La parola al Maestro: Una nuova tempesta sulla WWE
Era il 1996.
Durante uno show televisivo della WWE, mentre Hunter Hearst Helmsley (l’attuale boss della WWE, Jean-Paul Levesque a.k.a. Triple H) affrontava il fratellastro di Cody Rhodes, Dustin, nelle vesti alquanto variopinte di Goldust, dietro le transenne che separavano il pubblico dall’azione sul quadrato, la manager ed ex-moglie di Goldust, Marlena (Terri Runnels), fu aggredita violentemente da una donna dal fisico incredibile, che la scosse violentemente a destra e a manca, lasciando sbigottiti sia i fan a bordo ring che il pubblico a casa.
Noi, che eravamo abituati a Miss Elizabeth, alla “più cliccata su America Online” Sunny o tuttalpiù all’urlatrice Luna Vachon, rimanemmo sconvolti nel vedere per la prima volta una donna con un fisico più possente persino di alcuni lottatori, statuario e con un atteggiamento così potente da lasciare tutti con la domanda: ma chi è questa ragazza? Come ha potuto superare la sicurezza della WWE? E perché è arrivata per aggredire proprio Marlena?
Fu la prima apparizione di Joanie Laurer, ex-bodybuilder, uscita dalla scuola della leggenda Killer Kowalski dove aveva conosciuto il suo futuro ragazzo, proprio Triple H, di cui divenne subito la guardia del corpo con il nome di Chyna, la nona meraviglia del mondo.
La carriera di Chyna è rimasta nella storia del wrestling, in quanto da semplice guardia del corpo divenne poi membro fondatore insieme a Levesque e Shawn Michaels della famigerata D-Generation X e poi, da singola lottatrice, come unica donna (fino a quel momento) a partecipare alla Royal Rumble maschile (nella edizione del 1999) e la sola, in tutta la gloriosa storia della World Wrestling Federation/Entertainment, a vincere il titolo intercontinentale.
Purtroppo il successo che ebbe si scontrò con la sua personalità, fragile, insicura sotto alcuni aspetti, che la allontaneranno nel giro di due anni dal giro che conta (complice sicuramente la separazione da Triple H) per poi sprofondare, dopo qualche fugace apparizione in TNA e NJPW, nell’oscuro mondo del porno, fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2016.
Dalla sua dipartita abbiamo assistito all’evolversi della cosiddetta “women’s revolution”, con l’avvento di ragazze e donne sempre più interessate all’arte del wrestling e sempre meno a mostrare le proprie grazie, passando da Trish Stratus e Victoria, per poi avere atlete come Nikki Bella e Beth Phoenix, fino ad arrivare alle stelle nate dal mondo di nXt come Charlotte Flair, Becky Lynch, Bailey e Bianca Belair.
Ma nessuna di loro – mi si permetta – non ha avuto l’impatto scenico di quella mastodontica donna, capace di apparire su un numero di Playboy per poi menare le mani come non mai sul quadrato poche ore dopo. Tutto questo fino all’arrivo, l’anno scorso, di una nuova tempesta mediatica che ha sconvolto il WWE Universe: l’arrivo di Jade Cargill.
Jade, prodotto in primis sia del Performance Center della WWE che della Nightmare Factory di Cody Rhodes, ha tutte le carte in regola per bissare i successi della ex-campionessa intercontinentale: un fisico da urlo, che combina un “six-pack” di addominali da far invidia a qualsiasi palestrato, forza in grado di lasciare a bocca aperta, unita ad una presenza scenica che buca subito lo schermo ed una avvenenza particolare che sicuramente non guasta.
Non è un caso che nella sua federazione di provenienza, la All Elite Wrestling, sia stata un vero e proprio ciclone. Dal 2020, anno in cui ha debuttato nella promotion di Tony Khan, ha affrontato tutto il roster femminile che conta, tra le quali cito “Legit” Leyla Hirsch (anche lei molto messa bene fisicamente), Willow Nightingale e Tay Conti, per poi battere Ruby Soho nella finale per decretare il titolo di prima campionessa femminile TBS. Un titolo che la Cargill ha detenuto per moltissimo tempo, sconfiggendo rivali quotatissime come Nyla Rose e Hikaru Shida, per poi cedere solo contro Kris Statdlander nel Maggio 2023.
Ma è con il suo approdo in WWE, come più importante free agent del momento, che la sua carriera sembra avvicinarsi a quella di Chyna. Dopo mesi di apparizioni fugaci qua e là debutta nella Royal Rumble 2024, impressionando tutti per la sua performance di dominanza assoluta, per poi replicare il successo al fianco di Bianca Belair e Naomi contro le Damage CTRL a WrestleMania. A Backlash France arriva persino il suo primo titolo, quello di coppia femminile, a pochi mesi di distanza dal debutto e a fianco di quella donna, la EST, con cui è sicuramente destinata a scontrarsi prima o poi.
Stiamo assistendo ad una nuova parabola come quella di Chyna? Non proprio.
Joanie Laurer era una donna che cercava conferme, attenzioni, preda di demoni come la droga ed il successo a tutti i costi, che l’avevano portata ad un lento ma inarrestabile declino. Jade Cargill, invece, ha già quelle conferme. Madre, donna con i piedi ben saldi per terra, la sua strada sembra spianata verso il successo senza quelle zavorre che, purtroppo, avevano portato a fondo la Laurer.
Certo, probabilmente qualcuno dirà che la sua tecnica non è paragonabile a quella di Tiffany Stratton o di altre colleghe sicuramente più in gamba da quel punto di vista. Ma dall’epoca di Hulk Hogan, Ultimate Warrior, The Rock e adesso anche Roman Reigns, la storia ci insegna che se la tecnica può dare una mano, sicuramente è il carisma e la capacità di interagire con il pubblico quello che più conta.
E Jade Cargill è sicuramente pronta, da quel punto di vista, ad eclissare record e traguardi, per diventare la nuova, definitiva, decima meraviglio del mondo.
Il Vostro Sempre (poco) Umile “Maestro Zamo” Francesco Zamori
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