WWE Planet #412

WWE Planet #412

La puntata di Raw vista lunedì scorso è un esempio da portare a futura memoria di come riuscire a mescolare con invidiabile maestria l'apporto extra-ring – e solo quello, ovviamente – delle leggende di questo sport con l'opera dentro e fuori il quadrato delle superstar attuali, siano esse già affermate o bramose di affermarsi. Un effetto magari non sempre ripetibile, riservato ai momenti importanti come la Road to Wrestlemania, ma che quando è fatto alla grande non può portare che grossi risultati, vedi i clamorosi dati di ascolto delle ultime settimane.


Non c'è dunque bisogno del prodotto perfetto per accontentare gli appassionati più esigenti: chi volesse cercare la critica a prescindere troverà comunque ampi spazi di manovra; è ad esempio normale il trattamento di Sheamus? Spero che davvero il suo “vinco o smetto” sia un preludio alla vittoria o al più un cambio di brand, perché rispedire un ex campione WWE a farsi le ossa credo sia uno schiaffo all'importanza del titolo del mondo di casa Stamford.

O ancora che dire del nuovo supereroe senza macchia e senza paura pronto a prendere il posto di SuperCena nei cuori di tutti noi? Parliamo ovviamente di SuperOrton, capace naturalmente da solo di neutralizzare passo dopo passo una intera stable, i New Nexus, vergognosa distruzione della già vergognosa ingloriosa fine del Nexus originale? O della quantità di lotta vera e propria che Raw sta offrendo nelle ultime settimane, obiettivamente molto poca? E che dire di quello che secondo me è un errore abbastanza grosso, ovvero far dire a Michael Cole “colui che firmerà questo contratto sarà l'arbitro speciale del match”, facendo capire praticamente subito che quel contratto non lo avrebbe firmato l'uomo scelto da lui bensì qualcun altro?

Eppure, e non è un caso, sono pronto a scommettere che praticamente nessuno ricorderà quanto visto lunedì sera con queste frasi.

Lo ricorderà con il ritorno di JBL ed il suo fantastico promo, da sempre il pezzo forte della sua gimmick: lui, proprio lui, terrore di qualunque recluta e degno scrittore del manuale degli scherzi da nonnismo più idioti, dichiarare che odia i bulli, oltre ovviamente ad esaltare il suo ritorno come momento storico! La figura di JBL, a partire forse da quel favoloso discorso ad ECW One Night Stand, ha guadagnato quello spessore che obiettivamente nel suo lunghissimo regno di campione non era riuscita ad avere, anche perché un campione deve disporre anche di altre qualità – tipo tirare fuori dei gran match – nelle quali il buon John obiettivamente scarseggia. Purtroppo per la WWE e per noi i suoi interessi variegati lo hanno portato ad abbandonare anche quei ruoli dove sarebbe il cacio sui maccheroni, vedi ad esempio il commentatore. Eppure sono convinto che uno come lui servirebbe davvero.. pensate alla situazione attuale dei tavoli di commento, orfani di un grande CM Punk rimpiazzato solo parzialmente da Booker T. O ancora.. che ne direste di un ruolo coinvolgimento come General Manager? Sembra un ruolo ritagliato appositamente per lui!

Lo ricorderà ovviamente per la successiva apparizione di Steve Austin, che per l'ennesima volta dimostra che il suo personaggio si possa imitare (vedi il “Viper” di Randy Orton) ma mai raggiungere, mai. Austin è il primo e probabilmente unico atleta nella storia della WWF/WWE ad aver messo tremendamente in crisi i concetti di face e heel: lui è buono, lo è stato per il 90% della carriera come Stone Cold, è venerato dal pubblico come pochissimi altri o forse nessun altro, eppure nel suo carachter non manca l'arroganza, la strafottenza, il non avere rispetto di niente e nessuno, elementi che detti così sembrerebbero quasi la carta di identità di un cattivo. Come le altre due o tre stelle assolute del firmamento le sue catchphrases sono entrate talmente nella leggenda da essere efficaci praticamente sempre, indipendentemente dal contesto in cui sono usate. Il risultato? JBL + Austin… spettacolo

Infine lo ricorderà soprattutto per quello che abbiamo detto nell'introduzione, ovvero per la clamorosa risposta sul campo delle superstar di oggi. Un John Cena in così grande spolvero avrebbe avuto per mesi e mesi problemi di popolarità? Ma neanche per idea.. la sua risposta a The Rock non soltanto fa leva sul miglior tema possibile, ovvero l'obiettiva assenza di un Rocky attirato – giusto o meno che sia – verso altri lidi, ma lo fa con una ironia ed una efficacia senza pari. La maglietta bring it via satellite è la ciliegina sulla torta, il simbolo di una consistenza, sua e di chi lo gestisce, senza la quale una figura come The Rock lo avrebbe letteralmente massacrato. Non sta succedendo, anzi, e per me è una clamorosa e piacevolissima sorpresa, al punto che lo scenario evocato di un nuovo Rock vs Hogan di Wrestlemania XVIII è tutt'altro che probabile.

Anche perché signori, in questo caso c'è un terzo personaggio, che forse non può arrivare ai loro livelli o forse non subito, ma che ha dimostrato sul campo che la definizione di terzo incomodo per lui è a dir poco riduttiva. Nessuno dubita delle capacità al microfono di The Miz, ma alzi la mano chi avrebbe mai detto che in una puntata con JBL, Austin e a tempo perso anche Undertaker e Cena il miglior segmento della serata sarebbe stato il suo. Beh signori è successo, e non è un caso. Il campione WWE ha letteralmente preteso l'attenzione di The Rock, e lo ha fatto alla grandissima, rilanciando clamorosamente la candidatura del suo match contro Cena a main event di Wrestlemania, eventualità che fino a due settimane fa avrei scartato a priori in favore di Taker vs HHH e che oggi invece considero più che probabile.
Il suo apporto non può bastare a far salire clamorosamente i rating come invece possono le leggende, ma è fondamentale affinchè quel rating mantenga una continuità.. affinchè chi si sintonizza per vedere il ritorno di Steve Austin possa poi anche restare piacevolmente impressionato anche dal resto dello show, quello che resterà quando il periodo importante finirà e si tornerà a periodi con meno riflettori. Lui ne ha acceso uno, che ben difficilmente si spegnerà dopo Wrestlemania, e scusate se è poco

PS
Redemption.. è davvero il termine giusto per definire la nuova stagione di NXT, l'unica dove è impossibile capire chi sono i pro e chi i rookies. Redemption perché chiunque guarderà questo show si redimerà dal vedere mai più un qualsivoglia spettacolo di Wrestling – e come dar loro torto?

Scritto da Giovanni Pantalone
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