WWE Planet #447

WWE Planet

Sarà una mia impressione, ma in questo periodo è come se risuonasse in tutta la WWE “La Primavera” di Vivaldi, classica musica che si può associare ai concetti di risveglio e rinascita. Non c'è altro modo per spiegare quanto sta succedendo negli ultimi tempi ad alcuni wrestler che, fino a qualche settimana fa sembravano dimenticati e che non ottenevano risultati da tempi immemori. L'esempio più lampante e più emblematico e sul quale, ormai, si sono spese fin troppe parole, è quello di Mark Henry (anche se è un processo che va avanti da mesi ormai). Sono però altri i personaggi al quale mi riferisco con questa considerazione. Wrestler che hanno debuttato col botto, da sempre considerati delle promesse ed una risorsa per il futuro, ma che come nella più classica delle definizioni dantesche avevano smarrito la retta via della vittoria. Per alcuni si parlava anche di ridimensionamento o, molto più drasticamente in qualche caso, di licenziamento. Le cose sembrano in fase di cambiamento per questi personaggi.


Certo, non è solo da una o un paio di vittorie che si può iniziare ad esultare o parlare di rinascita. Qualcuno di voi potrà contestarmi che è ancora prematuro esprimere un qualsivoglia giudizio di questo tipo. Però è anche dalle piccole cose che si possono avere questo genere di segnali. La scorsa settimana ho fatto un accenno su Wade Barrett, ed è proprio lui il primo ad essere rinato ultimamente. Come? Nel modo che più è utile ad un wrestler: vincere incontri importanti. D'altronde, pur con tutti gli aiuti del caso (per un heel ci sta alla fine), non si possono descrivere in altro modo i successi ottenuti nelle ultime settimane con Sheamus e, soprattutto, Randy Orton. L'inglese, rivitalizzato anche dall'aria di casa quest'ultima settimana, continua tra l'altro a sfornare buone prestazioni confermando quello che sin dall'inizio si dice di lui. Questo ragazzo ha la stoffa per essere un futuro campione del mondo. Tra l'altro è arrivata la conferma che sarà lui a capitanare uno dei team che sarà coinvolto nel tradizionale match ad eliminazione di Survivor Series. Un bel riconoscimento a quanto l'ex Nexus sta facendo ed una ritrovata stima nei suoi confronti da parte della federazione visto che la squadra da lui capitanata vanta al suo interno anche un veterano come Christian (ormai tornato tristemente al suo ruolo di semi-jobber) ed il campione Intercontinentale Cody Rhodes che è uscito sconfitto ma a testa altissima dal feud contro lo stesso Randy Orton. Insomma una vera e propria rinascita per Wade Barrett in questa chiusura di anno. D'altronde era inevitabile che questo succedesse visto che il vincitore della prima edizione di NXT è uno dei talenti più validi che la WWE abbia proposto negli ultimi anni sotto tutti gli aspetti.

Un discorso simile, anche se con le dovute proporzioni, lo farei anche con altri due wrestler tornati alla vittoria di recente. Il primo è John Morrison al quale deve aver fatto molto bene l'aria europea. Lo Shaman Of Sexy è tornato alla vittoria in un match singolo dopo un tempo immemore sconfiggendo Dolph Ziggler. Vittoria importante per l'ex ECW Champion. Certo potrebbe anche essere che la federazione volesse semplicemente trovare un degno rivale alla cintura degli Stati Uniti dello stesso Ziggler. Un regno, apro una piccola parentesi, piuttosto deludente secondo il mio punto di vista. Per quel che può valere la mia opinione credo che Dolph avrebbe dovuto abdicare già molto tempo fa (quando c'è stata l'esplosione di Alex Riley per esempio). Chiusa questa parentesi torniamo a noi e confermo che, certamente, può essere anche una soluzione di ripiego questo ritorno alla vittoria di Morrison in vista di Survivor Series ma credo sia importante per la WWE recuperare il grande talento che rappresenta lo Shaman Of Sexy per questa compagnia. Per il momento di aggiornamenti contrattuali non ne abbiamo ma speriamo vivamente che il buon John possa tornare presto ai livelli che competono le sue strepitose doti sul ring. Poi magari succede che a SS fanno un match in cui Morrison mette in palio il suo posto di lavoro e perde. In quel caso sono pronto a cestinare questo pezzo ma spero proprio di non doverlo fare. D'altronde non c'è nessuna notizia che al momento parli dell'ex Nitro come prossimo all'addio. Speriamo, insomma, che la vittoria di questa settimana non sia un fuoco di paglia.

Il secondo wrestler a cui mi riferisco, e forse qui qualcuno mi contesterà parecchio, è Ted DiBiase. Voi direte “parli di rinascita solo perché ha battuto due Tyson Kidd e Jinder Mahal?”. Vero. Ma è anche vero che finora il figlio del Million Dollar Man non aveva ottenuto alcun risultato positivo, nemmeno quando era relegato ad NXT o Superstars. Per un wrestler che ha avuto l'andamento che lui ha avuto negli ultimi tempi, anche solo due vittorie di questo tipo, ottenute a Smackdown per altro, possono rappresentare un punto di partenza per una ripresa. Certe volte non c'è bisogno di vittorie altisonanti subito. Con atleti giovani e promettenti bisogna avere anche un minimo di pazienza e, quando si sbaglia nella gestione, avere anche il coraggio di azzerare tutto e ricominciare. Il percorso è quasi simile a quello di Barrett (sempre con le dovute proporzioni, ripeto) ovvero vincere prima match facili, far riacquisire sicurezza, per poi rilanciare e riprovare a mettere in discussione il talento anche con avversari ben più ostici. Secondo me anche da DiBiase potrà uscire qualcosa di positivo in futuro e non mi trovo d'accordo sulle critiche mosse nei suoi confronti come ho spesso letto in giro. Mi sbaglierò ma secondo me Ted ha del potenziale mal sfruttato.

Ovviamente in questa fase di risveglio non includo gente come Zack Ryder e Daniel Bryan. Sul primo già Diego si è soffermato nel suo Codebreaker. Io personalmente aggiungo che trovo l'ex Edgehead un buon wrestler con un discreto carisma ma che ha saputo trasformare un personaggio sulla carta già perdente in un vero e proprio fenomeno. Il tutto con le sue sole forze ed i suoi soli mezzi, senza decisioni di booking. Ci si chiede perché la gente apprezza il buon Zack? La risposta è proprio in questo ovvero nella capacità che questo ragazzo ha avuto di imporsi come personaggio, senza aiuti, nella semplicità di una web-cam e di alcuni sketch divertenti. Il WWE Universe apprezza Ryder perché è visto come un personaggio non “costruito a tavolino”, un qualcosa di “non premeditato”. Un po' lo stesso motivo per cui Punk ha scosso talmente tanto il mondo del wrestling con quel promo quasi interamente fatto di affermazioni “reali”. Tutto qui. Poi sul fatto che per questo Zack meriti o meno il main event di Raw potremmo stare a discuterne per ore. Io, onestamente, al momento non credo ne abbia la possibilità. Tra l'altro la stessa WWE ha dimostrato di non perdere molto tempo ad affossarlo e su questo ci viene in aiuto l'ultima edizione di Vengeance. Di Daniel Bryan, invece, non si può parlare di rinascita ma piuttosto di un atto dovuto. D'altronde il tempo stringe e bisogna iniziare a pensare a Wrestlemania semmai realmente The American Dragon incasserà allo Showcase Of The Immortals la sua valigetta (cosa di cui inizio ad avere qualche dubbio, già dal prossimo ppv). Alla fine la sconfitta contro Mark Henry come nell'ultima puntata ci può stare ma alimenta comunque qualche dubbio sulla questione valigetta.

Per il resto le puntate inglesi degli show settimanali hanno offerto nuovi risvolti in vista di Survivor Series. La vittoria degli Awesome Truth sul duo Cena-Ryder. Poco da dire su questo visto che tutta l'attenzione in questo senso è spostata sulla presenza di The Rock nella prossima puntata di Raw da tre ore questo lunedì. Il duello verbale (solo successivamente fisico) tra CM Punk ed Alberto Del Rio è stato abbastanza emblematico, invece, di come la federazione non stia facendo niente per dare un po' di credito al messicano. Punk, come al solito impeccabile o quasi, dice che la gente si annoia di sentire Del Rio che dice stesse le stesse cose e che parla di destino in ogni momento. La federazione pensa bene di confermare la cosa facendo ripetere dieci volte a Del Rio “io sono il WWE Champion qua… Io sono il WWE Champion là… Io sono il WWE Champion e bla bla bla”. Non certo da andare avanti con il fast-forward ma poco ci manca… A proposito di andare avanti con il fast-forward mi sarebbe piaciuto poter utilizzare questa tecnologia per risparmiarmi il promo di Kevin Nash soprattutto nella parte dove dice che lui è il migliore del business e potrebbe essere ancora campione del mondo. Rabbrividiamo…

Concedetemi qualche altro minuto per una piccola riflessione. Ho ereditato da GP questa rubrica da meno di un anno. Oggi siamo giunti all'edizione 450 del WWE Planet. Un numero piuttosto significativo come tutti i numeri che hanno il 50 perché rappresentano una tappa importante in un percorso più ampio (i 500 numeri nel nostro caso). È una coincidenza bizzarra che questo numero importante venga messo on-line il 13 novembre. Una data, questa, molto importante nella mia vita da fan di questo business. Sei anni fa (qualche ora in avanti rispetto al momento in cui vi scrivo ed in cui, molto probabilmente, state leggendo questa rubrica) ero davanti a questo stesso computer intento al mio classico giro di siti su internet. Il primo, ovviamente, era Tuttowrestling.com del quale ero un semplice utente proprio come voi. Sulla home page una notizia che mi avrebbe sconvolto: è morto Eddie Guerrero. Non avevo uno specchio ma posso immaginare il mio viso con gli occhi sbarrati e le lacrime che scendevano sulle guance. Ricordo la grande tristezza che provai ed anche, come credo succeda a tutti, la convulsione che avevo nel ricercare quante più notizie possibili su quanto avevo appena appreso. Ricordo le tante parole scritte nei giorni seguenti anche su questo sito da coloro che oggi, con orgoglio ed un pizzico di presunzione, chiamo amici e colleghi e che in quel periodo mi hanno trasmesso emozioni che non scorderò. Ho due “cimeli” che mi ricordano quel tragico evento: il primo è il numero del “Corriere dello Sport” nel quale il nostro direttore Carlo Di Bella scriveva della morte di Eddie e la videocassetta sul quale ho registrato le edizioni integrali di Raw (da Sky) e di Smackdown (da Mediaset) in tributo all'ex WWE Champion. Ho parlato di rinascita in questo numero. La mia rinascita da appassionato “costante” di wrestling è corrisposta proprio al periodo in cui Eddie iniziava la sua scalata verso il WWE Title, vinto poi a No Way Out 2004. Insomma un percorso parallelo che oggi mi ha portato addirittura a scrivere ed esprimere opinioni per voi lettori. Il mio cuore di fan ha un vuoto da quel 13 novembre di sei anni fa. Un vuoto che difficilmente verrà riempito.

Penso spesso a questo: come fanno personaggi così lontani da noi a provocare un sentimento di questo tipo? Perché ci sentiamo così tristi quando perdiamo personaggi come Eddie? La risposta è semplice: è la magia del wrestling e non c'è bisogno per forza di una spiegazione…

Ciao Eddie!

Scritto da Adriano Paduano
Parliamo di: ,