WWE Planet #291

Ci siamo lasciati alle spalle anche No Mercy, non propriamente un PPV esaltante. Gli incontri hanno avuto tutti l'esito che ci si aspettava avessero, ed anche lo spettacolo offerto si è rivelato semplicemente discreto. Lo stesso ladder match tra Chris Jericho e Shawn Michaels è stato deludente. Certo, si è trattato di un bel match, ma visti i precedenti tra i due era lecito attendersi qualcosa di meglio. Quel che preoccupa, comunque, è che non si tratta di un PPV andato male, ma di una situazione generale molto negativa, che purtroppo non accenna a mutare. E non mi si venga a dire che queste sono le solite critiche preconcette e che noi editorialisti siamo incontentabili e perennemente insoddisfatti, perché ci sono i dati televisivi a confermare quanto scritto. Andate a rileggervi i risultati che otteneva la WWE qualche anno fa, quando per di più doveva dividersi il pubblico con la WCW, e poi guardate quelli attuali: il problema è che il prodotto offerto non piace più come piaceva quello del passato, e la ragione è molto semplice: si tratta di un prodotto complessivamente peggiore.


Prendete ad esempio il prossimo PPV, Cyber Sunday: trattasi di PPV interattivo, in cui è data la possibilità al pubblico di influenzare le decisioni della WWE. Ebbene, quale scelta viene proposta relativamente al match valido per il World Heavyweight Title? La stipulazione? L'avversario di Chris Jericho? Niente di tutto questo: l'arbitro. Dico io, ma chi se importa dell'arbitro. Sarà pure un modo di riportare Stone Cold per qualche ora nella WWE, ma lo si poteva tranquillamente inserire lo stesso nel match e poi far scegliere agli appassionati qualche cosa di più interessante. Per non parlare, poi, del tris di possibili avversari di Santino Marella: Roddy Piper, Honky Tonk Man e Goldust, tre ex wrestler che, in condizioni, chi più chi meno, pietose, daranno luogo ad un siparietto comico piuttosto che a un match di wrestling.

E che dire poi di Undertaker? Parliamo un po' anche di lui. Francamente non lo sopporto più. Intendiamoci, non è che non sopporto il wrestler Undertaker, che, insieme a Shawn Michaels, è l'unica leggenda attualmente presente nella WWE. Sotto questo aspetto, ben venga la sua presenza in più show e PPV possibile, essendo in grado da solo di attirare pubblico e di esaltare i fan. Quello che non sopporto è questo Undertaker, ovverosia il modo in cui la WWE sta gestendo ormai da tempo il suo personaggio. Quando, nel corso dell'ultima puntata di SmackDown, si sono spente improvvisamente le luci, e poi, dopo la riaccensione, Undertaker è comparso nel backstage, mi sono letteralmente cadute le braccia. È la duecentesima volta che le luci si spengono e poi, magicamente, alla riaccensione compare Undertaker. Già la prima volta questa trovata mi era sembrata un'idiozia, figuriamoci cosa ne posso pensare quando ci viene proposta una settimana sì e una no. Ma non si riesce proprio a ideare qualche cosa di diverso? E che dire poi delle sue interminabili entrate, che durano ormai praticamente quanto l'incontro vero e proprio? Le capisco in casi eccezionali, tipo un Wrestlemania, ma a No Mercy non lo si poteva far entrare un po' più rapidamente? Il problema è che a mio avviso l'ultimo Undertaker veramente convincente e ben costruito è stato l'Undertaker-Ministry of Darkness. Poi, il personaggio non è stato sfruttato a dovere, e tutte le successive evoluzioni non si sono rivelate pienamente soddisfacenti.

Cosa farà ora Undertaker? Continuerà a feudare con Big Show? E nel caso, vi chiederete, con chi si scontrerà Triple H? Niente paura, è in arrivo Vladimir Kozlov. Da quel che si dice, infatti, potrebbe essere proprio lui il prossimo avversario di Triple H. E circolano anche voci che lo vorrebbero prossimo alla conquista del WWE Title. Anche in questo caso non posso che esprimere il mio disappunto per il modo in cui la WWE gestisce i suoi wrestler. Un tempo, per arrivare ad un incontro titolato, bisognava fare una lunga trafila, a meno di casi eclatanti. E non è un caso che le due ultime superstar che la WWE è riuscita a creare (John Cena e Randy Orton), questa trafila l'abbiano fatta, passando chi per il titolo U.S. e chi per quello Intercontinentale, prima di arrivare stabilmente nel main event. Anzi, se ricorderete, quando Randy Orton affrontò e sconfisse Chris Benoit durante l'edizione di Summerslam del 2004, la sua vittoria fu considerata una mezza sorpresa, essendo sorprendente, per alcuni, la rapidità con la quale si era fatto arrivare Randy Orton in vetta alla federazione. Ebbene, se paragonate ai giorni nostri, le scalate di Orton e Cena sembrano invece delle scalate effettuate a passo di lumaca. CM Punk, tanto per fare un altro esempio, in men che non si dica ha vinto il Money in The Bank ed il WWE World Heavyweight Title. Bravissimo, ma ora dov'è, a meno di due mesi dalla perdita della cintura? A combattere qualche tag team match, senza neanche aver trovato spazio nel corso di No Mercy. Prendere giovani wrestler e buttarli nel main event per mancanza di alternative e di una valida programmazione vuol dire spesso bruciarli. Purtroppo la WWE non lo ha ancora capito.

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