Natural Selection #12

Natural Selection

Bentornati ad una nuova edizione di Natural Selection, lo spazio mensile dedicato al lato femminile della nostra disciplina preferita.


Solitamente Summerslam rappresenta uno degli appuntamenti cardine del calendario della WWE, ma l'edizione di questa stagione non ha messo bene in luce, fin dalla sua preparazione, la storica rilevanza dell'evento estivo. Mai come quest'anno il più grande party dell'estate si è spogliato della sua solita veste sfarzosa per proporci una card sicuramente solida, ma lontana anni luce dal creare quelle aspettative che dovrebbero essere proprie di quello che viene indicato, da alcuni, come l'evento più importante di casa Stamford dopo Wrestlemania.

Tale natura si ĆØ ovviamente riversata anche sul versante femminile che ha opposto alle due campionesse in carica delle sfidanti quasi di transizione. Infatti se da un lato le speranze di conquista da parte di Ember Moon erano esistenti, seppur minime, non credo che si potesse dire lo stesso di Natalya, che fin dal principio del feud ha recitato la parte della vittima sacrificale. Del tutto diversa invece la natura della sfida fra Charlotte Flair e Trish Stratus, che ha avuto il compito di creare l'ennesima rivalitĆ  fra una stella del presente ed una del passato sebbene non ci fosse alcun motivo per il quale le due dovessero collidere.

L'incontro per il titolo di Raw, pur essendo scontato nell'esito, ha comunque raccontato una storia credibile e lineare, aiutato dalla stipulazione che vedeva possibile conquistare la vittoria soltanto attraverso l'utilizzo di una manovra di sottomissione. Ovviamente nessuno ha creduto nemmeno per un secondo che Natalya avrebbe potuto far cedere Becky, ma tale scelta ha rafforzato la credibilitĆ  della Sharpshooter della canadese come unico viatico per ottenere la vittoria sull'attuale campionessa di Raw. Ho trovato interessante che la Lynch abbia rubato la finisher della rivale, sebbene non sia stata la manovra risolutiva dell'incontro, dal momento che ha rappresentato una soluzione che crea continuitĆ  nella stesura di una Becky aggressiva e determinata, in luogo della scialba face del periodo post Wrestlemania. Se l'esito del match per il massimo alloro dello show rosso non celava alcun dubbio, lo stesso non si poteva dire riguardo il suo omologo di Smackdown. Sebbene Bayley stia ben figurando come campionessa, non era da escludere a priori che potesse abdicare in favore di una Ember Moon in chiara e meritata fase di rilancio. Tuttavia il match fra le due non ha rispettato in pieno le premesse attestandosi su un livello non pienamente sufficiente. Di sicuro le due atlete non sono sembrate particolarmente a loro agio nel mescolare i loro stili, ma buona parte della scarsa riuscita della contesa ĆØ stata rappresentata da una costruzione davvero scarna e deficitaria, che ha finito per non creare alcun tipo di aspettativa da parte di un pubblico che sinceramente ĆØ sembrato davvero poco coinvolto fin dal suono della campanella.

Se le due difese titolate non hanno, per motivi diversi, rapito l'attenzione degli spettatori, lo scenario che ha fatto da sfondo all'incontro fra Charlotte e Trish ha maggiormente toccato le corde emotive giuste, soprattutto per i fan presenti all'arena, riuscendo a catalizzare l'attenzione rispetto agli altri match femminili della serata. Fin dalla scorsa edizione mi sono fortemente scagliato contro questo match, personalmente non amo il coinvolgimento delle leggende del passato e sono ancora meno favorevole all'organizzazione di incontri con wrestler del presente. Credo sia importante aggiungere che, anche in questo caso, il feud non abbia avuto il minimo senso logico, e che la rivalità fra la Flair e la Stratus sia stata imbastita troppo frettolosamente ed infarcita di clichè. Il match avrebbe dovuto incoronare la regina di tutte le ere, ma è innegabile che i due momenti storici nel quale le due contendenti si sono esibite sono lontani sia cronologicamente che dal punto di vista della visione del wrestling femminile. Trish appartiene ad un era dove il wrestling femminile era un semplice riempitivo caratterizzato spesso da siparietti a sfondo sessuale o comunque incentrati sulla bellezza delle wrestler, piuttosto che sulle loro capacità, mentre la Flair rappresenta uno degli esempi più fulgidi della rivalutazione della divisione femminile che ha trainato l'intero movimento verso la rivoluzione di cui tanto si continua a parlare ancora oggi. Certamente Trish, insieme a poche altre, rappresentava uno dei pochi esempi di lottatrice veramente valida, ma non dobbiamo dimenticare che è stata comunque coinvolta in angle tipici di quella particolare, ed oramai tramontata, visione della divisione femminile, finendo per disputare match in costume da bagno e venendo coinvolta in feud ammiccanti e comunque lontani dall'idea attuale di wrestling femminile. Personalmente non mi aspettavo davvero nulla da questo match, ed invece ho dovuto ricredermi non tanto per il livello della contesa, comunque sufficiente, ma per il coinvolgimento che è riuscito a creare nonostante l'intera costruzione facesse acqua da tutte le parti. Certamente tale atmosfera è stata raggiunta sia perché la stessa Trish aveva annunciato che questo match sarebbe stato l'ultimo della sua carriera, nonostante la Stratus fosse praticamente ritirata da anni, sia perché l'evento si è svolto in Canada, patria della stessa Trish.

Le conseguenze di questo Summerslam si sono continuate a palesare anche dopo la sua conclusione, dal momento che alcuni avvenimenti, che a rigor di logica si sarebbero ben sposati con l'importanza dell'evento, sono avvenuti solo nei seguenti episodi settimanali di Raw e Smackdown. Ovviamente il più importante di questi riguarda il ritorno sulle scene di Sasha Banks, ormai lontana dagli schermi fin dalla scorsa Wrestlemania. A prescindere dal giudizio sull'atleta, che personalmente amo molto, credo che il ritorno di una personalità forte come quella di Sasha fosse vitale per una divisione di Raw che aveva ormai visto soccombere tutte le componenti sotto i colpi della Lynch. Non vi nascondo che non appena ho sentito risuonare la theme di Sasha, durante un discorso di Natalya intenta ad onorare la memoria del padre scomparso, ho subito pensato che la federazione stesse per sprecare il ritorno della boss inserendola in quel segmento per ripresentare quella versione insipida di face che aveva caratterizzato gli ultimi periodi della carriera della lottatrice di Boston. Quando però Sasha ha colpito Natalya durante la commemorazione ho subito capito che in casa WWE avessero finalmente capito come utilizzare Sasha e come farla risaltare in occasione del suo ritorno. Interessante anche l'idea di aver cambiato la colorazione dei suoi capelli e di averla fatta presentare con un parrucca del colore che sfoggiava precedentemente. Gettando la parrucca e presentandosi con un nuovo colore di capelli Sasha ha voluto chiaramente simboleggiare di aver chiuso con il passato e di volersi presentare con una nuova attitudine più coerente con il suo personaggio. Credo che una versione heel della Banks sia di quanto meglio potesse capitare alla divisione femminile di Raw, che aveva disperatamente bisogno di dare alla Lynch un'avversaria degna non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista carismatico. La federazione vuole fin da subito che le due collidano, ed infatti l'attacco della Banks a Natalya è stato solo un pretesto affinchè Becky si mostrasse sul ring per accorrere in soccorso della canadese. Ho trovato davvero ottima la scelta di non aver fatto comportare l'appena turnata Sasha da heel codarda, ma di aver fatto in modo che la wrestler rientrante annichilisse la campionessa seppur aiutata da un oggetto illegale come una sedia. Una fuga di Sasha alla vista della Lynch avrebbe, secondo me, subito sminuito l'hype del turn e di conseguenza reso meno memorabile il momento. Allo stato attuale ancora non sappiamo se le due avranno un match per Clash Of The Champions, prossimo appuntamento in PPV, oppure se la marcia di avvicinamento all'inevitabile scontro vivrà di una fase interlocutoria, ma di sicuro il feud fra l'irlandese e la boss sta cominciando a germinare. Dal canto mio farei dapprima affrontare Sasha e Natalya in un breve feud ad appannaggio della Banks, per poi creare le basi per una rivalità sensata contro la Lynch. Credo fermamente che l'attesa per la resa dei conti fra le due wrestler non debba essere troppo frettolosa, dal momento che uno scontro troppo affrettato potrebbe seriamente minare l'effetto ritorno della bostoniana che, in caso di sconfitta contro Becky, rischierebbe seriamente di ritornare nel grigiore generale del midcarding.

Se Raw ha potuto contare su un ritorno ad effetto che ha certamente rappresentato una ventata di freschezza, Smackdown ha invece puntato tutto sull'usato sicuro proponendo per il prossimo evento in PPV uno scontro fra l'attuale campionessa Bayley e Charlotte Flair. Anche in questo caso non posso che essere d'accordo con la scelta della federazione nelle scelta della sfidante. Smackdown vive la stessa problematica di Raw, ovvero il numero di sfidanti disponibili. Certo Asuka e Kairi Sane avrebbero sicuramente essere sfidanti più che degne per la hugger, ma in questo momento sono utilizzate, con scarsi risultati, nella divisione tag. Un feud fra Bayley e Charlotte credo rappresenti una delle poche possibilità di proporre un buon match senza ricorrere alla Wild Card Rule. Anche da un punto di vista squisitamente narrativo può giovare al feud che Bayley abbia incassato il suo Money In The Bank proprio ai danni della regina di Smackdown, e che tale scelta di booking non abbia, all'epoca, generato un più che logico feud fra le due. Come appena detto in ogni caso non c'è altra alternativa alla scelta della Flair, ed infatti prima che Bayley affrontasse frettolosamente la Moon per Summerslam la stessa californiana aveva dovuto feudare con la coppia Bliss-Cross grazie alla vituperata Wild Card Rule. Chi legge il mio editoriale sa quanto sia contrario ai titoli di coppia femminili dal momento che la costruzione di una divisione tag, comunque inesistente, non fa altro che sottrarre importanti risorse alla già scarna divisione in singolo, senza comunque apportare dei vantaggi alle cinture di coppia. L'attuale situazione della divisione di Smackdown credo sottolinei chiaramente gli svantaggi che derivano dalla creazione di tag team spesso improvvisati, che finiscono per ridurre le avversarie ad un solo nome spendibile, seppure ottimo, per dare una sfidante alla campionessa.

Di sicuro gli incroci derivanti da questi feud stanno riportando in auge le horsewomen, che nell'immediato, o comunque in un prossimo futuro, potrebbero monopolizzare le scene titolate dei due roster WWE. La scelta appare logica ed estremamente sostenibile, dal momento che le quattro ragazze in questione rappresentano il meglio che la federazione ha da proporre in questo momento. Per quanto, chi più chi meno, le wrestler appena citate siano da anni protagoniste delle vicende di casa Stamford trovo davvero significativo che abbiano creato due coppie di sfidanti distinte e separate, che non coinvolgono la quartina in incontri giĆ  visti in epoca recente. Banks-Lynch e Flair-Bayley sono gli accoppiamenti corretti per far risaltare queste quattro atlete senza cadere nella ripetitivitĆ  o nella banalizzazione. L'irlandese e la Flair hanno giĆ  una ricca storia di ottimi incontri alle spalle, mentre Sasha e Bayley vengono da una forzosa convivenza che ha seriamente rischiato di danneggiare le rispettive carriere in nome di un feud che, in fin dei conti, non ha mai decollato. Forse ci sarĆ  tempo perchĆ© le due ex campionesse tag potranno scontrarsi per risolvere vecchie ruggini, ma contrapporle adesso avrebbe portato un fastidioso senso di dejavù che non avrebbe fatto altro che rievocare il bruttissimo feud Ā“odi et amoĀ” che abbiamo dovuto sorbire lungamente.

Poche righe più in alto avevo accennato alla divsione tag, e su come questa fosse essenzialmente inesistente o comunque immobile. Tale immobilismo è stato spezzato dalla conquista dei titoli da parte della coppia composta da Alexa Bliss e Nikki Cross che ha detronizzato, dopo lungo tempo, le australiane Billie Kay e Peyton Royce, meglio conosciute come Iiconics. Il regno delle campionesse uscenti, seppure lungo, è da considerarsi estremamente deludente, ma le colpe non sono certo delle due lottatrici, per quanto troppo stereotipate nel ruolo delle heel codarde, ma di una situazione che non ha mai visto le cinture in una posizione d'interesse. Far difendere i titoli in maniera saltuaria e contro coppie di jobber avrà certamente fortificato lo status delle due iconiche, ma ha finito per screditare dei titoli presentati in pompa magna e ben presto relegati in secondo piano. Forse le nuove campionesse saranno in grado di nobilitare i titoli tag grazie alla centralità del booking che le riguarda, ma credo che questi titoli siano stati conquistati dalle due solo per rendere più evidente l'inevitabile feud che prima o poi nascerà fra Alexa e la pazza Nikki. In questo modo si coglieranno i proverbiali due piccioni con una fava, ma cosa succederà ai titoli quando saranno sottratti alle due attuali campionesse? Credo che il rilancio delle cinture sia legato indissolubilmente alla creazione della divisione, ma la WWE ha storicamente avuto problemi nella creazione di divisioni di coppia e certamente poter contare su poche atlete in coppia non fa altro che amplificare la problematica. Anzitutto dovrebbero esserci più coppie nel roster, ma queste dovrebbero essere più coerenti e meno casuali. Purtroppo anche scandagliando il roster di NXT, le coppie sono poche e comunque non pronte per un salto nel main roster. Allo stato attuale non vedo alcun orizzonte per i titoli in questione, che come detto prima risultano essere deleteri anche perché finiscono per assottigliare il numero delle atlete disponibili per le competizioni singole.

Anche NXT ha avuto modo di mettersi in evidenza in questo mese di Agosto grazie al Takeover immediatamente precedente a Summerslam. Per quanto riguarda l'ambito femminile questa edizione di Takeover ha presentato due incontri al femminile, mentre solitamente l'unico match in programma è quello titolato. Il primo match ha messo in scena la rivalità fra Io Shirai e l'ex amica Candice LeRae, mentre nell'incontro, con in palio la cintura femminile dello show giallo nero, la campionessa Shayna Baszler ha dovuto difendere il proprio titolo dall'assalto di Mia Yim. Il primo incontro ha avuto il compito di rendere maggiormente credibile la Shirai nella sua nuova veste malvagia facendola scontrare proprio con l'ex amica Candice che l'aveva spalleggiata durante il feud con la Baszler. L'incontro si è assestato su buoni ritmi ed ha raccontato con grande coerenza la storia fra le due ex compagne, presentandoci una Candice ancora furiosa per l'assalto della Shirai ed una Io desiderosa di continuare il suo cammino di devastazione cominciato proprio con il tradimento nei confronti di Candice. Ho trovato ottima la prestazione della nipponica, quanto mai a proprio agio nei panni della spietata heel, che si è messa maggiormente in evidenza in queste poche settimane che in tutto il suo stint in quel di NXT. Bravo il team di booking ad intuire che una Shirai face era facilmente confondibile con le altre lottatrici giapponese transitate in Florida e che probabilmente non avrebbe mai fatto breccia nei cuori degli appassionati. Non riuscire a mettere in evidenza Io sarebbe stato davvero uno spreco dal momento che stiamo parlando di una delle wrestler più abili e preparate della scena internazionale. Probabilmente il feud fra le due ex amiche non ha ancora trovato una conclusione, ma personalmente spero la Shirai possa essere inserita al più presto nel giro titolato. Meno interessante l'incontro fra la campionessa e Mia Yim, che pur proponendo un discreto livello di lottato non ha avuto uno storytelling interessante e nemmeno un buon feud alle spalle. Anche in questo caso però non credo che siano state le atlete a non far decollare la contesa, ma la natura stessa della divisione femminile di NXT. La Baszler ha praticamente asfaltato tutte le sue rivali senza alcun tipo di difficoltà, ad eccezione della Shirai, è praticamente la Yim era l'ultima delle atlete disponibili, ad eccezione di quelle con uno status veramente basso, da poter mandare in pasto alla regina di picche. Per ovviare a tale mancanza l'ultima puntata di NXT ha visto esordire Rhea Ripley, con il chiaro intento di poter contrapporre a Shayna una wrestler pronta e fortemente carismatica. Ogni Takeover sembra essere l'ultimo della Baszler in previsione di una chiamata nel Main Roster, che puntualmente non arriva, quindi non saprei davvero quale scenario immaginare per il titolo. Personalmente avrei già promosso Shayna da molto tempo ed affidato la divisione alla Shirai. Ora i tempi mi sembrano maggiormente maturi perché tutto questo possa succedere, ma visti i precedenti non mi sento di escludere del tutto che Shayna possa restare ad NXT ancora per qualche tempo, anche in vista del lancio del brand sulla televisione nazionale, per poi rendere vacante il titolo o perderlo in maniera controversa.

Mentre la WWE prepara i suoi feud futuri, in quel di Jacksonville fervono i preparativi per All Out, ultimo appuntamento in PPV prima dell'inizio della programmazione settimanale AEW, sebbene la divisione femminile non sarà certo trainante anche per questo appuntamento della nuova federazione. L'unica novità degna di nota riguarda l'introduzione del titolo femminile, che sarà presentato fra pochi giorni durante All Out, oltre ad una conseguente Battle Royal che garantirà alla vincitrice la possibilità di poter concorrere nel match che vedrà incoronare la prima campionessa della nuova federazione. Personalmente non apprezzo molto tale scelta dal momento che ricalca troppo fedelmente il percorso scelto per la controparte maschile della promotion, inoltre bisogna ricordare che, attualmente, il roster femminile AEW è davvero molto esiguo e quindi tale match sarà infarcito di lottatrici prese a gettone, che non avranno alcuna speranza di poter trionfare. Probabilmente il match vedrà crescere la rivalità fra Allie e Brandi Rhodes, magari spalleggiate dalle loro mastodontiche amiche Awesome Kong ed Aja Kong, che credo possa essere il primo feud di spicco per la programmazione settimanale. Sono molto curioso di vedere all'opera Ivelisse, che ho molto apprezzato durante le varie stagioni di Lucha Underground, dal momento che la reputo particolarmente adatta allo stile della AEW. Ovviamente non poteva mancare il solito match tutto giapponese che, questa volta, vedrà affrontarsi Hikaru Shida e l'onnipresente Riho. Per quello che mi riguarda credo che sia una buona idea poter vedere nuovamente in azione la Shida, apparsa solo in un'occasione fino a questo momento, mentre non sentivo il bisogno di vedere ancora in azione Riho, sempre utilizzata in tutti gli eventi. Francamente non capisco quale motivazione si nasconda dietro il costante utilizzo della minuta nipponica, non ancora sotto contratto, che ha finito per levare tempo e spazio ad atlete certamente più qualificate sia dal punto di vista del lottato che da quello del puro intrattenimento. Certamente la creazione del titolo genera un interesse maggiore nei confronti della divisione, ma, allo stato attuale, l'esiguo numero delle lottatrici e la quasi totale assenza di storyline al femminile finiscono per creare uno scarso interesse nei confronti delle vicende della divisione, che, ancora una volta, si conferma l'ultima ruota del carro nella gestione della federazione della famiglia Khan. Spero che la Battle Royal possa cominciare ad accendere un barlume di interesse verso le donne della AEW, nella speranza che le puntate settimanali possano elevare il lavoro delle wrestler di Jacksonville.

Anche per questo mese ĆØ tutto. Mi auguro che abbiate trovato la lettura di vostro gradimento e vi rinnovo l'appuntamento fra quattro settimane, sempre su tuttowrestling.com

Scritto da Fabio Cesarano
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