TW Risponde #538

Care amiche ed amici di TuttoWrestling, questa è l'ultima edizione del TuttoWrestling Risponde dedicata alle vostre domande di carattere storico e si dà il caso che sia una edizione molto, molto speciale. Visto che dalla prossima edizione ritorneremo al consueto modello comprendente anche e soprattutto domande di attualità, partiamo con la lista delle domande indesiderate.


[RIQUADRO9]

Ed ora… spazio all'unica (ma con corposa risposta) domanda di questa edizione.


Ciao Michele, complimenti per la tua rubrica, che leggo sempre con grande piacere. E' la prima volta che ti scrivo ed ho una sola domanda per te. Ho sentito molto parlare di uno screwjob ai danni di Hulk Hogan nella vecchia WCW. Puoi raccontarmi la storia? Di cosa si è trattato?
Grazie e complimenti
Matteo Rossi

Nel 2002 (diamine, sono passati oltre undici anni…) scrissi per TuttoWrestling uno dei primi numeri di una vecchia rubrica chiamata “Wrestling Dossiers”. Era un articolo dove provavo a ricostruire e a svelare i lati nascosti di uno dei più famosi screwjob della storia del wrestling: quello, vero o presunto, avvenuto ai danni di Hulk Hogan a Bash at the Beach 2000. L'articolo del 2002 è oggi datato, perché sono emersi tanti nuovi elementi con il passare degli anni. Quindi, per rispondere a Matteo, ho deciso di prendere quel vecchio testo, modificarlo radicalmente e raccontare di nuovo, partendo quasi da zero, quella storia per voi lettori. Ciò che è venuto fuori è probabilmente il testo più completo sulle “verità” di Bash at the Beach 2000 che possiate trovare, in italiano come in inglese o in altre lingue. Spero vi piaccia. Buona lettura.


Bash at the Beach 2000. Il 9 luglio 2000 a Daytona Beach, in Florida si è svolto uno dei più memorabili pay-per-view della storia della WCW e, più in generale, della storia del wrestling. Non perché l'azione sul ring sia stata particolarmente emozionante e neppure per qualche spot eccezionale eseguito da uno dei wrestlers che si è esibito nella card, ma semplicemente perché nel corso di quel famigerato pay-per-view il booker della WCW Vince Russo decise di effettuare uno screwjob contro la più grande leggenda dell'intera storia del wrestling: Hulk Hogan.

Quello di Bash at the Beach resta oggi uno dei misteri più affascinanti della storia del wrestling: cosa è successo veramente quella notte? Le diverse versioni dei fatti presentate dai protagonisti non hanno contribuito a fare definitivamente luce su un episodio così controverso della storia del wrestling. Qualcuno addirittura ha accampato per anni l'idea che si sia trattato di un worked shoot, in cui si era stabilito che Russo avrebbe dovuto compiere qualche atto eclatante contro Hulk Hogan e dare l'impressione che fosse uno shoot, mentre in realtà tutto era predeterminato. A distanza di anni, dunque, esistono ancora diverse verità su quello che accadde, a seconda dei racconti dei vari protagonisti. In ogni caso, elementi generali di verità sono emersi, al punto da poterci permettere di ricostruire in maniera pressoché completa quanto accadde quella sera d'estate.

In ogni caso, quello di Bash at the Beach non è però lo screwjob più famoso della storia del wrestling. Si colloca alla pari con quello effettuato dal Arnold Skaaland contro Bob Backlund nel 1983, con un'azione che costò al wrestler il titolo del mondo WWF nel match che lo vedeva opposto a The Iron Sheik; è certamente secondo allo screwjob di Montreal del novembre 1997, in cui Vince McMahon “tradì” Bret Hart, facendogli perdere il match contro Shawn Michaels, valevole per lo stesso titolo mondiale WWF , anche se lo script originario del match prevedeva una doppia squalifica.

Per capire meglio cosa accadde quella notte bisogna fare qualche passo indietro. Nel 2000 Hulk Hogan, da quindici anni ormai una leggenda vivente del mondo del wrestling, era riuscito a conquistare nel backstage sempre più potere “politico”. Nel backstage comandava lui e i suoi amici, a cominciare dal vicepresidente esecutivo della compagnia Eric Bischoff. Hulk faceva e disfaceva, decideva le storyline, decideva contro chi doveva lottare contro chi, chi doveva essere premiato con l'assegnazione dei titoli e chi invece le cinture non doveva vederle neppure con il cannocchiale. Il suo non era un comportamento molto diverso da quello che aveva avuto nei suoi ultimi anni alla WWE. Hulk Hogan aveva, infatti, preteso di vincere il titolo mondiale a Wrestlemania IX battendo Yokozuna, che solo pochi istanti prima avrebbe dovuto battere Bret Hart. Vince McMahon dovette piegarsi ed assecondò le richieste di Hogan. Hulk , quindi, vinse il titolo quella sera e poi si rifiutò di perderlo contro Bret Hart nei mesi successivi, come Vince McMahon gli aveva chiesto. Per tre mesi Hulk non difese la cintura. Il suo unico match titolato fu a King of the Ring 1993: Hulk perse il titolo contro Yokozuna e poco dopo lasciò la WWF per dedicarsi alla carriera di attore.

Nel 1994, grazie soprattutto alla mediazione di Ric Flair, Hulk approdò alla WCW dove gli fu garantito un contratto faraonico. Anche lì Hulk Hogan cercò di utilizzare tutta la sua fama per crearsi una rete di potere nel backstage e ci riuscì benissimo, stringendo alleanza con i dirigenti tra cui spiccava il presidente esecutivo della WCW, Eric Bischoff. Hulk Hogan, tra il 1994 ed il 2000 detenne nella WWCW il titolo mondiale per tempi lunghissimi, mentre wrestlers più meritevoli di lui futono tenuti in secondo piano: due nomi per tutti sono quelli di Sting e di Vader, che dovette addirittura subire l'onta di uno screwjob da parte di Hogan, il quale, nel corso di un evento televisivo, si alzò inaspettatamente dopo uno splash dell'avversario, distruggendone la fama di macchina distruttrice e rovinando un'intera storyline solo per la sua contrarietà a subire un job dal suo mastodontico avversario.

Ovviamente Hulk non fu punito per il suo comportamento, ma il pubblico a lungo andare, cominciò ad essere sempre di meno dalla sua parte. Eric Bischoff, ebbe allora il colpo di genio di far girare Hogan heel attraverso la creazione dell'nWo, una fazione capeggiata dall'Hulkster, e di cui facevano parte Kevin Nash, Scott Hall e Sean Waltman (Syxx) tra gli altri. Mai scelta fu più azzeccata e proprio l'nWo, formatasi a Bash at the Beach 1996 divenne lo strumento della WCW per sbaragliare la WWF. Per quasi due anni lo show del lunedì della WCW, Monday Nitro, umiliò nei ratings televisivi il diretto rivale, WWF Monday Night Raw, e grazie al New World Order la WWF lasciò lo scettro di prima compagnia statunitense all'acerrima rivale, dopo anni di incontrastato dominio. Nel periodo dell'nWo Hogan ebbe quasi sempre in mano il titolo mondiale, irritando il pubblico e la critica, visto che era un “non-defending champion”. Il titolo veniva difeso da Hulk Hogan rarissimamente, addirittura neppure una volta al mese nel pay-per-view della federazione, contrariamente ai canoni del wrestling statunitense, in cui il campione difende quasi in ogni show la sua cintura.

Nel 1999 e nel 2000, quando ormai la WWF, in piena “Attitude Era” e con nuove star come “Stone Cold” Steve Austin, the Rock e Triple H, aveva preso di nuovo il sopravvento sulla WCW e la surclassava, Hulk Hogan fu convinto dal nuovo booker, il neoacquisto dalla WWF Vince Russo a lottare anche contro dei wrestlers giovani, delle nuove leve di belle speranze, per rilanciare la federazione. Hogan dapprima si rifiutò, non considerando una cosa positiva per la sua immagine aiutare la crescita di midcarders, che lui neppure salutava quando incontrava nel backstage (famoso lo stridente commento di Perry Saturn che si lamentava del fatto che Hogan lo chiamasse Perry Satellite, o il fatto che Hogan diceva che Chris Benoit e Dean Malenko, forse i due wrestlers migliori sotto il profilo tecnico della WCW, non fossero altro che due “midgets”, due nani). Gli fu proposto un feud con Billy Kidman, uno dei giovani più promettenti della compagnia, ma Hogan dapprima rifiutò, per poi accettare solo dopo qualche mese.

Hulk Hogan era convinto che il suo unico ruolo potesse essere con la cintura di campione mondiale addosso. Mentre la WCW sprofondava sempre di più nei ratings e nelle vendite dei biglietti degli eventi dal vivo, a causa di scelte di booking assurdamente strampalate, di una generale disorganizzazione e di una pessima gestione dei talenti, le faide nel backstage la facevano da padrone. Per tutto l'inizio del 2000 fu Jeff Jarrett, aiutato da Sid Vicious e da pochi altri, accollandosi l'intero peso di fornire uno spettacolo decente ai fans, visto che, nello stesso periodo, alla WCW mancavano per infortunio tutti gli altri main eventer.

Nell'estate del 2000 Hulk Hogan rientrò prepotentemente nelle storylines principali della federazione ed acquisì il diritto a sfidare il campione mondiale Jeff Jarrett a Bash at the Beach. Hulk Hogan disputò, da face, un match a Thunder contro Curt Hennig tre settimane prima dell'evento e vinse l'incontro, presentandosi sotto le insegne dell'nWo Wolfpac in un match abbastanza anonimo. Nessuno allora avrebbe potuto saperlo, ma Hogan, che aveva combattuto in uno show che aveva sempre disdegnato perché di secondo piano rispetto a Nitro ed ai pay-per-view, avrebbe avuto quella sera, contro Hennig, il suo ultimo match “vero” per circa un anno e mezzo. Ironia della sorte, al suo ritorno sul ring, alla fine del 2001 nella XWF del suo vecchio amico Jimmy Hart, nel suo unico match disputato in quella federazione, Hogan avrebbe riaffrontato proprio lo stesso Hennig, scelto da lui stesso per l'occasione, sconfiggendolo ancora.

L'altro nome importante di tutta la vicenda dello screwjob a Bash at the Beach 2000 è quello di Vince Russo. Russo arrivò nella WCW nell'autunno del 1999. Da alcuni anni lavorava alla WWF, dove si era fatto notare per essere uno dei bookers di maggior talento della federazione, pieno di inventiva e di voglia di lavorare. Era Vince Russo uno dei riferimenti più stretti di Vince McMahon nel booking team della WWF, era Vince Russo a scrivere gli articoli più interessanti del WWF Magazine (dove si firmava con i nomi di “Vic Venom” e “the Informer”), era Vince Russo a pensare le idee più innovative per le storylines della WWF, era stato Vince Russo, ad esempio, ad inventare Goldust, una delle gimmick di maggiore impatto nella storia del wrestling. Russo aveva solo un problema: non gli piaceva che le sue idee creative dovessero sempre sottostare al placet finale di Vince McMahon. Così, da un giorno all'altro, la WCW annunciò di aver acquisito nel proprio staff due tra i personaggi più importanti del “dietro le quinte” della WWF: Vince Russo ed Ed Ferrara, l'uomo che a Stamford si occupava di dipanare ed estendere in testi nero su bianco le idee creative dei bookers. La WCW diede subito carta bianca a Russo ed i risultati si videro immediatamente: Halloween Havoc 1999 e Mayhem, le due sue opere prime come capo del booking team furono probabilmente tra i migliori pay-per-view dell'intera storia della compag. Russo però era troppo accentratore e voleva cambiare lo stile, a suo dire troppo sobrio e per famiglie, della WCW spostando l'ago della bilancia verso l'Attitude, WWF Style. La dirigenza della WCW si oppose e dopo soli tre mesi esautorò Russo dal suo incarico, passando la barra di comando del booking a Kevin Sullivan che era, tra l'altro, inviso alla maggior parte del roster della federazione. I ratings, già pessimi, colarono a picco, e sotto la gestione di Sullivan molti talenti vennero lasciati andare via dalla WCW perché oramai in netto contrasto con la dirigenza, a cominciare da Chris Benoit, Dean Malenko, Perry Saturn, Eddie Guerrero, Dean Malenko, Shane Douglas.

La WCW andava sempre peggio, le arene erano desolatamente vuote e gli spettatori da casa preferivano seguire gli show della WWF. La WCW cercò di correre ai ripari e varò, nella primavera del 2000 un nuovo duo al comando, che avrebbe avuto la responsabilità dell'intera gestione creativa della compagnia: Eric Bischoff e Vince Russo, una coppia stranissima, accomunata praticamente da niente. Ben presto i due ebbero forti contrasti sulla direzione creativa della federazione e Bischoff si defilò pian piano, lasciando da solo al comando Russo, mentre i ratings restavano bassissimi, settimana dopo settimana. La WCW si reggeva oramai sulle spalle di qualche giovane di buone speranze e di vecchie conoscenze del ring che per anni erano stati tra le seconde linee come Diamond Dallas Page e Jeff Jarrett. In questo suo secondo stint come head booker della WCW, Vince Russo compì anche il supremo insulto ad ogni wrestler del roster, facendo vincere il titolo a David Arquette, l'attore protagonista di “Ready to Rumbe” un film in cui avevano recitato molte stars della WCW , e, insieme a Bischoff, mise in atto la folle azione di girare heel il wrestler più amato della federazione, Goldberg. Insomma, un vero e proprio sfascio.

Lo stato della WCW prima di Bash at the Beach 2000, come detto, era pessimo. Lo stesso head booker della federazione, Vince Russo, entrò in collisione con la dirigenza della federazione poco prima del pay-per-view ritirandosi a casa sua per alcuni giorni, salvo poi tornare sui suoi passi. Per le tre settimane che mancavano allo svolgimento di Bash at the Beach, di Hulk Hogan non si seppe più nulla. Nessuna presenza a Nitro, né a Thunder. Nessuna comunicazione data ai fans. Nessun rumor di rilievo sul suo conto su internet. Era nel main event del pay-per-view e non aveva fatto assolutamente nulla per aiutare la WCW a promuovere il suo match contro il campione Jeff Jarrett. Stava semplicemente succedendo che Vince Russo, dopo avere dato ad Hulk Hogan la possibilità di essere nel main event, aveva comunicato al lottatore, tra l'altro per interposta persona, che a Bash at the Beach non avrebbe conquistato la cintura di campione mondiale, per la quale c'erano altri piani: la sua idea era che a fine serata il titolo sarebbe stato alla vita di Booker T. Hogan decise quindi di boicottare la WCW finchè non gli fosse stata assicurata una conclusione del match degna della sua fama e della sua storia. Hulk Hogan decise comunque di presentasi nel backstage dell'arena nelle ore immediatamente precedenti all'evento.

Hogan si chiuse nel camerino di Vince Russo insieme ad Eric Bischoff per discutere l'andamento ed il finale del suo match contro Jarrett. Fu trovato un accordo. Vince Russo decise però che non c'era stata promozione alcuna del match per il titolo mondiale e che il match tra Hulk Hogan e Jeff Jarrett sarebbe stato anticipato nella card anche dal match tra Vampiro e the Demon e da quello tra Goldberg e Kevin Nash. Hulk Hogan non dissentì ed i due si strinsero la mano. Su quello che accadde in quella riunione torneremo dopo.

I fans non vedevano Hulk Hogan da tre settimane, dunque. I dirigenti della WCW, non sapendo se potersi fidare o no dell'apparizione di Hulk al pay-per-view, avevano spinto affinchè Booker T, quattro giorni prima dell'evento, nel corso di Thunder, conquistasse una title shot al titolo assoluto WCW. Nel caso Hogan non si fosse presentato, il match per il titolo del mondo avrebbe visto opporsi Jeff Jarrett e Booker T. Hulk Hogan, alla fine presenziò alla serata. Avrebbe dovuto apparire in un promo all'inizio dell'evento, per lanciare il match contro Jarrett che si sarebbe svolto da lì a poche decine di minuti, ma l'intervista non fu mai girata. Booker T lottò in uno dei primi match della serata, affrontando Kanyon e perdendo il match a causa di una interferenza esterna da parte di Jeff Jarrett. Le uniche immagini di Hulk Hogan mostrate nello show prima del match furono quelle del wrestler che camminava nel backstage dando le spalle alla telecamera.

Bash at the Beach 2000 proseguì senza particolari intoppi. Nel bel mezzo dell'evento, senza una spiegazione plausibile, si svolse il match per il titolo mondiale tra Hulk Hogan, lo sfidante, e Jeff Jarrett, il campione. Di certo i fans si chiesero il perché di una collocazione al centro dello show del match per il titolo mondiale, che solitamente occupava il main event della serata. Nessuno poteva saperlo, ma Vince Russo aveva predeterminato a tavolino un modo per dare alla sera uno svolgimento inatteso e particolare.

Arriva il momento del WCW Championship match. Parte la musica d'ingresso di Jeff Jarrett ma Jarrett non esce dal backstage. Riparte daccapo la musica di Jarrett ma al suo posto ecco arrivare Vince Russo, che si dirige scuro in volto verso il ring, immediatamente seguito da Jeff Jarrett. Senza che nessuno dica nulla parte la musica di Hulk Hogan che arriva sul ring, mentre ne discendono sia Vince Russo che Jeff Jarrett per lasciargli spazio e fargli ricevere il tributo del pubblico. Jarrett a quel punto riusale sul ring e si stende al centro del tappeto, mentre Russo incita Hulk Hogan a schienarlo. Hulk Hogan guarda disgustato sia Jarrett che Russo, prende in mano il microfono e urla rivolto a Russo: “ E' una tua trovata, Russo? Se la nostra compagnia è in questo stato è colpa di merda come questa!”. Hulk appoggia un piede sul corpo di Jarrett permettendo all'arbitro di effettuare il conto di tre. Hulk Hogan è il nuovo campione mondiale WCW tra lo stupore assoluto dei fans, che non capiscono assolutamente cosa stia succedendo nel ring. Hulk Hogan resta sul ring qualche attimo, mentre Jeff Jarrett scivola fuori e torna nel backstage, seguito dopo pochi attimi dallo stesso Hulk Hogan.

Più in là nella card dell'evento, dopo un segmento in cui Sting massacra Vampiro, Vince Russo torna sul ring. Sembra agitato, emozionato. Comincia a parlare: “C'è un solo modo per farlo e questo è dirvi le cose come stanno. Tre settimane fa io ho lasciato la WCW – e qui segue una pausa- Tre settimane fa io ho lasciato la WCW, e, sinceramente non sapevo se sarei mai tornato indietro sui miei passi. La ragione per la quale io non lo sapevo era che dal primo giorno in cui ho messo piede nella WCW, non ho fatto nient'altro, nient'altro che dover fronteggiare la merda delle politiche del backstage. Il punto è che io ho una moglie e tre figli a casa ed io veramente non merito questa merda. Ma lasciate che vi dica le ragioni per le quali sono tornato. Sono tornato per tutti quei ragazzi che negli spogliatoi che sempre, ogni settimana, mettono a repentaglio il proprio culo per la WCW. Sono tornato per i Booker T, per ogni singolo ragazzo che fa parte della stable dei Misfits in Action, sono tornato per i Filthy Animals, sono tornato per Jarrett, sono tornato per tutti quei ragazzi che vivono all'ombra di quel gruppo di persone che gettano merda su questa federazione. E lasciate che vi dica chi è che getta merda sulla WCW. Quel dannato politicante di Hulk Hogan. E lasciate che vi spieghi cosa è successo prima in questo ring. Per tutto il giorno ho dovuto far fronte alle pressioni di Hulk Hogan, che voleva sfruttare il suo contratto di controllo creativo sul suo personaggio. E poi, al centro di questo ring, pur sapendo tutta la merda che c'era dietro questa faccenda, ha battuto Jeff Jarrett. Bene, sapete una cosa? Hogan ha centrato il suo obiettivo. Hogan ha la sua cintura, ed è tornato a casa sua, ed io prometto a tutti, perché se non sarà cos, che io possa andare nell'inferno più profondo, che voi non vedrete mai più quel pezzo di merda di Hogan ! Ma io non mi sono dimenticato di voi fans. So che avete pagato parecchi soldi per venire qui stasera, e nessuno dovrà andare a casa scontento. Così, adesso Hulk Hogan ha la WCW Belt. Adesso Hulk potrà chiamare la sua cintura “The Hulk Hogan Memorial Belt”, perché tanto quella cintura non vale nient'altro che merda! Questo perché ci sarà una nuova WCW belt , perché per quanto mi concerne quella cintura appartiene ancora all'unico ragazzo che ogni settimana si fa il culo per la WCW, e voi, pubblico, potete amarlo o odiarlo, ma lui non abbassa mai la faccia chiunque si trovi davanti, e questi è Jeff Jarrett. Adesso aspettate un attimo. Jeff Jarrett è ancora l'ufficiale WCW champion, ma lui difenderà il suo titolo stasera, in questo ring. Lo difenderà contro quel figlio di puttana che per quattordici anni si è fatto il culo per la WCW, ma non ha mai ottenuto nulla in cambio a causa di Hulk Hogan e di quelli come lui, e sto parlando di Booker T. Booker T e Jeff Jarrett sono le due ragioni per le quali io ho ricominciato a lavorare nel wrestling. Così, stasera in questo ring, due ragazzi meritevoli, Jarrett e Booker, lotteranno per il WCW Title. E Hogan, grosso pelato figlio di puttana, baciami il culo!!!” A questo punto, molti fans cominciano ad applaudire. Altri, invece cominciano a far i partire cori di disapprovazione. Il commentatore Mark Madden, appena Russo smette di parlare, interviene con un “Amen”.

Secondo i primi report, nel backstage succede il finimondo. Hulk Hogan cerca di rientrare sul ring per bloccare il discorso di Russo, ma viene bloccato dal responsabile della sicurezza del backstage della WCW, Doug Dillinger, poi lascia l'arena prima che lo show finisca. A distanza di tempo si scoprirà che questi report erano solo frutto di fantasia, perché immediatamente dopo il suo “match” contro Jarrett, Hogan e Bischoff hanno lasciato l'arena in limousine, diretti all'aeroporto e, pertanto, non hanno assistito in diretto al promo di Russo. Lo show prosegue e nel main event si affrontano Jeff Jarrett e Booker T per il WCW Title, così come annunciato da Russo e Booker T diventa per la prima volta campione assoluto WCW, sconfiggendo il detentore della cintura. Il match è uno dei migliori disputati nella WCW nel 2000, e riunisce elementi di grappling, di tecnica pura, con alcune parti più vicine all'entertainment puro, come ad esempio il classico spot in cui Jeff Jarrett cerca di colpire l'avversario con la sua chitarra. Booker T comunque conquista il titolo, e la diretta del pay-per-view termina lasciando comunque molti spettatori confusi.

Nelle ore e nei giorni successivi al pay-per-view né Vince Russo né Jeff Jarrett rilasciarono alcuna dichiarazione. La sera successiva WCW Nitro andò in onda senza che riferimento alcuno ad Hulk Hogan. Russo smozzicò qualche frase su quanto accaduto quella notte solamente nei mesi successivi all'evento. Russo affermò che era diventato impossibile lavorare come head booker nella WCW, perché spesso era costretto ad entrare in contrasto con il management della compagnia a cui non piacevano le sue idee creative e perché molti wrestlers gli rendevano la vita difficile rifiutandosi in continuazione di partecipare a storylines che aveva elaborato appositamente per loro. Per fare qualche esempio, Russo citò i nomi di alcuni piantagrane del backstage della WCW, tra cui spiccavano nomi importanti come quelli di Lex Luger o di Elizabeth.

La ricostruzione dell'accaduto da parte di Wade Keller di PW Torch, uno dei più noti giornalisti statunitensi che si occupano di wrestling, è la seguente. Nel pomeriggio prima dello show si erano susseguiti diversi incontri. Prima Hogan incontrò Bischoff, poi Russo, poi ancora Bischoff, quindi Russo e Bischoff insieme. Hogan chiese a Russo più volte quali piani avesse per lui per i mesi dopo il PPV, ma Russo non aveva le idee chiare. Russo proponeva di far vincere Jarrett per squalifica (con il conseguente mantenimento del titolo) o la vittoria di Booker T a fine evento. Hogan usò (per la prima volta in vita sua, disse poi) la clausola di controllo creativo del suo personaggio, inserita nel suo contratto con la WCW, e chiese di lasciare lo show con la cintura alla vita. Da qui nacque un animato diverbio al termine del quale Russo sembrò accondiscendere alle richieste di Hulk di fargli vincere il titolo.

Hulk Hogan, invece, nel corso degli anni ha cambiato più volte la sua versione dei fatti. La mattina dopo Bash at the Beach 2000 Hulk si fece intervistare in radio da Bubba the Love Sponge e raccontò di essersi detto disponibile a perdere il match contro Jarrett, ma solo se Russo gli avesse garantito l'ottenimento della rescissione immediata del contratto con la WCW per passare alla WWE. A quel punto, Russo non potè fare altro che ripensare la conclusione del match, partorendo quello che poi tutti hanno visto in tv.

Qualche tempo dopo, sempre Hogan, in una intervista, ricordò così quanto era avvenuto: “Quando Jarrett si stese al centro del ring, pensavo che fosse assurdo. Io non me l'aspettavo. Non sapevo come reagire. Dissi a Jarrett: “Andiamo Jeff, tu sei uno dei ragazzi del roster come me, non fare questo.” Quando sentì Vince Russo urlare da bordo ring “Stenditi, Jeff, resta giù” capii che si trattava di uno screwjob.” Una ulteriore versione Hogan la raccontò nella sua autobiografia ufficiale pubblicata dalla WWE. Alcuni giorni prima dell'evento, John Laurinaitis si recò a casa sua di Hulk per spiegargli i piani di booking per lo show, che prevedano una vittoria pulita di Jarrett ed un pestaggio ai suo danni nel post match da parte dello stesso Jeff e di Scott Steiner. Avrebbe dovuto trattarsi di un vero e proprio massacro, perché Hogan sarebbe stato portato via addirittura in barella. Hulk chiese a Laurinaitis cosa sarebbe successo dopo e gli fu risposto in maniera netta che Russo non aveva più bisogno di lui, nonostante il contratto di Hogan prevedesse numerose altre presenze negli show della WCW prima della fine dell'anno. Hogan disse di no a questa ipotesi e Laurinaitis gli propose un secondo scenario: Hulk avrebbe vinto il match ma solo per squalifica, Jarrett sarebbe rimasto campione ma Hulk si sarebbe preso subito una rivincita su di lui assalendolo. Tuttavia, anche in questo caso la sua presenza dopo Bash at the Beach non era più richiesta. Hulk disse ancora di no. Sempre nella sua autobiografia Hulk ha raccontato del suo incontro con Russo e Bischoff nel pomeriggio dell'evento e dell'utilizzo della clausola di controllo creativo del suo personaggio per vincere il match e la cintura chiarendo che poi tutti avrebbero avuto ventiquattro ore di tempo per capire come gestire la storyline, prima della successiva puntata di WCW Nitro. Russo, secondo Hogan, minacciò di fare quello che poi tutti videro in tv, cioè di far stendere Jarrett al centro del ring e far vincere Hulk in questo modo. Secondo queste versioni, Hogan subì uno screwjob già quando Jarrett si stese al centro del ring, dunque. Hogan, quindi, ha ritenuto di essere stato tradito sia da Russo, poiché nessun accordo prevedeva un promo contro di lui nel corso del PPV, che da Brad Siegel, l'uomo che per conto di Ted Turner si occupava di sovrintendere alla programmazione della WCW.

Tuttavia, nel 2005, Russo scrisse un articolo sul sito della “Ring of Glory”, una piccolo compagnia di wrestling che lui stesso aveva fondato. Russo raccontò di aver rivisto lo script di Bash at the Beach 2000 numerose volte, avendo intenzione di far vincere la cintura di campione mondiale a Booker T a fine serata. Hulk Hogan, però, non condivideva questo finale, così lui, Hogan e Bischoff si fermarono a discutere per cambiare i piani. Secondo Russo, tutti e tre si accordarono per far vincere il titolo ad Hogan sconfiggendo Jarrett nel modo che poi andò effettivamente in onda. Si accordarono anche per non dire a Jarrett che loro tre erano d'accordo, per fargli credere di aver colto Hogan di sorpresa quando si fosse steso al tappeto. A quel punto Hogan avrebbe preso la cintura ed avrebbe lasciato l'arena insieme ad Eric Bischoff, lasciando campo a Russo, che avrebbe dovuto effettuare un promo in cui spiegava che la cintura in mano ad Hogan non significava più nulla e che il titolo sarebbe stato difeso più tardi da due wrestler che se lo meritavano: Booker T e Jeff Jarrett. Secondo Vince, a Bischoff piacque molto l'idea e tutti furono d'accordo. Nello stesso articolo Russo chiarì, però, di aver sbagliato a non chiamare Hogan il giorno dopo per inserirlo nelle future storyline per il titolo e di non averlo fatto perché il supervisore della WCW, Brad Siegel, che gestiva i cordoni della borsa, gli aveva consigliato così, in quanto non poteva più permettersi di pagare gli altissimi cachet di Hulk, chiarendogli che avrebbe preferito che non comparisse più negli show della WCW. Russo chiarì, infine, di essere un grande fan del lavoro di Hogan fin da bambino e di rispettarlo molto.

Nel 2009 Russo, in una intervista aggiunse altri particolari chiarendo che “lui, Bischoff ed Hogan erano d'accordo sul fare le cose in un certo modo, ma c'era stato un enorme errore di comunicazione.” In pratica Russo credeva che l'accordo fosse su un certo piano di booking, mentre Bischoff ed Hogan pensavano che l'accordo fosse un altro e Russo, nell'occasione, parlò di “grande fraintendimento”. Russo spiegò che nel pomeriggio dell'evento John Laurinaitis gli aveva detto che Hogan era d'accordo con i suoi piani di booking ma due ore prima dall'inizio del match Bischoff gli aveva riportato che Hulk non aveva alcuna intenzione di perdere contro Jarrett. Russo allora propose il finale che tutti i fan hanno visto in diretta, con tanto di promo e nuovo match per il titolo con Booker T. I piani avrebbero previsto un futuro ritorno di Hogan ed una storyline con due titoli e due campioni. Tuttavia, come Russo aveva promesso durante il suo promo nel PPV, Hogan non comparve più negli show della WCW e come lui neppure Eric Bischoff.

La tesi di Eric Bischoff , differente e molto più articolata, fu inserita nel suo bel libro autobiografico “Controversy creates cash”. Bischoff spiegò che nell'estate nel 2000 stava lavorando ad una nuova storyline per ridare valore al titolo mondiale della WCW. La sua idea era di creare una situazione per cui Hogan avrebbe dovuto vincere il titolo contro Jarrett ed un attimo dopo prendere il microfono in mano e dire una cosa tipo “Sono disgustato, me ne vado. Ho raggiunto nel mondo del wrestling tutti i traguardi, ora questa cintura è mia e la porto via con me.” L'idea di Bischoff era di non dire nulla a nessuno di questa storyline, in modo da far credere sia agli altri wrestler che alla stampa che non si trattasse di una storyline. La WCW, a quel punto, avrebbe dovuto indire un torneo per decretare il nuovo campione. Un torneo ben costruito, in modo da creare grossa attesa tra i fan, con la finale ad Halloween Havoc 2000. Quella sera Hogan sarebbe dovuto tornare dicendo ai due finalisti, entrambi heel: il campione sono io e questa è la cintura. Se la volete, dovete battervi con me. Hogan si mostrò d'accordo, anche perché questo piano prevedeva per lui tre mesi di vacanza pagata, in attesa del rinnovo del contratto con la WCW. Bischoff chiamò Brad Siegel, al quale l'idea piacque. Bischoff disse a Siegel di non rivelare nulla a Russo, ma Siegel insistette che Russo avrebbe dovuto sapere tutto, visto che era comunque l'head booker della compagnia. Bischoff e Russo si incontrarono poi alla presenza di Hogan e Vince fu d'accordo con il piano. Hogan e Jarrett si misero d'accordo sul finale del match ed era proprio quello che poi andò in scena a Bash at the Beach, con Jarrett steso subito al tappeto ed Hogan con un piede su di lui per lo schienamento. “Siamo partiti ed abbiamo fatto quello che avevamo previsto. – scrisse Bischoff – Jeff Jarrett si stese. Hogan, disgustato, denunciò la situazione in cui la WCW era caduta. Mi disse di tenermi stretta la compagnia, perché a lui non interessava più nulla, poi, in diretta, salì sulla sua limousine. Io gli corsi indietro gridandogli “no, no aspetta”. Salii con lui sull'auto e partimmo. Cominciammo a ridere e ci scambiammo degli high five, facendoci a vicenda le congratulazioni. Pensammo che avevamo avuto proprio un bel piano. Il pay-per-view era finito, quindi non c'era per noi ragione di tornare dell'arena. Ci dirigemmo all'aeroporto e salimmo sul nostro aereo, diretti a Tampa. Quando l'aereo atterrà venti o trenta minuti dopo, i nostri telefoni erano pieni di telefonate non risposte.” Bischoff continuò raccontando di aver appreso solo così del promo offensivo di Russo, che era stato indetto un match per il titolo tra Jeff Jarrett e Booker T e che quest'ultimo era il nuovo campione. Per Bischoff, Russo aveva interamente riscritto lo show e cancellato i piani del torneo per scegliere un nuovo campione. Eric chiamò subito Siegel, che gli sembrò essere in uno stato di confusione totale, e gli comunicò che non avrebbe mai più lavorato per lui. In un successivo incontro con Siegel, Bischoff gli chiese di sistemare la situazione con Russo, ma Siegel vacillò e non prese alcuna decisione, convincendo definitivamente Eric a mollare la WCW.

Nelle settimane successive all'evento gli avvocati di Terry Bollea, meglio conosciuto come Hulk Hogan, citarono in giudizio la World Championship Wrestling, Inc. e Vince Russo. La causa fu intentata il primo agosto 2000 presso la Corte di Stato della Contea di Fulton, in Georgia. Accusa da parte di Hogan: diffamazione, avvenuta, ovviamente, il 9 luglio 2000 a Daytona Beach, in Florida, da parte dell'impiegato della WCW Vince Russo con la supposta responsabilità oggettiva della stessa WCW. Hogan accusava, dunque, Russo e la WCW di aver vilipeso il suo nome. L'atto giudiziario citava alcune frasi pronunciate da Vince Russo nel corso del pay-per-view. Secondo Hogan , la WCW avrebbe violato la clausola di controllo creativo contenuta nel suo contratto quando Russo aveva chiamato Hogan “un dannato politicante” che “non fa niente per la sua compagnia” in una trasmissione trasmessa su tutto il territorio degli Usa. Gli avvocati di Hogan affermarono che al wrestler era stato detto che avrebbe dovuto vincere il match contro Jeff Jarrett valevole per il titolo del mondo WCW nel main event della serata. Hogan dichiarò nel documento, inoltre, di non aver saputo nulla del discorso di Russo, pronunciato più in là nella serata, e che se lo avesse saputo non avrebbe dato il suo consenso a lottare quella notte. Il commento ufficiale della WCW alla notizia della causa intentata da Hogan, fu di poche parole: la federazione non avrebbe commentato l'accaduto, confermando che Hogan dopo quella sera non aveva più lavorato per la WCW e che tutti i contatti avvenuti con il wrestler dopo il 9 luglio 2000 erano stati incentrati sull'eventuale causa che Hogan aveva intenzione di intentare contro di loro.

Nel novembre del 2003 il giudice della contea di Fulton, in Georgia, Susan B. Forsling, archiviò la causa intentata da Hulk Hogan contro Vince Russo e la WCW in merito al promo del booker a Bash at the Beach 2000, stabilendo che non c'era stata alcuna dichiarazione lesiva dell'onorabilità del lottatore, chiarendo che la richiesta di Hogan era “immotivata” perchè Russo aveva solo interpretato un carachter all'interno di una storyline di wrestling. In pratica, secondo il giudice, l'attacco verbale di Russo era rivolto al personaggio di Hulk Hogan e non alla persona di Terry Bollea, quindi non c'era motivo del contendere. Hogan stesso, invece, avrebbe dovuto provare che si trattava di un attacco personale e non di una storyline di wrestling ma non lo fece. Lo stesso giudice, però, decise che la WCW aveva violato il suo contratto con Hogan non dandogli la giusta importanza nel PPV, non dandogli il controllo creativo sul suo personaggio e non facendolo partecipare ad almeno sei PPV nel 2000, procurandogli, quindi, un ingente danno economico. Hogan e la WCW, inc, ormai assorbita dalla AOL /Time Warner andarono a processo e la compagnia perse la causa, dovendo risarcire Hulk in maniera imponente, anche se la cifra non è stata mai svelata. “Bash at the Beach 2000 divenne così il PPV più costoso della storia della WCW” chiosò Eric Bischoff nel suo libro.

Hulk Hogan ritornò alla WWF nel febbraio del 2002 e dopo soli due mesi di permanenza nella compagnia che lo avevo reso “the Immortal”, riuscì a conquistare l'Undisputed WWF Title, il titolo mondiale che accorpava i titoli mondiali della WWF e della WCW. Sempre nel 2002, invece, Russo venne assunto dalla TNA come booker.

Alla fine del 2009 la presidente della TNA, Dixie Carter, raggiunse un accordo con Hulk Hogan ed Eric Bischoff. Vince Russo, dipendente della compagnia, incontrò Hogan grazie alla mediazione di Bischoff nei giorni seguenti ed i tre chiarirono le loro rispettive posizioni su quanto era accaduto dieci anni prima. I rapporti diventarono presto distesi ma Russo lasciò la TNA nel 2012 dopo che il suo ruolo di booker si era molto ridotto in conseguenza dell'aumento di potere di Hogan e Bischoff nella compagnia.

Questa è la storia di Bash at the Beach 2000, dello screwjob ad Hulk Hogan e di quello che avvenne dopo. Il miglior commento su quanto avvenne lo ha scritto Vince Russo all'interno della sua prima biografia, intitolata Forgiven: “Quella serata, che nessuno sembra saper dimenticare, era tutta incentrata su affari, soldi, ego ed avidità. Tutto quello su cui il mondo del wrestling, ed una buona parte dell'intero mondo, è costruito.”


La prossima settimana il TWR lascia come di consuetudine spazio allo Stamford Report post-PVV. L'appuntamento a tutti è fra quattordici giorni con una nuova edizione del TuttoWrestling Risponde.

That's excellently executed…

“The Myth” Michele M. Ippolito

[RIQUADRO2]

Michele M. Ippolito
Michele M. Ippolitohttp://www.tuttowrestling.com
Ha cominciato a scrivere su TuttoWrestling nel 1998, dove, negli anni, si è occupato di un po' di tutto. Dal 2009, ininterrottamente, è autore del TW Risponde, la rubrica più antica, più letta ed amata del wrestling web italiano. Quando fu creata la prima newsboard di wrestling in Italia, lui era lì, a tradurre e scrivere notizie per gli internauti del nostro Paese.
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