WWE Planet #428

WWE Planet

“John Cena, mentre sei disteso, sperando sia la posizione più scomoda possibile per te, vorrei che tu mi ascoltassi. Vorrei che tu “assorba” tutto questo perché prima di andare via tra tre settimane con il tuo titolo WW, ho diversi sassolini dalla scarpa da togliermi. Io non ti odio, John. A dirla tutta mi piaci molto più di tanta gente nel backstage. Quello che odio è… Questa idea… Che tu sia il migliore… Perché non lo sei. Io sono il migliore. Io sono il migliore del mondo. C'è una sola cosa in cui tu sei migliore di me ed è baciare il sedere di Vince McMahon. Sei tanto bravo quanto lo era Hulk Hogan. Non so se tu sia bravo a baciare il sedere di Vince quanto Dwayne… Lui è molto bravo a baciare sederi alla gente… Lo è sempre stato e lo è ancora oggi! Ooops, credo di aver superato il limite tra finzione e realtà! Io sono i miglior wrestler del mondo. Lo sono sempre stato, fin dal primo giorno in questa compagnia e sono stato denigrato ed odiato solo perché Paul Heyman aveva visto qualcosa in me che nessuno voleva ammettere… Si, esatto. Sono un pupillo di Paul Heyman! Sapete chi altro era un pupillo di Paul Heyman? Brock Lesnar… Anche lui se n'è andato proprio come sto facendo io, ma la grande differenza tra me e Brock è che io me ne andrò con in mano il titolo WWE.
Ho conquistato molti dei riconoscimenti immaginari di Vincent K. McMahon ma alla fine ho capito che erano solo questo. Erano completamente immaginari. L'unica cosa reale sono sempre stato io, il fatto che giorno dopo giorno, per quasi sei anni, ho dimostrato a tutti nel mondo che sono il migliore al microfono, su quel ring ed addirittura al tavolo di commento. Nessuno può mettermi in discussione. Nonostante tutto, non importa quante volte ho dovuto provare tutto ciò, non sono sulle vostre adorabili piccole tazze da collezionisti, non sono sulla copertina dei vari magazine, non ricevo alcuna pubblicità, non vengo scelto per recitare in qualche film e non vengo ospitato in qualche ridicolo show su USA Network. Non sono nemmeno sul poster di Wrestlemania, non sono tra i nomi più altisonanti che vengono annunciati poco prima dello show. Non sono nello show di Conan O'Brian e nemmeno in quello di Jimmy Fellon. Il fatto è che dovrei esserci. Credetemi, è davvero un boccone amaro da digerire, ma il fatto che Dwayne sia già annunciato per il main event della prossima Wrestlemania ed io no mi fa davvero star male.
Oh, fatemi arrivare subito al punto, per voi che state cantando il mio nome in questo momento. Voi siete, più di ogni altro, la ragione per cui sto mollando tutto questo. Perché in questo momento state sorseggiando qualche bevanda proprio da quelle tazze da collezionisti, i primi ad acquistare quei giornali nelle cui copertine non sono presente, per poi presentavii alle cinque di mattina all'aeroporto, spiattellarmeli in faccia perché io vi apponga un autografo e che poi venderete su eBay perché siete troppo pigri per trovarvi un lavoro serio.
Io lascerò la WWE il prossimo 17 luglio e poi, chi lo sa, potrei difenderlo nella New Japan Pro Wrestling… Magari tornerò nella ROH… Hey, Colt Cabana come stai? La ragione per cui lascio questa compagnia siete proprio voi gente, perché anche quando me ne andrò voi spenderete comunque i vostri risparmi per seguire questa federazione. In questo momento sto solo parlando al vento. Lo capisco, capisco come Vince McMahon, a dispetto di se stesso, continui a far soldi. Lui è un milionario che potrebbe essere un miliardario. Sapete perché non è un miliardario? Perché si circonda di persone disposte ad assecondare tutti ciò che lui dice, a dirgli sempre sì proprio come John Lauranitis, che gli dice esattamente quello che Vince vuole sentirsi dire. Mi piacerebbe pensare che questa federazione forse sarà migliore quando Vince sarà morto, ma la realtà è che il potere poi passerà nelle mani di quella idiota di sua figlia e quell'incompetente del suo genero ed il resto della sua stupida famiglia…Fatemi dire qualcosa una storia personale su Vince McMahon. Sapete che c'è questa campagna contro il bullismo…”


Parlare di qualcos'altro che non sia il promo di CM Punk per commentare questa ultima settimana della WWE sarebbe un peccato mortale. Quanto successo questo lunedì è da iscrivere direttamente nelle pagine della storia di questo business. Le parole del wrestler di Chicago risuonano ancora nella mente dei fan di tutto il mondo ma, sono sicuro, anche in quelle di tutti gli addetti i lavori della WWE. Da chi comanda ai lottatori. Il promo di CM Punk è destinato a rimanere nella leggenda oltre a candidarsi (e difficilmente sarà battuto…) a promo dell'anno e, forse, addirittura a momento dell'anno. Non rimanevamo così sconvolti dalla brutale invasione di The Nexus proprio un anno fa a Raw a seguito di un match tra gli stessi John Cena e CM Punk. In quell'occasione, quello che poi sarebbe diventato il leader della seconda versione di quella stable, fu solo un comprimario. In questa occasione Punk non solo si è ritagliato lo spazio del protagonista ma, in un sol boccone, ha cancellato tutta la concorrenza dimostrando a tutto il mondo la sua reale stoffa di intrattenitore. Proprio di fronte allo sguardo attonito di un altro che al microfono ci sa fare eccome (guarda caso, sempre Cena), nonché simbolo della stessa federazione. Ma che dubito avrebbe potuto o saputo fare meglio.

Sembra appurato che il discorso di Punk sia frutto di un work. Tutti gli indizi portano in questa direzione, almeno circa la costruzione della situazione nel suo complesso. Sembra scontato che la federazione, di fatto, abbia detto a Punk di andare in scena e di fare di testa sua circa le parole da usare. Dubito che se lo Straight Edge avesse annunciato quello che stava per dire, il booking team glielo avrebbe permesso. Almeno non nella sua interezza. L'impressione che il wrestler di Chicago abbia improvvisato è stata lampante e non credo ci sia dubbio su questo. Anche se parlare di improvvisazione sarebbe quasi un insulto alle parole dell'ex World Champion. Più semplicemente lui ha detto quello che pensava realmente, ha descritto la realtà. Non credo ci sia nessuno al mondo che non si sia trovato d'accordo con almeno il 90% del discorso del buon CM Punk. Lo Straight Edge ha colpito il cuore della federazione, e lo ha fatto con uno stile, una sicurezza, a tratti una ironia, che raramente abbiamo visto sui ring di questa disciplina. Miracoli della realtà. Una parola spesso tabù per questo business ma che secondo me dovrebbe essere maggiormente sfruttata. Soprattutto quando gli interpreti sono questi. Soprattutto quando i risultati sono questi. Non è un mistero che molti entertainer degli show della WWE siano limitati da un copione e non riescano ad esprimere il 100% del loro talento e delle loro qualità a causa delle varie limitazioni imposte dal “sistema”. Ora non dico che si dovrebbero dire parolacce a destra e a manca (Punk ne è la dimostrazione lampante), però nemmeno tarpare la ali in modo così evidente. L'esempio vivente è proprio John Cena che, pur rimanendo ottimo al microfono, ha un po' perso il suo smalto dei tempi in cui era rapper e divertiva il pubblico con le sue rime ficcanti e ironiche nei confronti dell'avversario di turno.

Punk nella sua interpretazione, vera o reale che sia, è stato impeccabile come giustamente ha detto Diego nel suo “The Codebreaker”. Dopo la puntata di lunedì, indipendentemente da quello che sarà il suo futuro, CM Punk si è guadagnato il rispetto dell'intero business, su questo non ne ho dubbi. Anche perché, la storia dimostra, che la gente che più viene ricordata è quella che maggiormente parla come parlerebbe la gente. Quello che più ha sorpreso e reso memorabile il discorso di Punk è stato il riferimento a degli argomenti e dei personaggi che normalmente vengono messi “in silenzio” dalla federazione. Basti pensare ai riferimenti alle altre compagnie di wrestling (la NJPW e la ROH), a personaggi scomodi o che rappresentano un passato fatto di tradimenti (Heyman e Brock Lesnar) fino ad arrivare alle questioni di potere, alla rottura della keyfabe, ai riferimenti a Stephanie McMahon, Triple H e John Lauranitis. Per un attimo abbiamo riassaporato il sapore della Era Attitude, dove tutto era concesso e tutto era possibile. Dove la ribellione del dipendente al “potere” è stata la storyline del decennio passato nonché una delle migliori della storia di questo business.

A questo punto tutti ci chiediamo quale sia il reale destino di CM Punk? Andrà via davvero o è stato trovato un accordo per il rinnovo e la federazione ha deciso davvero di puntare su di lui? Nel primo caso, come ha potuto permettere a Punk di andare così a ruota libera? Forse sapevano il suo reale stato d'animo? Sapevano che il buon CM avrebbe osato così tanto? Sapevano l'effetto straordinario che avrebbe provocato questa libertà concessa al wrestler di Chicago? Sono tutte domande a cui, probabilmente, non sapremo mai dare una risposta. Una cosa però mi sento di dire: la federazione ha fatto bene a giocarsi così una situazione di cui i fan già erano a conoscenza (la scadenza del contratto del leader del New Nexus). È stato un rischio lasciare tanta libertà a Punk e probabilmente per parte dei contenuti non saranno certo contenti di quanto uscito dalla bocca dello Straight Edge. Il rischio però ha pagato. Non mi stupirei di vedere ratings molto alti nelle prossime puntate di Raw fino a Money In The Bank. C'è chi parla di Era di Internet. Probabilmente non è così ma il contributo e l'influenza della rete sulle vicende del wrestling business, mai come in questa occasione, mi è sembrata così evidente.

Quello di cui la WWE si deve rendere conto è di essersi ritrovata improvvisamente tra le mani quella che, se gestita bene, potrebbe essere la storyline dell'anno a mani basse. Molto più del ritorno di The Rock e dell'annuncio del suo match contro John Cena per la prossima edizione di Wrestlemania (che sicuramente lo sarà maggiormente il prossimo anno). Se la federazione riuscirà a sfruttare a pieno tutte le potenzialità che ha questa situazione e dei suoi protagonisti, sono sicuro che da qui fino al 17-18 luglio ne vedremo davvero delle belle. Anche perché l'evoluzione che sembra prenderà questa storyline (ne parlerò la prossima settimana per evitare spolier) promette davvero scintille. Il primo passo, per esempio, è stato ottimo e ben organizzato. Dallo “J'accuse” di Punk interrotto bruscamente dalla WWE con la chiusura del microfono e dall'interruzione delle immagine, all'immediata sospensione del wrestler di Chicago. Sono state delle mosse eccellenti. In pratica la WWE si è adattata perfettamente a quello che è stato lo sfogo di Punk: mix tra reale ed interpretazione (quoto sempre Diego) nel promo tanto quanto nella storyline visto che la sospensione sarebbe la naturale reazione di un datore di lavoro ad un atteggiamento possibile (ma anche il licenziamento a dire il vero… Beh non ha caso è un mix tra realtà e storyline…). Nelle scorse settimane parlavo della scarsa attesa verso i ppv Over The Limit e Capitol Punishment. Qui ci troviamo nella situazione opposta ovvero il cui interesse è aumentato esponenzialmente come Money In The Bank e che rischia fortemente di superare le attese anche di Summerslam. Può darsi anche che la WWE si stia mangiando le mani per il fatto che il contratto dello Straight Edge scada il 17 luglio e non un mese dopo. Pensate a Summerslam con questa storyline.

Non posso non chiudere con l'esaltare quel fenomeno che è CM Punk. Non che ci volesse questo promo per farcelo scoprire. Personalmente fin dal suo debutto nella ECW, dopo essermi ampiamente documentato su di lui osservandolo nella ROH, Punk è sempre stato tra i miei atleti preferiti di questo business. Il wrestler di Chicago ha sempre mostrato tutte le sue doti sin dal giorno del suo arrivo anche se il passaggio ad heel è stato fondamentale per tutta la sua carriera. Giustamente come lui stesso ha detto, in sei anni le sue abilità sul ring ed al microfono sono su livelli che pochi altri all'interno del wrestling business più in generale, e nella WWE più nello specifico hanno. Onestamente spero davvero che, se rinnovo non c'è stato come credo, i rapporti tra la federazione e questo ragazzo rimarranno ottimi. Se così non fosse inviterei caldamente a recuperare il più possibile con lui. CM Punk deve essere una risorsa per il futuro che la WWE non può e non deve ignorare. Alla fine un periodo lontano potrebbe far bene ad entrambe le parti. A patto che, il giorno del suo ritorno, la federazione non commetta gli stessi identici errori che hanno spinto lo Straight Edge a lasciare la compagnia. E noi a perdere, speriamo non a lungo, uno dei più grandi interpreti di questo sport-entertainment al momento. Passo e chiudo.

Scritto da Adriano Paduano
Parliamo di: ,