THE OTHER SIDE #84 – REWIND AND REPEAT

The Other Side

REWIND AND REPEAT


Odio dover tornare su certi argomenti che ho già trattato ma stavolta sento il bisogno di farlo perché ve lo dico onestamente: sono confuso. Sono confuso perché davvero non capisco cosa sta succedendo tra AEW, IMPACT e NJPW. Non capisco chi ci sta guadagnando, quali sono i ruoli e quali sono i benefici. Cerchiamo quindi di fare un po’ un recap di quanto accaduto.

Omega vince l’AEW World Title e fin qui nulla di strano, sapevamo che il canadese prima o poi sarebbe asceso in cima alla montagna della AEW. Se lo merita, è stato assunto con la precisa intenzione di farlo diventare la punta di diamante del roster, dopotutto la sua serie di match con Okada è leggendaria e ha contribuito non poco ad inserire Kenny nella lista dei wrestler migliori al mondo.

Don Callis gioca un ruolo fondamentale facendo praticamente da apripista a Kenny nella Impact Zone offrendo a Kenny un posto dove le sue doti possano essere apprezzate e dal canto di Impact la possibilità di avere nel proprio show un wrestler in grado di spostare il pubblico. E ciò succede, la gente è curiosa e si sintonizza nel vedere cosa accade durante le puntate.

Ma qui nasce il primo problema, Impact vive nella sua bolla e bene o male questo basta per creare uno show piacevole senza grosse pretese. Una volta però che apri le tue porte ad Omega, serve anche una maggiore qualità nello show e questo non sempre si è verificato, non basta avere Omega se intorno a lui c’è un deserto creativo o comunque qualcosa che invogli il pubblico a restare non solo per Kenny ma per tutto lo show.

Poi come preventivabile Omega va a vincere la cintura dando credito alla sua gimmick di Belt Collector e qui le premesse per un’ottima storyline c’erano: hai un wrestler esterno alla compagnia che ti ha rubato la cintura e questo poteva aprire a diversi cross-over di wrestler specialmente di IMPACT, sicuramente più bisognosi di un palco maggiore dove mettersi in risalto.

Capisco che siamo ancora in pandemia ma credo che con le dovute precauzioni un Moose o uno Swann a Dynamite ci sarebbero potuti stare anche per una settimana. Posso anche capire che Dynamite non abbia interesse a creare una collaborazione più profonda ma mi sa tanto di grande occasione sprecata perché le premesse c’erano tutte, ma ormai molti fan hanno perso interesse verso la cosa.

Sono mesi in cui Omega tiene in ostaggio la compagnia col titolo, né Moose, né Callihan sono riusciti a batterlo, chi può farcela? Davvero ad Impact basta che Omega tenga la cintura per avere quel minimo di pubblicità che cercano? Dov’è la star che dovrebbe essere valorizzata dalla sconfitta di Omega? Moose e Callihan non andavano bene? Specialmente il primo il quale probabilmente non sa più a che santo votarsi per vincere quella benedetta cintura.

A Dynamite abbiamo avuto Kenta e Yuji Nagata in una toccata e fuga che non ha portato a nulla, e gli sviluppi tra Kenta e il BC c’erano. D’altro canto però tra IMPACT e la NJPW sembra esserci una collaborazione molto più marcata, certo migliorabile, ma almeno si sono viste facce nuove come i FinJuice, Kojima, El Phantasmo che almeno hanno portato una ventata di novità.

A Slammiversary abbiamo avuto il debutto di un pezzo da 90 come Jay White, il quale però sembra avere un conto aperto con Finlay per il titolo Never e anche stavolta si esclude le dinamiche tra il Bullet Club tra Omega e White. Capisco che la sola presenza di White sia importante per Impact, ma si esclude il roster da storyline importanti.

Quale beneficio può avere Impact se il roster fisso continua nelle solite dinamiche mentre lo scenario importante se lo prendono wrestler esterni alla compagnia? Impact sembra sia diventata la terra di nessuno dove tutto può accadere, una fanfiction what if televisiva di wrestling scritta da un autore esterno e messa in scena in un campo di battaglia che fondamentalmente ha valenza neutra.

In sostanza, l’AEW ha solo Omega impegnato in questa “collaborazione” dove ormai io fatico a vedere i vantaggi per l’una o l’altra compagnia sia per quanto riguarda il valorizzare wrestler poco usati da entrambi i lati sia per quanto riguarda dal lato storyline visto che ormai l’Elite gestisce il suo universo personale come meglio crede.

Non so, magari è colpa mia che mi aspettavo troppo da tutto ciò, magari mi dovrei accontentare di quello che ci stanno dando o proponendo ma come ho detto qualche numero fa lo vado a ripetere pure ora. Vedere Switchblade ad Impact o Nagata a Dynamite fa sicuramente effetto ma è solo fumo negli occhi.

Vedere Switchblade Vs Finlay ad Impact non mi interessa, Switchblade Vs Omega o contro qualcuno del roster di Impact che porti ad un sviluppo che faccia bene ad Impact allora mi porterebbe a pensare che davvero in questa collaborazione a tre a questo punto ci sia del buono. Stesso discorso vale per NJPW e Dynamite, far fare la spola ai GB e basta mi pare alquanto riduttivo.

Come dimenticare l’IWGP U.S.A Title tenuto ormai da eoni per Moxley e solo recentemente passato a Lance Archer. La domanda è la stessa: davvero alla NJPW va bene avere un proprio titolo alla vita di wrestler non suoi ma che comunque ha un’esposizione televisiva di livello?

Magari si, ma anche qui non si potrebbe cercare di costruire qualcosa attorno al titolo per fargli guadagnare un attimo di rilevanza? Che Hikuleo venga a sfidare Archer fa sicuramente bene a Hikuleo ma è alquanto improbabile che il titolo torni a casa quindi va bene la sfida in sé e lo spot importante per il ragazzo ma così sembra che sia la NJPW a ritenere il titolo qualcosa di poco valore da lasciare a wrestler prettamente non giapponesi per tutto il tempo che vogliono.

Meglio che niente dirà qualcuno di voi, certamente, ma non so se accontentarsi sia comunque un giusto compromesso. Grazie a chiunque di voi sia arrivato in fondo a questo flusso di pensieri e magari ci ha trovato qualcosa in comune col suo modo di vedere questa fantomatica “forbidden door” finalmente aperta … anche se per me la porta è forse socchiusa al massimo.

Da Captain Phenomenal 1 è tutto. Appuntamento al prossimo numero dell’Other Side.

Scritto da Luigi Quadri