Stamford Report #56 – WWE Hell in a Cell 2011

Stamford Report

Amici di Tuttowrestling.com, un saluto da parte di Erik Ganzerli e bentornati allo Stamford Report. Sono passate solamente due settimane da Night of Champions e la WWE è tornata in pay-per-view con l'edizione 2011 di Hell in a Cell. Come si sarà comportata? Andiamo a scoprirlo match per match.


SHEAMUS batte CHRISTIAN: voto 6.5
Più che onesto opener per Hell in a Cell. Match che non avrebbe assolutamente sfigurato come main event di un'edizione di SmackDown e che è servito a iniziare in modo adeguato lo show di New Orleans. Se da un lato dobbiamo necessariamente constatare come Christian sia ritornato nella situazione di midcarder quasi “comedy” bisogna però anche sottolineare come Sheamus, al contrario, stia veramente trovando la quadratura del cerchio da babyface. Più passano le settimane e più Sheamus è a suo agio nel ruolo di spaccaculi, che poi era anche quello che faceva prima da heel. Possiamo trovare volendo un'analogia con la situazione di Randy Orton, nel senso che Sheamus ha compiuto il suo “turn” semplicemente presentandosi per menare Mark Henry, non modificando quindi di base il suo personaggio (esattamente come Orton che di punto in bianco si è trovato acclamato dal pubblico pur non modificando quasi di una virgola la sua gimmick). La vittoria di Sheamus (tra l'altro bella la sequenza finale, complimenti a entrambi) consolida il “Celtic Warrior” come sicuro prossimo contender al World Heavyweight Championship, se veramente Mark Henry e Randy Orton non incroceranno le proprie strade almeno per un po'.

SIN CARA (Azzurro) batte SIN CARA (Nero): voto 6
Ok, so già che questo voto causerà una marea di commenti e contestazioni. A me però il match è piaciuto. Non è stato un capolavoro probabilmente che entrerà negli annali però è stato godibile per quello che è stato. I problemi di questo match sono per me totalmente “esterni”, in questo senso: erano a New Orleans, con un pubblico probabilmente molto “old school” (e il perchè ve lo spiegherò più avanti) o comunque decisamente non abituato allo stile di lotta che i due Sin Cara han messo su in questo match (pur mantenendo le transizioni in stile WWE, che un po'hanno effettivamente rallentato il ritmo del match), col risultato che si sono anche uditi dei “boring” e il pubblico è stato muto per buona parte del match, anche magari perchè la virata che ha preso la storyline durante l'ultima edizione di SmackDown non ha fatto presa (quanti realmente sanno chi è Mistico, cosa rappresenta, e che i due lottatori hanno entrambi usato per breve tempo il nome “Mistico” in Messico?) Va detto altresì che il pubblico è stato muto per il 90% del pay-per-view. Il match, mi ripeto, a me non è spiaciuto. Qualche difetto di “tempistiche” con il Sin Cara nero che mi è parso spesso avere una marcia in meno in velocità rispetto al Sin Cara originale, col risultato che, come detto, alcuni spot non sono stati come tempistica eccellenti al 100%. In ogni caso non mi sento di gettare la croce più di tanto ai due lottatori e vediamo ora dove portano la storyline (la vittoria del Sin Cara originale farebbe supporre la fine del feud, ma a Raw erano entrambi presenti quindi probabilmente si andrà avanti).

Gli AIR BOOM battono DOLPH ZIGGLER e JACK SWAGGER conservando i titoli di coppia WWE: voto 6,5
Primo “bonus match” del pay-per-view, e match che comunque ha dato 11 minuti di azione piuttosto equilibrata. Match buono, di buon ritmo e campioni di coppia che, senza sorprese, mantengono i titoli intorno alle proprie vite con un finale un po'diverso dal solito (e anche rischioso, l'huracanrana di Bourne ha spedito la testa di Swagger pericolosamente vicina al tappeto, quasi facendolo cadere di testa) ma decisamente efficace e divertente. Un peccato che gente come Swagger e Ziggler sia usata alla stregua di un punching ball per il face di turno, ma che ci possiamo fare?

MARK HENRY batte RANDY ORTON in un Hell in a Cell match e rimane World Heavyweight Champion: voto 6.5
Atipico questo Hell in a Cell. Gabbia che, come oggetto contundente, entra in gioco tutto sommato poco ma, contando i pessimi trascorsi di Mark Henry con porte e gabbie in generale forse non è stato un male. Match che a me è piaciuto, ancora una volta non parliamo di certo di un capolavoro della tecnica, ma di una storia molto, molto semplice raccontata sul ring in modo più che sufficiente. Il booking di Mark Henry è quanto di più semplice si possa fare nel mondo del wrestling: abbiamo un marcantonio di più di 400 libbre, cosa gli facciamo fare? Ma è chiaro, il monster heel. Sulla strada dell'inarrestabile monster heel si para davanti il baluardo babyface (in questo caso Randy Orton, che pur è babyface atipico) che, per quanto ogni volta vada più vicino all'impresa, non riesce a sconfiggere il mostro. Semplice, lineare, efficace. La storyline più basica possibile e, incredibilmente visto che parliamo pur sempre di Mark Henry, quella che ha reso il “World's Strongest Man” credibile, minaccioso e in grado di tenere la cintura di campione del mondo intorno alla vita in modo decisamente convincente. Onore anche a Orton perchè due jobboni puliti di fila, all'inizio della storyline, sembravano decisamente puro fantawrestling, ma sono anche la cosa più che giusta dato il contesto (e, va detto, quando Orton batterà finalmente Mark Henry, sarà molto più over per questo rispetto a quanto sarebbe stato over se avessero fatto cambi di titolo frequenti come invece stanno facendo a Raw col titolo WWE).

CODY RHODES batte JOHN MORRISON e rimane campione Intercontinentale WWE: voto 6
Breve e indolore. Adoro il nuovo (che poi come disegno è quello vecchio) titolo Intercontinentale (e, a dimostrazione che il pubblico era “old school”, avete sentito che pop ha preso la nuova cintura?) tra l'altro. La spirale negativa di John (ormai ribattezzato Job) Morrison prosegue anche qui a Hell in a Cell, e dire che non ha combattuto un brutto match (così anche Rhodes ovviamente, considerando che era in abiti civili). A questo proposito nel post-show di Raw su afterbuzz.tv con Lilian Garcia, Maria Kanellis e Dave Lagana si è sostenuto come il contratto di Morrison sia in scadenza nel giro di due settimane…staremo a vedere. Prosegue dunque il regno di Cody Rhodes come campione Intercontinentale e, così su due piedi, non vedo nessuno a SmackDown (non tra i face, almeno) che sia pronto subito per sostenere degnamente il titolo (specialmente dopo il terrificante tentativo fatto con Ezekiel Jackson).

BETH PHOENIX batte KELLY KELLY e diventa la nuova WWE Divas' Champion: voto 6
Dopo diversi mesi di faida Kelly e Beth hanno ormai raggiunto un discreto livello sul quadrato quando si affrontano. Anche a Hell in a Cell le due hanno raggiunto la sufficienza con una contesa che si è lasciata guardare. L'unica critica la faccio sul finale: possibile che Kelly Kelly non possa perdere pulito? Per battere Kelly Kelly Beth Phoenix deve ricorrere a una microfonata di Natalya? Really? Per quale motivo Mark Henry dev'essere l'unico heel che è protetto in quella compagnia? Comunque se non altro almeno Beth ha vinto il titolo (meglio tardi che mai, ma a sto punto perchè non farla vincere a Buffalo?) ma la faida proseguirà ancora per un pò, ovviamente.

ALBERTO DEL RIO batte CM PUNK e JOHN CENA in un Triple Threat Hell in a Cell match e diventa il nuovo campione WWE: voto 7.5
Lungo ma assolutamente non noioso. 27 minuti dedicati a questo Hell in a Cell da parte della WWE, ma un match che alla fine s'è rivelato divertente (pur seguendo il classico schema dei triple threat WWE: due lottano, uno sta a terra intontito e ritorna quando c'è da rompere un tentativo di schienamento) e con un finale decisamente originale. Ho avuto diverse discussioni in queste ore a riguardo della gestione di Del Rio da parte della compagnia: personalmente rimango dell'idea che questa vittoria sia tardiva e che avrebbero fatto molto meglio a lasciare il titolo a Del Rio senza dover fare questo regno totalmente inutile di John Cena (buono per rialzare i rating teoricamente, ma non è servito manco a quello). La vittoria in questo modo di Del Rio lo rende più credibile? Si (anche se il finale, che pur è intelligente e molto originale, per me fa passare il messaggio che se Cena non fosse stato fuori dalla gabbia avrebbe aperto il fondoschiena a Del Rio, quindi alla fine Del Rio ha vinto perchè era armato, cosa legale, e perchè Cena non era nella gabbia), ma la WWE lo proporrà finalmente come un campione merita di essere presentato? Ne dubito, e ciò è dannatamente triste.

PPV: voto 6
Ancora una volta, esattamente come due settimane fa con Night of Champions, la WWE offre uno show che, sebbene non bruttissimo dal punto di vista del lottato, non lascia poi moltissimo a parte un notevolissimo angle finale con The Miz e R-Truth che comunque non vale da solo il prezzo del pay-per-view. Onestamente, non c'è motivo per cui si debba mettere le mani sullo show se lo si è perso, specialmente perchè la WWE ha deciso di mandare in onda l'intero angle finale la sera dopo a Raw. Tante tappe intermedie a livello di storyline, decisamente non buono per un contesto come l'Hell in a Cell (ma di questo abbiamo già abbondantemente parlato anche in altre sedi) che ha assolutamente bisogno di essere ritirato per almeno 2 anni e essere ripescato quando serve (o addirittura abbandonato per un nuovo gimmick match che possa essere ancora più minaccioso e distruttivo della struttura dell'Hell in a Cell, anche se su due piedi non riesco a immaginarmelo, a meno che non vogliano usare la struttura dell'Elimination Chamber per match 1 vs 1 togliendo le cabine).

E anche per stavolta abbiamo dato: prossimo Stamford Report tra 3 settimane per Vengeance. Riuscirà la WWE a darci uno show di livello? Lo sapremo tra 21 giorni.

Alla prossima!

Scritto da Erik Ganzerli
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