Piper’s Pit#55 – Face or Heel?

Piper's Pit

Bentornati al Piper’s Pit! Oggi torniamo ad occuparci di wrestling rappresentato sul piccolo schermo e lo facciamo parlando della nuova serie “Heels”, disponibile anche in Italia su Starz.


Avevamo già parlato in passato di come fosse complicato portare sul piccolo o sul grande schermo uno spettacolo come il wrestling, che di fatto fiction lo è già. Quindi è alquanto complicato fare della fiction sulla fiction, per ovvie ragioni. Infatti per anni abbiamo visto solo prodotti cialtroneschi o parodici, col risultato di non rendere certo onore al nostro amato sport spettacolo, anzi facendolo sembrare solo un prodotto per bambini o per persone un po’ sceme. Le cose sono iniziate a cambiare nel 2008 con il film “The Wrestler”, che ci ha portato con sagacia dietro le quinte, mostrandoci i drammi fuori dal ring. Poi nel 2017 è stato il turno della serie Netflix “GLOW”, che ha mostrato con intelligenza ed ironia il mondo del wrestling femminile anni ’80. Ma ora con “Heels” abbiamo fatto il definitivo salto di qualità per come può venire rappresentato il wrestling al grande pubblico.

La serie, creata dallo sceneggiatore e produttore Michael Waldron, con protagonisti Stephen Amell, famoso per la serie “Arrow” e già conosciuto dai fans di wrestling per aver combattuto (tra l’altro bene) un match a SummerSlam 2015, aver fatto parte del Bullet Club in ROH, aver combattuto un match da singolo ad All In e poi aver fatto una presenza anche in AEW, e Alexander Ludwig, famoso per aver recitato in “The Hunger Games”, si compone di otto episodi, anche se verosimilmente, visto il successo, verrà rinnovata per una seconda stagione.

Ambientata a Duffy, paese immaginario della Georgia, racconta le vicende della Duffy Wrestling League (DWL), piccola compagnia gestita da Jack Spade, che l’ha avuta in eredità dal padre suicida. Nella DWL lotta anche il fratello minore Ace, inizialmente face. Proprio il rapporto tra i due fratelli (e con il loro defunto padre alcolista) è al centro della storia: una rivalità che si combatte dentro e fuori dal ring, tra kayfabe e vita reale, spesso indistinguibili. Le puntate, della durata di circa un’ora ciascuna, hanno un bilanciamento perfetto tra quello che si svolge sul ring e quello che accade nelle vite dei vari personaggi, spesso incapaci di distinguere il personaggio dalla persona. Molto azzeccato, a questo proposito, il personaggio di Wild Bill, lottatore che aveva iniziato le sue fortune proprio nella DWL per poi finire ad aver successo in una major, salvo poi ricadere in disgrazia a causa del suo folle comportamento dovuto all’abuso di alcool e droghe. Chiunque di noi appassionati potrà riconoscere quanto successo a tanti dei nostri lottatori preferiti, nel bene e nel male, ma la forza della serie è che può essere adorata anche da chi non ha mai visto un solo secondo di un match, tanto che è stata recensita con entusiasmo persino da alcuni media tradizionali italiani, cosa più unica che rara. Anche il titolo “Heels” è poi perfetto, quasi a significare che siamo comunque tutti fondamentalmente un po’ cattivi, pure quando interpretiamo il ruolo del face.

Per noi fanatici poi graditissimi i cameo di CM Punk, nelle parti di un wrestler a fine carriera (tra l’altro combatte pure un match, quindi è tornato sul ring prima che in AEW!) e di Mick Foley, ex wrestler arrabbiato che ora conduce un podcast di successo. In conclusione “Heels” è da vedere assolutamente, non ve ne pentirete.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.

Scritto da Roberto Johnny Bresso
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