WWE Planet #1024 – Una buona occasione

WWE Planet

Abbiamo dovuto attendere circa 18 mesi, ma alla fine un PLE totalmente di successo per il Judgment Day è arrivato. Un ritardo ormai kafkiano, specie per una stable su cui, per larghi tratti, sembrava volesse puntarci solo la WWE e a volte nemmeno lei. Un ritardo che sembra essersi esaurito: dopo messe in pausa e battute d’arresto, forse è arrivato il momento.


Judgment Day
WWE Planet

Ma è un gigantesco forse. Dopo tanti, tantissimi mesi passati a ciurlare nel manico, facendo da comparse qui e lì senza mai andare dritti al punto o avere una vera chance di cambiare le cose, il Judgment Day si ritrova abbastanza all’improvviso a guidare lo show. Un improvviso non certo dettato dalla presenza: da un anno e mezzo il JD è presenza costante di Raw. Solo che spesso lo è stata a perdere, in tutti i sensi. A perdere i match e a perdere per l’impegno profuso nel far loro occupare del tempo televisivo spesso inconcludente. Perché praticamente, fino a Payback, non c’è stato PLE in cui il JD non abbia perso. Perso feud, perso match, perso le poche occasioni titolate, perso sostanzialmente tempo. Che fosse coinvolto un solo membro o tutti quanti, la sconfitta era non quotata se si trattava di un evento a pagamento. E questo generava il resto del “perdere”, quel perdere tempo e risorse in una stable che ha quagliato poco e nulla fin qui – fatta l’eccezione di Rhea Ripley che però ha raccolto molto poco da quando è Campionessa.

Avendo perso i feud, che fossero di rilievo o no, che fossero contro Rey Mysterio o Edge o qualche avversario più saltuario, è difficile puntare su qualcosa di più di un forse. È davvero arrivato il momento? Il man bassa fatto a Payback fa pensare di sì, ma fa invece pensare che sia un man bassa di qualità inferiore: Cinture minori, spesso di quelle che il team creativo fa fatica ad inserire in PLE o nelle storyline principali e che, ancora più spesso, quando sono alla vita di character che hanno già altro per le mani, diventano inutili suppellettili. È vero, Priest resta valigettato e potrebbe essere colui che completa la collezione, ma non aiuta l’aver passato gli ultimi due mesi a mandare esclusivamente segnali di split nella direzione del World Title. Insomma, che siate o no sul carro del JD, le cautele sono d’obbligo: costruire bene ha sempre senso ma va fatto.

Bisogna puntarci davvero, insomma. Ed è scontato che sia così. Anche perché non è un mistero per nessuno che 3/4 (o 4/5 qualora entrasse JD McDonagh) dei membri del JD sono wrestler di qualità dall’ottimo al sopraffino. Ma è stata proprio la loro gestione, negli ultimi anni, a renderli trascurabili agli occhi del pubblico. Le sconfitte ma non solo quelle, il trattamento ricevuto, la loro scrittura, di fronte a qualità immense che spesso sono state utili per restare a galla. Un po’ uno spreco. Lo stesso concetto dietro al JD, per quanto fumoso ed evidentemente mal scritto fin dall’inizio, poteva essere un trampolino adatto per tutti per risalire. Se lo sarà ora, quasi due decine di mesi dopo, sarà una buona notizia, certo, ma comunque lascia intendere quanto ci sia voluto a convincersi. Ad oggi restano molte incognite: cos’è il JD, cosa si prefigge di fare e tutte quelle cose che danno un senso – di norma -ad un gruppo così fortemente caratterizzato. Ma anche passandoci sopra, non basteranno un paio di Cinture minori a legittimare il proseguo di qualcosa che si trascina stanco da tempo. Tutti i componenti del JD possono spiccare il volo – sì persino Dominik Mysterio se ci si dà la pena di scrivergli qualcosa di diverso da uno che non lotta pur facendo il wrestler – ma ci vorrà impegno e profondità e, cosa che manca e parecchio ora come ora, una caratterizzazione più delineata di “Ripley fa il capo e gli altri se lo fanno più o meno andar bene e picchiamo gente a caso”.

Non sprecare l’occasione è dunque la parola d’ordine. Forse per le motivazioni sbagliate, legate alla semi-sparizione della Bloodline, forse semplicemente perché è cominciato il feticismo delle stable in WWE (Chissà perché). Fatto sta che ogni strada è percorribile, pur che non la si accenni e basta, lasciando poi i wrestler a nuotare da soli. Se si vuole crede nel JD, ben venga: non sarà la migliore delle idee e, finora, non è stata nemmeno quella trattata meglio. Ma le occasioni sono tali per un motivo e, una volta create, vanno sfruttate.

Scritto da Daniele La Spina
Parliamo di: , ,