Piper’s Pit#89 – Jimmy Snuka e la morte di Nancy Argentino

Bentornati ad un nuovo numero del Piper’s Pit! Oggi ci occuperemo di un giallo legato ad uno dei lottatori più celebri ed amati degli anni ’80, vale a dire Jimmy “Superfly” Snuka.
James Wiley Smith nasce a Suva, capitale delle isole Figi, il 18 maggio 1943 e debutta nel pro wrestling alle Hawaii nel 1968 con il ring name di Jimmy Kealhoa. Passa poi a combattere in NWA ed è proprio lì che nel 1973 prende il nome che lo renderà famoso in tutto il mondo, quello di Jimmy Snuka. Nel 1982 avviene l’approdo in WWF nelle vesti di heel, sotto la guida del manager “Captain” Lou Albano. Il suo stile spettacolare ed atletico (pensiamo ai suoi celebri salti dal paletto) però lo fecero comunque essere tifato dal pubblico, così che la federazione si vide costretta a passarlo tra le fila dei face. Il feud che lanciò definitivamente la sua carriera fu quello con Don Muraco, in particolar modo lo Steel Cage Match del Madison Square Garden di New York, al termine del quale “Superfly” si arrampicò sulla cima della gabbia per atterrare sull’avversario. Strinse poi un sodalizio con Hulk Hogan e, nella prima edizione di WrestleMania, si trovò all’angolo dell’Hulkster e di Mr. T durante il main event.
In seguito a pesanti problemi di abuso di alcol e droghe abbandonò la WWF, ma una volta disintossicatosi riprese a combattere tra AWA, di nuovo WWF ed ECW, della quale fu il primo campione assoluto. Semi ritiratosi dal ring fece sporadiche apparizioni e la WWF lo introdusse nel 1996 nella sua Hall of Fame.
Nel 2010 però un’ombra si stagliò per sempre sulla sua figura, quando la polizia riaprì il caso per la morte, avvenuta il 10 maggio 1983, di Nancy Argentino, all’epoca ragazza (o per meglio dire amante, visto che Snuka era sposato) del wrestler figiano.
Quella sera del 1983 Snuka era apparso in una trasmissione tv della WWF ad Allentown, Pennsylvania, per poi ritirarsi in hotel con Nancy. Da lì chiamò il pronto soccorso in quanto la ragazza era gravemente ferita a causa di lesioni cranio-cerebrali. Nancy Argentino morì poco dopo in ospedale e la polizia cercò di capire se si fosse trattato di un incidente, di lesioni auto inflitte oppure di omicidio e, ovviamente, Snuka risultò l’unico indagato. Non riuscendo ad arrivare ad alcuna prova (si vocifera che Vince McMahon riuscì ad insabbiare il tutto, in quanto Jimmy era all’epoca uno dei suoi uomini di punta), il caso venne archiviato, anche se nel 1985 la famiglia Argentino vinse una causa civile per 500 mila dollari, somma che però “Superfly” non pagò mai.
Come detto però nel 2010 il caso venne riaperto, quando un giornalista rese noti i risultati dell’autopsia che indicavano l’omicidio come causa della morte. L’1 settembre 2015 Jimmy Snuka venne arrestato con l’accusa di omicidio, ma nel frattempo la sua salute si stava rapidamente deteriorando a causa di un cancro allo stomaco e di una demenza senile che gli rese impossibile poter seguire il processo. A gennaio 2017, per questi motivi, il giudice non potè fare altro che annullare il processo e la più che sospetta morte di Nancy Argentino resterà quindi per sempre senza un colpevole. Ormai non più presente a se stesso Jimmy Snuka morirà in una clinica per malati terminali di Coral Springs, in Florida, il 15 gennaio 2017 all’età di 73 anni.
“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.
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