WWE Planet #420

C'era una volta un ragazzo canadese di nome Jason. Questo ragazzo, insieme al suo grande amico Adam, aveva un sogno: diventare un wrestler professionista. All'età di 21 anni lui ed il suo amico decisero di iscriversi ad una scuola di wrestling e un anno dopo Jason riuscì a realizzare il suo grande sogno. Dopo qualche anno i due amici arrivarono nella più importante federazione del business. La coppia diverrà ben presto tra le migliori di tutti i tempi in questa disciplina prendendo parte in alcuni dei migliori match della storia. A pochi anni dal loro debutto nella federazione i due si divisero ed iniziarono ad intraprendere la carriera da singoli. Jason conquistò qualche titolo minore così come Adam. Quest'ultimo, però, dopo tanti anni di gavetta riuscì finalmente a conquistare il primo titolo mondiale. E dopo questo tanti altri. Nel frattempo Jason non riusciva ad ottenere i successi sperati accontentandosi di altri titoli minori e rivalità senza importanza. Decise anche di trasferirsi altrove. Nella nuova compagnia a Jason viene riconosciuto tutto il proprio valore, ricompensato dai principali titoli e da un ruolo di leader che mai nella prima federazione gli era stato concesso. La soddisfazione, però, non era abbastanza. Lui voleva emergere anche nella compagnia più importante, voleva essere al top del business per davvero, anche lì dove nessuno credeva in lui. Dopo qualche anno di esilio Jason tornò in quella federazione ma la storia non cambiò. Anche un infortunio grave lo costrinse a stare in panchina. Sembra tornato tutto come prima ma la sua vita viene sconvolta da una notizia: il suo grande amico Adam, campione assoluto della federazione, è costretto al ritiro. È la grande opportunità per Jason: il ragazzo viene inserito in un match per il titolo mondiale. Dopo diciassette anni di duro lavoro, impegno e sacrifici Jason riesce nel suo obiettivo e diventa il nuovo campione del mondo. Il suo sguardo commosso emoziona tutti i fans ed anche il suo amico Adam accorso lì per festeggiarlo. Jason ce l'aveva fatta, era campione. E vissero tutti felici e contenti
Purtroppo questa non è una favola. È la realtà. La favola che vi ho raccontato, al momento non termina qui e soprattutto non termina con un lieto fine per Jason. Devo specificare che parlavo di Christian? Non credo
Non nascondiamoci dietro ad un dito: eravamo tutti pronti ad esaltare la WWE per quello che ci aveva offerto nell'ultimo ppv. Dopo una Wrestlemania tutto sommato mediocre, la federazione si è riscattata in pieno con un Extreme Rules ampiamente sopra la sufficienza. Anzi, addirittura meglio di quanto ci aspettassimo. Certo, è stato un evento che ha avuto anche i suoi handicap (vedi la vittoria di John Cena) ma nel complesso non ci potevamo assolutamente lamentare. Soprattutto per la qualità del wrestling proposto che, alla fine dei giochi, è quello che più conta. Almeno per la gran parte dei fans che pagano il biglietto dell'arena oppure il ppv da guardarsi comodamente seduti in poltrona. Così ci siamo goduti un ottimo Last Man Standing Match con Randy Orton e CM Punk (ulteriore conferma che The Viper rende meglio in un match in cui è tecnicamente più libero), un grande incontro tra Cody Rhodes e Rey Mysterio e, addirittura, un gran bel match femminile. Senza contare i due match titolati che hanno dato davvero spettacolo, aiutati dalle rispettive stipulazioni ma anche dai protagonisti degli stessi.
Se a questo aggiungiamo anche il fattore emozionale allora questo Extreme Rules è stato, secondo me un evento da ricordare. Il fattore in questione è stato, per l'appunto, il trionfo di Christian nel Ladder Match che lo ha visto conquistare, per la prima volta in carriera, il World Heavyweight Championship. Tutto è andato come da programma: vittoria, lacrime e festeggiamento con il vecchio amico Edge. Inutile negarlo: sappiamo bene che una grande percentuale della vittoria di Captain Charisma è dovuta proprio al ritiro dell'amico fraterno. Il mondo del wrestling, però, è ricco di wrestler che sono riusciti ad ottenere grandi risultati per il solo merito di essere stati al posto giusto al momento giusto. Se poi questo colpo di fortuna viene anche avvalorato da un innato talento, molto spesso sottovalutato, allora credo che non ci sia nulla di strano nel celebrare un atleta che tutti (e con tutti intendo proprio tutti) speravamo un giorno riuscisse ad ottenere il prestigioso titolo mondiale. Per un attimo abbiamo pensato ci credessero anche in WWE. Le voci parlano anche di un Christian visibilmente commosso anche nel backstage dove ha abbracciato tutti i suoi amici ed anche Vince McMahon. Sarà vero? Sarà falso? Se è vero sono pronto a scommettere che oggi il buon Jason Reso non sarà così ansioso di ringraziare il vecchio Vince.
Dopo infatti due giorni (se consideriamo la registrazione della puntata), Christian ha visto svanire il suo grande sogno. Il titolo è passato in altre mani dopo solo un incontro, il primo in cui lo difendeva. Incomprensibile questa scelta. La rabbia dei tifosi (testimoniata dai vostri commenti sul forum o sui vari social network) è, invece, assolutamente comprensibile. Soprattutto quando si conosce la storia di un wrestler e le sue enormi qualità. La domanda che viene in mente ha una sola parola: perché? Perché la WWE ha deciso di trattare, ancora una volta, Christian in questo modo? Perché privarlo dopo soli due giorni della più grande gioia della sua vita? Trovare una risposta è molto difficile se non si è all'interno del booking team della WWE.
Ricapitoliamo quanto successo: all'inizio della puntata di Smackdown Mark Henry, The Great Khali (che dopo essersi vestito da fatina dei denti a Raw non credo potrà mai più avanzare una qualsivoglia pretesa nella sua carriera…) e Randy Orton reclamano una shot al titolo detenuto dal canadese. Teddy Long, da novello Ponzio Pilato, fa decidere al pubblico chi vuole come nuovo sfidante di Christian. Ovviamente la scelta cade su The Viper, che da oggi chiamerò Barabba visto che è stato nominato primo sfidante per acclamazione del pubblico (chiedo scusa per la metafora vagamente blasfema). Il match è stato incredibile. I due hanno dato il meglio (per Orton uno dei migliori one on one match della carriera, a memoria) ed alla fine ha trionfato proprio Barabba. E Christian? Ridotto alla disperazione per aver mancato, o meglio, aver concluso con così largo anticipo il sogno della sua vita.
Ho cercato di trovare la risposta alla domanda perché e l'unica che mi è venuta in mente è che la WWE abbia deciso di portare, per vie traverse, Christian dalla parte degli heel. Proprio la settimana scorsa dicevamo che Smackdown scarseggiava di heel e probabilmente la federazione ha pensato che la soluzione più opportuna sarebbe stata far cambiare attitude a Captain Charisma. Se le cose dovessero stare così la scelta, smaltita la rabbia del momento, potrebbe essere ragionevole. La settimana prossima Christian attacca Orton, si rivolta al pubblico colpevole di averlo messo nel match proprio contro The Viper iniziando un feud, sulla carta, molto interessante. D'altronde già da tempo di vociferava che Jason sarebbe passato tra gli heel con Edge ancora in campo a lottare. Scenario possibile anche perché l'unico che possa aver portato la WWE a compiere una scelta tanto ingiusta. Ripeto, questa è l'unica risposta ragionevole che ho trovato a questa situazione. Anche perché non credo che la federazione odi così tanto Christian. Perché mai? Per fargliela pagare di essere stato in TNA? Non credo, soprattutto per la considerazione che la WWE ha della concorrenza che, a mio avviso, è molto vicina allo zero. No, la WWE non odia Christian. Non credo, ripeto.
Chiaro che se la federazione non sviluppa la storia come ho descritto poco sopra ci sarebbe una doppia colpa. La prima è quella, per l'appunto, di punire un wrestler che davvero ci mette sempre il cuore e tutto il suo talento quando sale sul quadrato, amato dalla gente ed anche dagli addetti ai lavori. Che motivazione potrebbe mai avere da ora in avanti se così fosse? La seconda, ma in un certo senso meno importante, riguarda proprio Extreme Rules: se l'obiettivo non era quello di portare Christian tra gli heel, ad essere ulteriormente penalizzato da questa scelta è anche Alberto Del Rio che si ritroverebbe sconfitto ancora una volta senza un motivo apparente. Il che sarebbe, come abbiamo detto più volte, un peccato mortale. A quel punto era molto più logico far vincere il messicano e poi farlo battere da Orton come è successo per il canadese. Anche se credo che alla fine il nostro sdegno sarebbe stato forse pari o, comunque, di poco inferiore. Proprio perché a farne le spese sarebbe stato una Superstar di livello e che si sta facendo apprezzare per le sue qualità. Mica un Great Khali qualsiasi
Due settimane fa dicevo che la WWE non fa mai niente per niente. Speriamo che anche questa sia una di quelle situazioni. Lo speriamo per Christian perché in fondo anche noi suoi Peeps, con lui abbiamo un po' vinto il World Heavyweight Champion visto che tanto nella nostra esperienza di fans lo abbiamo desiderato. Spero che in futuro la favola di cui sopra possa chiudersi davvero con un lieto fine perché il buon Jason se lo merita.
Con questa considerazione si chiude questo numero del Planet. Chiedo scusa se mi sono perso in festeggiamento di The Rock. Non che ci sia molto da dire su una puntata francamente deludente ad eccezione del match per il titolo mondiale. Anche se, pure in questa circostanza, la WWE è riuscita nella grande impresa di rovinare un incontro con un finale quanto meno discutibile. Insomma diciamo che il detto chi ben comincia è a metà dell'opera non fa al caso dell'ultima settimana della federazione di Stamford. Con questo passo e chiudo.