WWE Planet #372

WWE Planet

Certo che il destino a volte è proprio strano.. nel periodo in cui la federazione bandisce il sangue dal ring ed interrompe ogni match dove uno dei due atleti si taglia accidentalmente aumenta in modo esponenziale il numero di volte in cui questo succede. E non è tutto.. anche gli infortuni, leggeri o ahimè più seri, sono aumentati in modo consistente. Chiaro che per quello il blade job non c'entra assolutamente nulla a meno di essere incoscienti e chiamarsi Mass Transit, ma sappiamo che la federazione ha da tempo deciso di restringere il parco mosse consentite (le sediate alla testa sono l'ultimo esempio, ma ce ne sono molti altri) allo scopo di preservare la salute degli atleti.


E' una misura preventiva, sacrosanta ed al tempo stesso discutibile, efficace nei limiti del possibile come metodo preventivo.
Perché intendiamoci, la soluzione definitiva al problema degli infortuni esisterebbe solo se il wrestling fosse davvero come viene definito da chi non ne capisce assolutamente nulla, ovvero una buffonata fine a se stessa più simile ad un circo che ad una disciplina sportiva. Fortunatamente almeno chi legge queste pagine immagino non sia informato quanto il giornalista di turno alla morte di Benoit o eventi simili, dunque sa che darsele sul serio o meno è l'ultimo dei problemi quando si parla di mezzi atletici, coordinazione pazzesca e gesti che sbagliati anche una sola volta possono costare l'osso del collo.

L'ultimo sfortunato protagonista a farne le spese è stato Undertaker, anzi il suo episodio dimostra ahimè quanto a volte la casualità abbia più potere di qualsiasi altra cosa: pensateci.. si infortuna un atleta con anni e anni di esperienza al punto da permettergli di eseguire la tombstone che sarebbe una mossa vietata dalle nuove policy della federazione, che combatte con il freno premuto a causa di acciacchi fisici vari, e per finire con il paradosso di farsi male lui e non un avversario che è alto e pesante la metà!

Fatto sta che il naso del becchino è ko, Fatal Four Way è sicuramente andato e le previsioni più negative parlano di uno stop fino al termine dell'estate. Non è certo una bella notizia per Smackdown, che perde l'unico vero nome importantissimo del suo roster, che già come detto era costretto a spendere con il contagocce; basti pensare che il match contro Mysterio era la prima apparizione del becchino allo show blu dal post Wrestlemania se non ricordo male.

Paradossalmente quindi da un punto di vista pratico non cambia nulla.. Taker non c'era, Taker non c'è e Taker non ci sarà. E sempre paradossalmente a mio avviso cambia pochino anche per Fatal Four Way, visto che nella sfortuna la federazione ha avuto comunque la fortuna di trovarsi un main event con ben quattro partecipanti, potendo quindi rimpiazzarne uno con danni tutto sommato minimi.
Inoltre, riprendendo le considerazioni fatte la scorsa settimana, per tutta una serie di motivi Undertaker era forse uno dei meno candidati alla vittoria, visto che da un lato detenere la cintura poteva richiedere un calendario di impegni più fitto e non sostenibile, dall'altro dei tre avversari uno, il campione Jack Swagger, avrebbe bisogno di una vittoria come il pane, mentre gli altri due per ragioni diverse meriterebbero a loro volta di vincere e laurearsi campioni.

Infine ciò che invece cambia, ma in positivo, è tutto quello che ne consegue per lo show in seguito a come questo infortunio è stato venduto televisivamente, ovvero con un misterioso assalto sul quale Kane sta indagando a modo suo, per così dire. Due sono le ricadute: la prima è evidente, ovvero l'ennessima possibilità per dare un minimo di senso al personaggio di Kane e magari pusharlo un pò (come avrebbe meritato n volte in carriera salvo frenarlo sempre bruscamente, ma è tutto un altro discorso), mentre la seconda è solo una ipotesi, ma clamorosa, su un eventuale cambio di gimmick di Undertaker al suo rientro. Le parole sibilline di Kane sul fatto che il fratello non tornerà mai più aprono proprio ad uno scenario come questo, clamoroso, affascinante ed al tempo stesso pericoloso. Certo Taker ha potuto permettersi tranquillamente di essere l'american badass senza per questo perdere credibilità o popolarità, senza contare che la gimmick del deadman è stata ripresa da ben sei anni con pochi, pochissimi cambiamenti in corso. Eppure la sua persona è maledettamente legata a questa gimmick, che è e resta il principale motivo del suo successo, qualcosa di cui non potrà e non dovrà privarsi mai del tutto. Personalmente ho molti dubbi in entrambi scenari, al punto da non saper dire quale preferirei.

Tornando al discorso legato alla sua assenza, pur con tutti i “poco male” che ho citato nel caso non se ne sia accorto nessuno stiamo parlando di Undertaker.. uno di quelli che non si sostituisce, nemmeno a mezzo servizio. Compare una volta al mese o meno? Si ma quando compare è il phenom, unico e inimitabile come solo la più grande gimmick della storia del wrestling può essere. Senza contare che, ma non si scopre certo l'acqua calda, la sua presenza a Smackdown è l'ultimo baluardo a difesa dell'importanza dello show, il cui roster sappiamo essere composto da nomi promettenti o magari già affermati, ma da nessun'altra superstella di primissimo ordine. Sappiamo inoltre che è una situazione che a SMackdown durerà almeno ancora un po', il tempo di ultimare questo contratto televisivo e partire con il prossimo; inutile, infatti, sforzarsi più di tanto per uno show che tra pochi mesi cambierà canale, e che ovviamente solo sul nuovo network potrà godere di quella considerazione in più che magari potrà portare ad un riequilibrio dei due roster.

Parlando poi dell'altro roster, tanto di cappello a chi ha tirato fuori dal cilindro la scelta di affiancare, naturalmente one time only, Evan Bourne a John Cena, che come sappiamo hanno combattuto in tag team il main event di Raw, per vendere televisivamente l'infortunio di Orton e mettere le mani avanti qualora anche lui sia costretto a saltare Fatal Four Way. Chiaro che non basta certo una sera a cambiare il destino di due atleti salvo rare eccezioni tra le quali non credo rientri la puntata scorsa di Raw, tuttavia da un lato è stata offerta una maggior considerazione – chiaramente si spera prolungata, non una tantum – ad un wrestler come Evan Bourne che di mezzi ne ha quanti e più di atleti meglio considerati, dall'altro si offre a John Cena versione SuperCena una eccellente polizza di assicurazione anti-fischi.

Impossibile, infatti, pensare di fischiare il pur controverso campione WWE quando – come faceva del resto anche Hulk Hogan anni e anni fa – si impegna in prima persona per offrire i riflettori ad un atleta emergente che gode invece dell'indiscusso affetto di tutto il pubblico. Magari anche così c'è chi fischia a prescindere, per carità, ma francamente la percentuale è scesa ad una quota di minoranza praticamente trascurabile, a dimostrazione di come l'idea abbia portato i suoi frutti non soltanto al giovane Air Bourne, ma anche al suo affermatissimo compagno di coppia per una sera.

Poco altro da aggiungere, concludendo, per una settimana priva di grossi avvenimenti, nella quale si sono sostanzialmente rafforzate le convinzioni che avevo già espresso per Fatal Four Way: in entrambi i match sono del parere che siano i due giovani e mergenti a dover vincere, ovvero Sheamus a Raw e Swagger a Smackdown. Il primo per prendersi quel ruolo di main eventer per il quale ora – e non prima – è maturo, il secondo per consolidare un regno di campione menomato in partenza e che ha disperato bisogno di una vittoria, e pure convincente.

La sola notizia sorprendete, che poi onestamente sorprendente non è, è il ritorno di Vince McMahon, autore a Raw di un provo con Bret Hart ancora tutto da capire. Non è ben chiaro se Vince tornerà almeno saltuariamente, se lo fara da face, eccetera eccetera eccetera, di sicuro come dissi in un Wrestling Cafe di diverse settimane fa al ritiro di Shawn Michaels almeno a medio termine posso credere ed effettivamente si sta rivelando tale, a quello di Vince molto meno ed anche in questo caso i fatti – ma era una previsione facile – mi hanno dato ragione.

Le ultimissime parole voglio tuttavia spenderle per la chiusura della prima stagione di NXT; avevo eetto Wade Barret al Wrestling Cafe, e Wade Barrett è stato. Il ragazzo possiede ciò che serve a iniziare bene in casa Stamford, ovvero un fisico sicuramente importante, e dovrà dimostrare di possedere anche il resto. Occhio a che tipo di match titolato gli sarà assegnato, perchè qualora – ma è improbabile – ci si prenda il rischio di mandarlo proprio contro il campione WWE allora vedere un rookie contro John Cena può essere la classica situazione dove Cena si troverà un bel pò di tifosi contro.
Neanche il tempo di chiudere la prima che è già alle porte la seconda stagione di NXT, con più di un rookie che promette bene già solo per il nome che porta: auguri a Kawal, che con le pro che si ritrova ne ha davvero bisogno per evitare di simboleggiare la farsa che questo show rischia sempre di essere.

Scritto da Giovanni Pantalone
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