WWE Planet #359

Prima di iniziare un sentito ringraziamento ai tanti – veramente un sacco, non me lo aspettavo – che hanno risposto alla mia richiesta sulla nuova theme di Drew McIntyre. Dopo una serie di risposte multiple alla fine la convergenza è stata tu “Broken Dreams” by Shaman Harvest, ahimè ancora non acquistabile da nessuna parte.


Vince vs Bret: è l'eredità principale lasciataci da questa settimana appena trascorsa, una modifica alla Road to Wrestlemania già tracciata apparentemente piccola, ma a conti fatti molto significativa.
La convinzione pressocchè comune fino a sette giorni fa era infatti che la rivalità fra i due culminasse naturalmente a Wrestlemania come logico e giusto, ma non attraverso un incontro diretto bensì spalleggiando Batista uno e John Cena l'altro nel già annunciato match per il WWE title, sulla falsariga di quanto accaduto due anni fra con Umaga e Bobby Lashley. A Raw invece le carte in tavola sono cambiate, con l'annuncio di un incontro vero e proprio fra i due, che dunque si aggiunge alla già ricca card dello Showcase of the Immortals. Bret vs Vince uno contro uno, e non c'è certo bisogno di ricordare né la storyline né le reali vicende che ci sono dietro.

Francamente è una scelta che mi ha lasciato un attimo spiazzato.. né contento né deluso, solo un attimino pensieroso. Intendiamoci, siamo in una federazione di wrestling nonché sport/entertainment, dunque il miglior modo di chiudere o anche “intepretare” una storyline è, a valle di tutto quello che serve per alimentarla, salire sul ring e darsele di santa ragione fino a non vedere un chiaro vincitore. Certo è un discorso che dovrebbe essere valido principalmente per i Wrestler, non per attori un attimino più collaterali rispetto alla lotta, quale il chairman è e resta, tuttavia il buon Vince in altre situazioni (Stone Cold su tutte, ma anche con Shawn Michaels e Hulk Hogan ad esempio) ha dimostrato di saperci benissimo fare nel quadrato, massimizzando la componente entertainment e garantendo comunque livelli più che accettabili anche sulle altre componenti che poi determinano il livello complessivo dei match. Questa volta però forse l'impegno richiesto sarà ancora più difficile, poiché di fronte c'è Bret Hart, che ahimè un wrestler lo era, e complice età e soprattutto gravi problemi di salute non lo è più.

E' francamente triste vedere cosa può fare Bret Hart ora e ricordare cosa faceva in carriera, anche se aiuta a ricordare perché la federazione faccia benissimo a ricordare a bambini e adulti vari che i lottatori non vanno imitati, visto che un solo movimento sbagliato può bastare a non avere neanche un briciolo di possibilità di rimedio. In ogni caso è da questa considerazione che nascono tutte le mie perplessità.. è giusto rischiare di compromettere una delle storyline più importanti, se non la più importante di questa edizione di Wrestlemania commutandola a incontro vero e proprio, con il rischio di uno spettacolo non di livello? O ancora di più.. è giusto per Bret concludere la sua grandiosa apparizione dopo così tanti anni rischiando una gran brutta figura?

Tuttavia è doveroso anche porsi la domanda inversa, ovvero se era giusto affidare un epilogo atteso dal 1997 ad un “semplice” affiancamento a John Cena e Batista, due che non hanno bisogno di appoggio esterno e soprattutto che potrebbero risultare fin troppo offuscati dai loro accompagnatori. Probabilmente questa considerazione unita alla fiducia di poter comunque garantire un buon incontro ha spinto i booker della federazione verso questa scelta. Personalmente come detto sopra il mio non è un parere negativo in senso assoluto, solo un timore, che naturalmente spero possa essere ben rintuzzato da chi il match dovrà costruirlo e gestirlo.

Quello di Bret e Vince è stato sostanzialmente l'unico sussulto sia della settimana sia della Road to Wrestlemania: altri pezzi collaterali sono stati aggiunti, in particolare per quanto riguarda il titolo di coppia e naturalmente l'avvio della rivalità fra Sheamus e Triple H.
Per R-Truth e John Morrison la title shot al titolo di coppia di Big Show e The Miz è tutto sommato una più che onorevole collocazione nella card di Wrestlemania; entrambi avrebbero potuto ovviamente dire la loro anche nel money in the bank, del quale cercheremo di parlare in maniera esaustiva la prossima settimana, ma come detto anche così il loro status è pienamente rispettato: troppo poco o ancora troppo poco per vette più prestigiose, ma abbastanza per “solidificare” gli incontri di secondo piano.

Francamente non si può dire la stessa cosa di Triple H, che come previsto a valle di Elimination Chamber ha iniziato la sua rivalità con Sheamus. Come riadito anche la settimana scorsa, è impossibile, davvero impossibile non bollare questo impegno come un sonoro – e naturalmente temporaneo, ci mancherebbe – ridimensionamento per The Game, abituato a ben altri impegni nelle precedenti edizioni di Wrestlemania. Rispetto a questa considerazione ci sono da evidenziare sostanzialmente due elementi:

Il primo non è mutato rispetto a sette giorni, fa, ed è ovviamente il nome e la caratura del suo avversario: Sheamus è stato catapultato verso un regno di campione assolutamente prematuro, sapere che a mio parere non ha ancora dimostrato praticamente nulla e con buona pace di chi lo sta pushando il suo nome non costituisce assolutamente un'attrattiva di alcun tipo. Per carità c'è sicuramente di peggio, ma anche di molto meglio, compresa gente che quella cintura non l'ha mai vinta né potrà vincere a breve. In questa ottica francamente Triple H non c'entra assolutamente nulla con lui sotto tutti i punti di vista.

Il secondo è invece la novità di questa settimana, e riguarda le modalità con cui questa rivalità è nata: Sheamus dal nulla attacca Triple H nel main event di Raw, tra lo stupore – si fa per dire – della folla presente. Francamente anche in un caso come questo, dove il feud è nato sostanzialmente come ripiego, si poteva e doveva fare necessariamente di più. Almeno trovare una motivazione più consistente per questo assalto.. Sheamus è risentito con Hunter per averlo eliminato ad Elimination Chamber? E se ne accorge sette giorni dopo, dopo che nel pay per view ha abbandonato la gabbia come un agnellino dopo l'eliminazione senza battere ciglio? Sarebbe stata molto ma molto più logica e credibile una reazione del Celtic Warrior già in quella sede, o comunque più strutturata ed organizzata di questo mero attacco visto a Raw, che francamente ha dato veramente l'impressione del tipo “scusateci, so che dovevamo muoverci prima e meglio ma qualcosa per Wrestlemania dobbiamo pur fare, mica possiamo incontrarci lì e via”.
Tutta questa gestione così superficiale potrebbe anche essere voluta, magari in funzione delle voci che girano da alcuni giorni, che parlano di un possibile imminente stop di Triple H per riprendersi da qualche acciacco fisico, una pausa non lunghissima ma nemmeno così breve pianificata proprio subito dopo lo Showcase of the Immortals; in tal senso si spiegherebbe sicuramente il suo impiego non esattamente “in prima linea”, anche se non spiegherebbe la misera costruzione del feud cui ho appena accennato. Se invece il tutto è solo frutto di pura e semplice mancanza di idee, dell'essere arrivati troppo vicini al traguardo da doversi necessariamente inventare qualcosa (anche se francamente ne dubito trattandosi di Triple H che non è esattamente l'ultima voce in capitolo) allora sarebbe l'ennesimo campanello d'allarme di un vuoto di idee a volte addirittura disarmante.

Come velocissima conclusione non può mancare un veloce cenno all'argomento principale della scorsa settimana, ovvero il feud Shawn Michaels vs Undertaker, arricchitosi di un nuovo episodio a Raw, dove la semplice apprizione a video del becchino ha distratto Michaels causando la sconfitta della DX. Basteranno poche parole.. sarà ben difficile per chiunque altro conquistare una nomination altrettanto credibile a feud dell'anno.

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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