WWE Planet #292

L'avvenimento che più mi ha colpito questa settimana è stato un incontro apparentemente poco importante, che a mio avviso, invece, sintetizza bene lo stato di difficoltà in cui versa la WWE, stato di difficoltà causato anche dal susseguirsi di scelte (come nel caso di cui sto per occuparmi) decisamente poco comprensibili. Mi riferisco al match tra R Truth ed MVP, disputatosi nel corso dell'ultima puntata di SmackDown, e che ha visto l'affermazione del primo. È indubbio che la WWE stia pushando R-Truth, che prima ha sconfitto Shelton Benjamin ed ora, come detto, anche MVP. Il che mi sembra assurdo sotto tre diversi aspetti.


Primo aspetto. Perché pushare R-Truth? È forse un giovane promettente che lascia intravvedere doti da futura superstar? È forse dotato di una forte personalità? Assolutamente no. R-Truth è un wrestler complessivamente anonimo, come ne sono passati tanti nella WWE (soprattutto negli ultimi anni). Con ogni probabilità tra un po' di tempo ce lo saremo scordati, oppure lo troveremo a combattere in qualche dark match con personaggi di secondo piano. Non capisco, pertanto, perché si sia deciso di puntare su di lui. Anticipo due possibili obiezioni. La prima: se Vladimir Kozlov può lottare per il WWE Title, perché R.Truth non può sconfiggere Shelton Benjamin e MVP? La seconda: che problema si crea se un wrestler mediocre riceve un po' di push, in un periodo in cui i wrestler decenti scarseggiano? Sul primo punto, in effetti, non ho problemi a convenire che R-Truth sta allo U.S. Title come Vladimir Kozlov sta al WWE Title. Il problema, però è alla base. Vladimir Kozlov, infatti, dovrebbe lottare per il titolo U.S.: se dunque lo si lancia per non si sa bene quali motivi, non è che per questo, fatto un errore, se ne debba fare anche un altro. Sul secondo punto, invece, in effetti non ci sarebbe nulla di male a lanciare un po' un wrestler complessivamente anonimo, se non fosse per i due avversari che si è deciso di fargli battere. E con questo arriviamo agli altri due aspetti assurdi.

Secondo aspetto. Shelton Benjamin, attuale campione U.S., viene sconfitto tranquillamente da R.Truth. Chi è solito leggere il WWE Planet sa quello che penso di Shelton Benjamin: non mi piace per niente. È un wrestler anonimo che più anonimo non si può, e questo nonostante la WWE abbia fatto di tutto per lanciarlo. Risulta utile solo durante i Money in the Bank Match di Wrestlemania, quando un paio di spot spettacolari ce li regala sempre. Tuttavia, si dà il caso che, piaccia o no, Shelton Benjamin è attualmente il Campione U.S., e che i campioni in carica non dovrebbero mai essere schienati da wrestler di secondo piano, pena la perdita di credibilità. La WWE, però, ultimamente non sembra proprio seguire questa impostazione, e negli ultimi tempi abbiamo assistito a più di un regno caratterizzato dalle ripetute sconfitte del campione in tag team match e in incontri non titolati. Il che, a mio avviso, non è il massimo.

Terzo aspetto. La sconfitta di MVP. Povero MVP, passato in poco tempo dalle stelle alle stalle. Qualche mese fa si parlava di lui come di papabile WWE Champion, ora, invece, viene tristemente sconfitto anche da un qualsiasi R-Truth. Si sta passando da un eccesso all'altro. MVP non è in grado di dominare un roster, ma non è neanche così scarso da scomparire in men che non si dica dal giro che conta. Insomma, una via di mezzo non guasterebbe. La sua sconfitta, dunque, è immeritata e controproducente.

Ricapitolando, dunque, le vittorie che ultimamente ha ottenuto R.Truth non mi hanno proprio convinto. Certo, siamo ai margini del giro che conta, ma una federazione che funziona, funziona dalla base. Il che non fa che confermare che urge una ricostruzione generale della WWE, e non qualche estemporanea trovata ideata al fine di salvare un PPV o una puntata di Raw.

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