le provocazioni e cercando di abbattere psicologicamente il rivale. In tutto questo c'è anche Shawn Michaels, riferimento privilegiato delle provocazioni dello stesso Taker e possibile ago della bilancia di una contesa che farà la storia. John Cena sta egregiamente tenendo testa a The Rock nella caratteristica in cui quest'ultimo è sempre stato di un livello superiore a tutti, ovvero la parola, la capacità al microfono. Dwayne, dal canto suo, appare motivato come non mai a partecipare a questa sfida che sa di leggenda proprio per quel che rappresenta: il possibile passaggio di testimone tra due epoche temporalmente vicine eppure così distanti. Sette personaggi, sette campioni, sette modi di vedere il business. La cosa che li accomuna è la passione per questa disciplina, la voglia di dimostrare di essere i migliori. Quale scenario migliore per riuscire in questa impresa?
A guadagnarci siamo noi fan e spettatori di questo grande spettacolo. Coloro che vivono con emozione la visione di un evento del genere e che cercano ti trasmettere questa stessa passione a coloro che sul ring ci saliranno e proveranno a soddisfare questa nostra sete di spettacolo, questa nostra sete di emozioni forti. Non si parla di qualità del match (che per altro dovrebbe essere quasi certa) ma di quell'atmosfera che è poi la chiave del successo di un evento come Wrestlemania come massima espressione della magia del wrestling.
Prima di tutto questo, e vorrei chiudere con questo pensiero, ci sarà la cerimonia della Hall Of Fame. Anche questa rispecchia fedelmente la qualità dell'evento che si avrà il giorno dopo. Tanti i nomi di qualità, tutti meritevoli (anche Mike Tyson stesso, ci sono altri che c'azzeccano meno con il mondo del wrestling) e tutti nomi degni di rispetto come esponenti della nostra disciplina preferita. Ultimo nome annunciato è quello di Yokozuna. Grande onore quello per il samoano che è uno di quei personaggi al quale sono molto legato. Il periodo nel quale diventò campione è stato uno di quelli nel quale più il wrestling mi ha appassionato. Sono contento che per questo sfortunato (è morto giovanissimo) personaggio possa ottenere questo ambitissimo riconoscimento. Un personaggio degno della Hall Of Fame precedente alla, potenzialmente, migliore edizione di sempre. Speriamo che le attese vengano rispettate.
Il sottoscritto vi saluta e vi augura buon week-end. L'appuntamento è per la prossima settimana con i pronostici di Wrestlemania.