WWE Planet #402

Il 2011 non è esattamente un anno che inizia con i migliori auspici per la WWE. Non parliamo tanto del prodotto finale, o almeno non di quello a breve termine, visto che nella settimana vedremo almeno due importanti incontri titolati, quanto piuttosto ovviamente della gran brutta notizia riguardante John Cena ed il suo infortunio. Un infortunio che arriva nel peggior momento possibile, ovvero nel periodo più “caldo” dell'annata, e soprattutto nemmeno una settimana dopo che la principale fazione a lui opposta, i Nexus, hanno trovato in CM Punk un nuovo leader capace di rinvigorire con estrema prepotenza la storyline.


Obiettivamente è difficile parlarne e commentare senza l'informazione principale, ovvero di cosa si tratti esattamente e soprattutto quali siano i tempi di recupero; chiaro che già qualche settimana non farà piacere a nessuno, figuriamoci di più. Una botta all'anca, dolorosa e pericolosa ma senza lo strascico di dover finire sotto i ferri, potrebbe significare “semplicemente” consentire a Punk e soci di vendere nelle storyline di averlo messo fuori combattimento, e al più di disputare una Royal Rumble senza di lui; tutto sommato un prezzo neanche troppo caro, considerando che stiamo parlando forse dell'unico ppv capace di vendersi indipendentemente o quasi da chi parteciperà alla rissa. Chiaro che un Cena più coinvolto, capace di rispondere settimana dopo settimana a quell'autentico genio del male che risponde al nome di CM Punk sarebbe stato molto molto meglio, ma ripeto nella sfortuna sarebbe forse il male minore.

Immaginate ad esempio le conseguenze qualora fossero state confermate le voci iniziali, ovvero un problema al ginocchio, con tempi di recupero enormemente più lunghi: addio Rumble, addio Wrestlemania e piani completamente da rivedere qualunque essi siano.

Il “qualunque essi siano” non è assolutamente casuale.. fino a poche settimane fa ero abbastanza sicuro che la Road to Wrestlemania avrebbe portato senza se e senza ma ad uno scontro fra John Cena e Randy Orton, face contro face, ovviamente con il titolo in palio. Oggi però tutta questa sicurezza inizia davvero a vacillare.

Merito di The Miz? Può darsi, visto il suo ottimo lavoro da campione. Il principale limite del wrestler di Cleveland risiede forse nel suo avversario attuale, ovvero un John Morrison che ancora non è riuscito ad imporra una credibilità sufficiente al ruolo ricoperto. Nessuno lo sta aiutando, né mettendo in mezzo Jerry Lawler, che nulla c'entrava e nulla c'entrerebbe, né soprattutto anticipando l'incontro fra i due a domani sera. Sia che sia l'epilogo della loro rivalità sia che l'incontro si concluda senza una decisione chiara in vista di un rematch alla Rumble onestamente non mi sembra che l'obiettivo di lanciare John Morrison sia stato raggiunto, anzi. Ed inevitabilmente in questi casi ne risente anche il campione, quando a sua volta si tratta di un atleta giovane, con grande carisma ma ancora non sufficientemente quotato da reggere una intera contesa da solo. In ogni caso il campione WWE ha comunque dimostrato di non essere arrivato in cima alla piramide per caso, e forse davvero meriterebbe una chance importante, anche nel periodo più redditizio dell'anno.

Senza contare che, come già ampiamente detto, John Cena ora ha un altro avversario, un signor avversario, che può tirare fuori dal feud qualcosa di veramente speciale. CM Punk agli occhi di chi vi scrive, oggi è un personaggio che possiede le stesse caratteristiche che mi facevano adorare Chris Jericho: carisma smi-su-ra-to al micrfono, eccellente tecnica sul ring, ottima costruzione e soprattutto considerato molto ma molto meglio del metro di paragone che ho scelto, quell'Y2J candidato senza discussioni al titolo di atleta più sottovalutato della storia.
Certo mettere lui a capo dei Nexus lascia qualche interrogativo, in particolare sul ruolo che potrà avere Wade Barrett: accetterà di passare da leader a primo gregario? Non impossibile, ma obiettivamente forse l'inglese non meriterebbe essere degradato sul campo così, specialmente considerando come per l'ennesima volta il resto della stable, in particolare Otunga, abbia dimostrato come sia ancora lunghissima la strada per imporsi senza la N gialla e senza un leader di carisma. L'alternativa sarebbe turnarlo a face, o comunque estrometterlo dal gruppo, ma a quel punto si aprirebbe una strada fatta di poche certezze e tanti punti interrogativi.

Si tratta comunque di domande secondarie, che spariscono di fronte all'enorme spessore di questa nuova storyline, che non a caso può tranquillamente arrivare fino a Wrestlemania. Le carte ci sono tutte, ovviamente condizioni di Cena permettendo.

Concludo questa prima edizione del 2011 con una veloce citazione alla iniziativa editoriale della Gazzetta dello Sport, che da questa settimana ha lanciato una collana di DVD a uscite settimanali con i principali protagonisti degli anni 80 e 90 del wrestling, quelli che per intenderci hanno fatto innamorare di questa disciplina sia il sottoscritto sia buona parte dello staff del sito.

Potrei parlare della coerenza editoriale della Gazzetta, in prima fila a sparare a zero sul Wrestling dopo il caso Benoit ed in prima fila nello sfruttarne commercialmente la popolarità nei periodi migliori, ma francamente l'obiettivo non è cercare la polemica, dunque a valle del primo DVD vorrei giusto spendere qualche parola sul contenuto dello stesso.

L'iniziativa è a mio avviso molto coraggiosa, visto che certo parliamo di personaggi di importanza storica, ma anche di nomi e incontri di almeno 15-20 anni fa, non così compatibili con il wrestling più veloce che siamo abituati a vedere oggi. Si tratta, in parole povere, di sintesi di antologie già in commercio; ad esempio la prima uscita di Hulk Hogan contiene alcuni degli incontri dei tre DVD che la WWE ha dedicato lui, per la precisione i primi in ordine cronologico. Dunque dal punto di vista della qualità parliamo sicuramente di un prodotto valido, contenente momenti che hanno scritto la storia di questo sport, seppur al tempo stesso meno completo rispetto ai già citati DVD da cui sono tratti, che però sono ovviamente più costosi e probabilmente nemmeno con il doppiaggio in italiano. In ogni caso per chi ha voglia di conoscere i personaggi senza i quali oggi i John Cena e Triple H nemmeno esisterebbero, e statene certi è così, il consiglio di precipitarsi in edicola è d'obbligo. Da eterno sostenitore del commento in lingua originale devo dire di essere rimasto positivamente colpito anche dal commento del duo Franchini/Posa insieme al mitico Dan Peterson.

Non è mia intenzione fare pubblicità, ma da semplice appassionato consiglio davvero a tutti almeno di provare a vedere il primo, potreste scoprire un mondo davvero fantastico oppure rivederlo con il nuovo – e coinvolgente – commento. Molti non potranno capire il fascino delle telecronache di Dan, esattamente come non tutti possono capire la bellezza di un'auto d'epoca accostata ad una modernissima Ferrari, ma posso garantirvi che quell'italiano dall'accento particolarissimo è stata “la” colonna sonora del wrestling in italia, oggi ulteriormente impreziosita dall'avere di fianco due voci più competenti (Franchini in particolare riesce ad essere il complemento ideale del Coach, insieme farebbero sfracelli anche sul wrestling attuale) che tra l'altro impediscono quelle lunghe divagazioni alle quali Dan era solito abituarci.

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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