WWE Planet #455

Il 2011 è passato definitivamente agli archivi. I festeggiamenti sono finiti ed è il momento di andare avanti e pensare al 2012 con fiducia. Lo stesso discorso riguarda per il wrestling ovviamente e non si può dire che le aspettative per questo inizio anno fossero basse. Un video nelle ultime settimane ha imperversato in rete, negli show televisivi della WWE e, anche, nella mente e nelle discussioni di noi appassionati di questa disciplina. C'è un bambino su un banco di scuola che scrive su un diario e preannuncia, con frasi criptiche, un grande ritorno. Le discussioni sono state molte ed in molti hanno espresso argomentazioni più o meno valide. Tutti, però, eravamo giunti alla conclusione che, dietro quei video misteriosi, si celava un maestro di questo tipo di misteri ovvero Y2J Chris Jericho. Il mistero, che poi non era più un mistero, nonostante i tentativi di sviare che il canadese ha tentato sui social network, è stato svelato a Raw. Il primo Undisputed WWE Champion della storia è tornato in WWE e, nello specifico, è tornato nello show rosso.
Il ritorno di uno come Y2J però non è stato il classico ritorno e, conoscendo il personaggio, non poteva essere altrimenti. È stato un ritorno decisamente particolare. Chris è tornato, grande boato del pubblico, diversi minuti di urli, pose all'angolo, sorrisi, strette di mano e cinque con i fan delle prime file e poi un microfono buttato per terra senza dire nemmeno una parola prima di continuare a salutare il pubblico per poi tornarsene nel backstage tra qualche coro di disapprovazione del pubblico di Memphis. Alla fine della puntata di Raw, come anche sottolineato da Diego nel suo Codebreaker, il mistero non si è affatto risolto. Certo ora conosciamo il personaggio ma le reali motivazioni che lo hanno spinto a tornare ed il significato delle parole criptiche di quei messaggi è ancora adesso oscuro. La WWE, credo, abbia raggiunto ancora una volta due obiettivi principali tipici del suo business: dare ai fan un nuovo motivo per guardare i suoi show e, soprattutto, far parlare di se e dei suoi atleti. Obiettivi raggiunti perché la curiosità che gira attorno al ritorno di Jericho ed alimentata dal particolare ritorno del canadese è tanta ed ha scatenato tante discussioni quante ne avevano scatenate i video di cui sopra.
La domanda importante per capire quanto e se ha funzionato il ritorno di Y2J di questo lunedì è: cosa ho provato mentre seguivo il segmento che ha visto il canadese apparire a Raw dopo quasi un anno e mezzo di assenza? Onestamente non posso dire di non essermi riconosciuto moltissimo nel pubblico di Memphis. Inizialmente mi sono esaltato perché un ritorno come quello di Jericho non può non essere accolto come una benedizione, soprattutto pensando a quello che, in un futuro nemmeno troppo lontano (pensare a Punk vs Jericho con in palio il titolo a Wrestlemania mi fa venire semplicemente i brividi), può succedere. Poi c'è stato il senso di fastidio perché si è capito sin da subito che in quell'eccesso di euforia che il primo Undisputed WWE Champion della storia ha mostrato a Raw non era normale. Chiaro che dietro questo atteggiamento si cela un messaggio e che prima o poi questo messaggio verrà svelato ma mi sembra quasi normale che Jericho abbia voluto dare una dimostrazione ai fan ovvero che è molto facile cambiare idea anche nell'arco di pochissimi minuti e senza pronunciare alcuna parola.
Io onestamente voglio vedere più l'altro lato della medaglia. Quello che ho trovato molto interessante riguarda proprio i fan, il cosiddetto WWE Universe. Credo che quanto successo questo lunedì sia una bella dimostrazione della crescita del pubblico e del completo inserimento dello stesso nelle dinamiche di questa disciplina. Infatti credo che, più che dimostrare che il pubblico cambi facilmente idea, si sia dimostrato come il pubblico abbia perfettamente compreso in pochi minuti quello che, poi vedremo se sarà così, era l'obiettivo di Jericho e per questo abbia iniziato con i boati di disapprovazione. Come se il pubblico avesse compreso da quell'eccesso di euforia che il personaggio con cui stavano interagendo non fosse un ritorno come lo è stato ad esempio quello di The Rock o come succede ad ogni comparsata di Stone Cold. I fan hanno capito da quell'eccesso di euforia che stavano interagendo con un heel. Certo le parole non ci danno conforto in questo senso ma credo proprio che Y2J non torna da beniamino ma torna nel ruolo nel quale, forse, meglio ha reso nella sua carriera. Magari ho una visione fin troppo ottimista dei fan ma io credo che il reale aspetto da valutare circa il ritorno di Jericho sia questo. Chiaro poi che l'aspetto della storyline, dell'ipocrisia del pubblico prevarrà. Credo però sia rilevante anche la spiegazione reale e che tutto questo abbia un suo senso.
Detto del ritorno di Jericho del quale si è parlato e si continuerà a parlare ancora per molto sono certo, non possiamo non parlare anche di quanto altro successo negli show settimanali. Se Smackdown ha proposto poco tutto sommato o, meglio, non ha proposto nulla di nuovo rispetto a quanto abbiamo visto a conclusione del 2011. Per la cronaca l'infortunio di Randy Orton non dovrebbe essere gravissimo per cui The Viper dovrebbe tornare abile ed arruolabile per la Royal Rumble e questa è una notizia ovviamente positiva per la WWE e per il roster di Smackdown soprattutto guardando più lontano, guardando a Miami per esempio Il roster blu questa settimana ha lasciato più spazio a quello rosso quanto spunti interessanti.
La scorsa settimana non ho avuto modo di parlare del promo di Kane contro John Cena. Un segmento sicuramente interessante perché la WWE sta sfruttando lo strumento Kane per insinuare nel bostoniano il verme del dubbio. Il dubbio nei confronti dei fan, di ciò che lui rappresenta e di ciò che lui vorrebbe rappresentare. In tutto questo non possiamo non considerare che siamo, seppur non ufficialmente (attendiamo la Rumble) in piena Road To Wrestlemania e quindi si inizia già a pensare all'evento di Miami del 1 aprile. È la prima volta che la WWE affronta in maniera così diretta il rapporto di Cena con il pubblico, un rapporto di amore-odio, sentimento nato non per demeriti dello stesso John quanto per una cattiva gestione del booking team e della federazione. Ma questa è storia vecchia e del quale si è parlato e straparlato. Credo però che stavolta era necessario operare una scelta del genere perché è chiaro e palese che il bostoniano a Miami non può combattere e non combatterà da face. Troppo grande l'ascendente sul pubblico di colui che sarà il suo rivale, troppo poco tempo per fare qualcosa di significativo in modo da portare il buon John nelle grazie del WWE Universe. Si è sempre preferito la via del non importa come parlano di me, l'importante è che se ne parli. Alla vigilia di Wrestlemania dubito che questa possa essere una formula corretta ed è anche superfluo far recitare a Cena il ruolo di face ad ogni costo perché in ogni caso non si otterrebbe il risultato sperato. Allora perché non far giocare al bostoniano il ruolo del cattivo? Tanto in ogni caso lo sarebbe. Credo che anche il suo personaggio potrebbe beneficiarne. In molti parlano di questioni economiche ma mi sono sempre chiesto: davvero anche da heel John Cena non venderebbe? Non ne sono convinto al 100%. Certo, qualche perdita ci sarà ma niente di sconvolgente secondo me perché sono certo che molti dei detrattori di oggi diverrebbero sostenitori di domani. Probabilmente sto dicendo un'eresia ma io sul successo del Cena-heel ci scommetterei eccome. Senza contare che questo cambio di status potrebbe essere anche solo temporaneo. Ricordo, giusto per fare un esempio relativamente recente, il feud tra Hulk Hogan e Shawn Michaels di qualche anno fa in cui HBK ricoprì, per la durata della sola rivalità, il ruolo del cattivo. Certo, la situazione dello Showstopper con i fan è completamente diversa ma non è detto che dopo questa importante rivalità lo status di Cena non possa trovare degli inaspettati benefici.
Chiudo questo numero con la Royal Rumble più che altro in riferimento all'ultima puntata di Raw. Ancora una volta Dolph Ziggler è riuscito a battere CM Punk per count-out. Niente titolo per lui ma tutto questo ha portato ad un terzo match che si disputerà al prossimo ppv. Ho letto molti commenti e molte discussioni riguardanti Dolph Ziggler. Non si può negare che questo ragazzo abbia talento e qualità sia come performer sia a livello carismatico. I suoi progressi sono notevoli e i margini di crescita sono costanti. Non è un caso che alcuni dei migliori match recenti hanno visto lui come protagonista indiscusso. Indubbiamente questo è uno dei talenti sul quale la WWE ha deciso di puntare con decisione al futuro e fa bene perché le doti del ragazzo sono innegabili. Chi lo avrebbe mai detto quando era tra i meno utilizzati nella Spirit Squad oppure quando faceva il caddy di Kerwin White/Chavo Guerrero? Nessuno probabilmente. È altrettanto innegabile, però, che il feud che lo vede contrapposto a Punk in questo periodo è la classica rivalità titolata della Royal Rumble che ha due obiettivi principalmente: testare il wrestler nella zona main event e trovare un valido avversario per il titolo WWE senza privare di un possibile vincitore la rissa a 30 uomini. Per Ziggler, quest'anno, non ci sarebbe stata nessuna possibilità di vittoria quindi è giusto puntare su di lui come sfidante di ripiego. Anche se questo aggettivo potrebbe risultare offensivo e sminuire quello che in realtà è un talento che per molto tempo, salvo imprevisti, calcherà i ring del main event della WWE. Per Punk sarà un ottimo diversivo in attesa dei grandi match che si affacciano all'orizzonte: l'Elimination Chamber e poi Wrestlemania. Dove un certo signore pare essere tornato per riprendersi ciò che gli appartiene.
Il sottoscritto vi saluta e vi da appuntamento per la prossima settimana con un nuovo numero del Planet e con il report di Raw nella mattinata di martedì. Buon week-end a tutti!