Media breifing con Cody Rhodes: futuro e andamento

Nella serata di martedì Cody Rhodes ha tenuto una conference call con i giornalisti in occasione del debutto di AEW Dynamite in quel di Atlanta, GA. È stata l'occasione per parlare con la stampa di tanti temi: dalla divisione femminile e alcune polemiche che hanno accompagnato la vittoria di Nyla Rose, fino alle impressioni di Cody sulla AEW dopo 5 mesi di lavoro a proposito del roster, degli show e della percezione, passando ovviamente per il futuro con gli appuntamenti in programma e i PPV da realizzare. Ecco di seguito un riassunto di quanto detto dal vice-presidente esecutivo della AEW.


In apertura Cody ha parlato dell'inizio d'anno positivo di AEW. I buoni risultati sono arrivati dalla vendita dei biglietti per Revolution e dall'estensione dell'accordo con TNT. È da molto che non lotta ad Atlanta ed è felice di tornarci e di entrare finalmente in contatto con i tifosi della zona.

Ha avuto problemi legali con la WWE per Bash at the Beach e i diritti del nome? Ci saranno altri PPV col nome di vecchi eventi WCW?
“In proposito sono state riportate molte cose, alcune vere altre no. Ho registrato a mio nome alcuni diritti. Non è detto però che ce ne saranno molti altri, forse uno – occhiolino, occhiolino, occhiolino – preferisco però che il team creativo o Tony Khan vengano fuori con della roba loro, è più interessante. BATB è stato solo un qualcosa di divertente, non volevo offendere nessuno o dare fastidio; non è stato fatto per quello. È possibile che ci saranno, continuerò di certo a registrare altre cose su cui mio padre aveva la paternità creativa ma più che altro per proteggere la sua eredità per conto di mia madre. Non tanto per avere soldi per me o per Dustin. Forse ce ne saranno uno o due in futuro ma non so se sarà di nuovo BATB o altro”.

Qual è il wrestler più sottovalutato in AEW, secondo te?
“Hai mai incontrato Randy Savage? E se è sì, che interazioni hai avuto con lui.
Ho grandi bei ricordi con Savage quando ero piccolo e mi è sempre piaciuto. La cosa che adorava era che era Macho Man per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Sapeva che da bambino mi divertivo per quelle cose e restava nel personaggio per scherzare con me. E poi faceva sempre l'impossibile: ricordo che non voleva che si sapesse che Miss Elizabeth sarebbe tornata a WM, quindi coinvolse anche mia madre per mantenere la sorpresa reale. Molte delle cose che si leggono in giro sono costruite ad arte ma Randy era una gran brava persona. Ho avuto una buona relazione con lui, specie perché ce l'aveva mio padre.
Per quanto riguarda chi considero sottovalutato… sottovalutato non mi piace come parola, sembra che qualcuno non ti stimi affatto e non è così, non è quello che significa. Ma se devo rispondere il mio nome è: Jack Evans. Mi piacerebbe affrontarlo, non so se sa che lo teniamo in alta considerazione, ha grande talento, come worker e come tecnica. Ma ci sono tante altre persone che godono grande considerazione in AEW e sono attualmente “sottovalutate””.

Jeff Cobb ha esordito ma ha anche firmato con la compagnia?
“Cobb lavora ancora con la NJPW e la ROH dunque l'accordo è ancora in fase di gestazione. Mi piace molto come lottatore. Penso che sia un carro armato, è un atleta speciale. Stiamo gestendo la situazione ancora, vorrei averlo con la AEW il più possibile ma non voglio che la cosa gli tarpi le ali nel lottare altrove e girare il mondo. Ogni contratto è diverso, in base a cosa vogliono gli atleti e alla loro sensibilità e i bisogni. Cerchiamo di soddisfare tutti, AEW compresa. Su Cobb devo restare vago, mi piacerebbe chiudere con un contratto a lunga durata ma non so cosa succederà, dipende anche da Jeff”.

Dopo 4 mesi, come sono cresciuti a livello lavorativo in questo nuovo ruolo del business? “Sono ancora loro 4 e Tony Khan a decidere o hanno cambiato approccio rispetto agli inizi?
Le cose non sono cambiate per nulla. Tony e noi 4 vice presidenti esecutivi rimaniamo il cuore del team creativo. Ma ci sono stati altri innesti che ora danno consigli e che ci aiutano parecchio: Jim Ross, Dean Malenko, Tony Schiavone, Tazz, Dustin. Scusate il gioco di parole, ma vorremmo tenere la nostra cerchia interna [inner circle, ndr.] molto piccola per contenere le cose a livello creativo Le cose non sono cambiate molto dagli inizi, che è una gran cosa se uno vuole tenere questo team per tanto tempo. Non può parlare per gli altri, ma per i 20 episodi di Dynamite fin qui ha imparato molto. Ci sono stati piccoli dolori e grandi lezioni lungo la strada, so di aver imparato: per esempio su quello che mi aspettavo essere la mole di lavoro e quella che poi è realmente stata. Ho imparato molto sullo stare dall'atra parte del business ed essere un manager. Uno si sente ancora un wrestler, ma la gente ti parla e tratta diversamente. Voglio essere un leader nel migliore modo possibile. Cerco sempre di essere aperto a qualsiasi comunicazione e a tutti. Fortunatamente sono circondato da persone che vivono il business, che sono dalla mia parte e mi aiutano a prendere le decisioni importanti”.

Hanno annunciato che torneranno a Las Vegas per Double or Nothing. Tony Khan ha detto che potrebbero tornare nella stessa arena ogni volta. Cosa ne pensa?
“L'MGM Grand è un posto magico e annunciare che torneremo là per Doulbe or Nothing oltre che per Dynamite è speciale. Spero di non anticipare nulla o rivelarlo troppo in anticipo ma saremo là dal sabato fino al mercoledì, quindi ci saranno più eventi AEW in quella settimana. Vogliamo che gli occhi del mondo del wrestling siano puntati a Las Vegas per il weekend del Memorial Day. Ci sarà molto di più a Las Vegas. L'MGM Grand ha vissuto momenti importanti nella storia del wrestling. È facile che DoN trovi la sua vera casa là a Las Vegas, dato che abbiamo anche degli ottimi rapporti lì. Vogliamo restare là, così come vogliamo mantenere All Out al Sears e anche questo potrebbe essere uno spoiler. Stiamo cercando altri posti per altri eventi ovviamente ma vogliamo preservare quei due e quei due posti perché sono i due principali”.

Hanno allungato l'accordo con TNT. La cosa cambierà il modo con cui si relazionano con i free agent?
“La porta resta aperta per gente che è già apparsa e appare con noi. A nessuno veniva chiusa la porta già prima. Ma ora con l'accordo con TNT e la fan base che stiamo costruendo, con gli ascolti costanti, di sicuro la cosa sta crescendo. È una rivoluzione in corso d'opera e di sicuro la gente vede la porta ancora più aperta, con migliore stabilità. Quando guardo ai lottatori liberi, cerca la freschezza che potrebbero portare: non anagraficamente, ma quanto nuovo sarebbe il prodotto con loro, con gli incroci con gli altri lottatori del roster e con le idee. La cosa di cui sono più felice è che possono pagare di più e far star meglio chi lavora per loro; è una cosa che mi fa stare bene. Sono orgoglioso di quello che stiamo facendo e lo sarò di più se migliorerà”.

Qual è il processo di ricerca dei talenti? Ci sarà mai un posto per allenare i nuovi arrivi?
“Man mano che le cose vanno avanti, ne parlano sempre più. Io e Tazz andremo alle finali NCAA presto per vedere se riescono a trovare qualcosa. Di sicuro ci sono già molti occhi puntati là per cercare qualcuno che abbia il look o la stazza giusta per sfondare. Noi siamo una compagnia fai da te, con ragazzi come i Bucks nati e cresciuti nelle indies, che infatti sono là fuori a cercare talenti indipendenti. Abbiamo gli occhi puntati ovunque, insomma, per trovare chi ha il potenziale migliore. Spero anche di poter dare maggiori informazioni nei prossimi mesi a proposito di una scuola d'allenamento a North Cross, Georgia. Attualmente si chiama The Nightmare Factory. Ha un ruolo da guida là insieme ad Anthony Agago e Sadie Gibbs che sono i capi allenatori. Per ora è affiliata a lui e non alla AEW ma potrebbe diventare un territorio di sviluppo a tempo pieno. Ora come ora non hanno abbastanza lottatori per giustificare uno sforzo simile. La maggior parte del loro roster è fatto di gente stagionata oppure che non ha infortuni per cui serva passare del tempo lì. Attualmente è un posto aperto a tutti, Dena Malenko ha tenuto un seminario la scorsa settimana e l'85% del roster è andato con lui di propria spontanea volontà. Per ora è il mio modo di dare uno spazio ai miei lottatori per riprendersi, allenarsi e fare quello di cui hanno bisogno, poi vedremo”.

Ci sono altri futuri piani per la divisione femminile?
“La divisione femminile sta crescendo. Per affrontare da subito il problema: è sempre più chiaro che uno non possa essere chiuso di mente in proposito. La cosa che vorremmo fare è far aprire gli occhi a tutti quelli che non ci credono. Siamo una federazione basta sul merito: lotta chi ha talento e se lo merita, chi serve allo show in quel momento. Nyla Rose è diventata la seconda Campionessa ed è stato uno dei momenti migliori e uno dei match migliori dell'anno. Qualcosa hanno in mente per continuare a coltivare questa cosa, dare spazio e costruire qualcosa di importante. Nel wrestling è importante la popolarità e la divisione sta facendo incredibilmente bene in questo senso, quindi ha spazio per quel motivo. Non possono che fare passi avanti”.

Revolution sarà a Chicago: che legame c'è tra la città e il wrestling, specialmente a Chicago?
“Chicago è dove tutto è iniziato. Il primo posto in cui sono andati e hanno subito pensato fosse il miglior posto, insieme con Nick e Matt. Chicago è così presa che Revolution sarà tutto esaurito. C'è qualcosa di speciale e davvero unico lì. Una cosa unica di Chicago è che la gente non solo ama il wrestling ma ama quello di ottima qualità; tutti pensano sia sempre stato così ma non è vero. Non sono sicuro ma credo che sia partito tutto a WM alla All State la gente di lì creò identità con uno show spettacolare, cambiò marcia: è diventato divertentissimo esibirsi là ma non puoi tradirli, è diventata un po' come Philadelphia. Lui è sempre stato uno molto leale verso il pubblico che lo merita e Chicago lo merita perché fa sentire speciali. E significa molto dopo che lotti in giro per il mondo e ti leghi a tanti tipi di pubblico. Chicago ti fa sempre venire voglia di mettere su un grande evento”.

Khan disse in estate che era una priorità firmare ragazzi di colore per la competizione in singolo, è ancora così?
“Assolutamente così. Mentre parliamo ho visionato un personaggio chiamato Chris Bay su YouTube che può essere buono per il singolo. Non ne abbiamo ancora parlato col diretto interessato e sono certo che questa cosa mi si ritorcerà contro. Ma questo per dire che resta una cosa prioritaria per noi, tutti i VPE. L'abbiamo fatto e continuiamo a farlo, sempre cercando i migliori per fare passi avanti. Persone come Scorpio Sky o Big Swole o tag team come i Private Party. Resta una delle nostre missioni”.

Si è parlato di All In e la ROH detiene ancora i diritti su quello show: stanno cercando di acquistarli o si sono fatti passi avanti in proposito?
“Abbiamo una buona relazione con la gente in ROH e con Joe Coff, c'è una serie di complicati documenti che legano All In alla ROH. Abbiamo lavorato alle carte e la ROH ha fatto tanto per aiutarci, dal prestarci dei lottatori da usare fino ad aprire modi di collaborare attraverso i contratti. Non è qualcosa che stiamo seguendo attivamente dunque. Non voglio suonare romantico o naïve ma c'era e ha il cuore e i sentimenti dicono che appartiene a loro e lo sanno tutti. L'uomo d'affari in me è ancora giovane e inesperto ma sente di poter dire che se mai ci sedessimo al tavolo con Gregg [Gilleland] e Joe per parlarne e loro volessero risolvere questa cosa, non ci sarebbero problemi, saremmo la prima opzione. Per ora siamo concentrati a creare cose nuove comunque, un nuovo All In e nuovi eventi, quindi abbiamo pensato da altro. Ma chissà, è una buona domanda ma non so cosa succederà in futuro”.

Molte persone sono preoccupate dal fato che ora cerchino di creare momenti memorabili solo per la fretta di crearli. Come evitano di non sembrare diversi solo per essere diversi, pur cercando di restare interessanti?
“L'unica è portare avanti la cosa con quello che hai, parlare di chi sei come azienda. Di quello che sta al centro ed è il volto che vuoi dare a Dynamite piuttosto che diventare una compagnia che fa marketing. Certo, alcune cose possono essere in chiave marketing, finché non diventano nefaste. Dal momento che abbiamo il pubblico più giovane del panorama wrestling, la maggior parte dei nostri spettatori sono furbi abbastanza da capire se qualcosa è fatto tanto per essere pubblicizzato o per ragioni di mercato. Ecco perché non facciamo dichiarazioni o comunicati dopo gli show, riguardo ai momenti chiave; lasciamo che sia lo show a parlare e che lo facciano i migliori wrestler per quell'evento”.

Cosa ne pensa dei commenti di Val Venis su Nyla Rose?
“È deludente perché credo che lo stia facendo solo per farsi notare e farsi chiamare. Davvero deludente. E non succederà. Anche perché sa anche lui che non è vero. L'unica cosa che si può fare è non rispondere e lasciare perdere. Anche parlarne qui mi spiace perché dà a questa gente ossigeno per continuare. Non c'è bisogno di spiegare nulla: Nyla Rose è una delle migliori in AEW e ha meritato tutto. E dovremmo tutti, chiusa questa chiamata, smettere di parlarne. Nel 2020 tutti dovrebbero amare tutti e non c'è bisogno di sembrare superhippy per pensarlo. È solo ovvio”.

Ci saranno eventi in Canada nel 2020? Come sta andando in tv là con TSN?
“Sta andando bene. TSN sta lavorando magnificamente con noi. Sicuramente stanno avendo solo cose belle dal pubblico canadese. Quanto a lottare lì ho solo bei ricordi, un po' in tutte le parti. Sicuramente vogliamo esserci più possibile. Sarebbe fantastico essere a Toronto ma anche nel nord-ovest – che personalmente adoro – come Vicotria o Vancouver, adora quei posti ed esibirsi là. Non voglio essere preso di mira se non succederà, sto solo proponendo idee dal momento che non abbiamo nulla di pianificato. Ma penso e spero che saremo molto presenti in Canada nel 2020 e nel futuro. Adoro i fan del Canada e che tipo di spettatori sono. Poi avendo Jericho è tutto più facile, dovremo passare anche da Winnipeg”.

C'è una cosa che si pente di aver fatto o di non aver fatto ancora con la AEW?
“La cosa in AEW di cui sono più orgoglioso è che nessuno si sta vantando di quando va bene. Tutti lavoriamo sodo nonostante le buone notizie di ascolti e affluenze. Nessuno si siede sugli allori, tutti lavorano duro e continuano a pensare a come migliorare le cose o rimescolare le carte, cambiare quello che non va. Non vale per alcuni, vale per tutti al momento ed è davvero qualcosa che ti dà energia. Tutti hanno passione e tutti vogliono restare, per quanto ne so, ed è qualcosa che davvero fa piacere. Ti dà la voglia di creare sempre qualcosa di nuovo per fan che lo meritano davvero.
Per quanto riguarda i rimpianti ne ho più di uno, sono uno che se ne fa molti. Non ne ho uno in particolare. Però non su quello che stanno facendo, al massimo su alcune cose, sul come sono state condotte. Ma la gente che lavora con lui dà il massimo e stiamo facendo quello che avevano in mente quindi nessun rimpianto in quel senso e sul dove stanno andando”.

Daniele La Spina
Daniele La Spina
Una mattina ho visto The Undertaker lanciare Brock Lesnar contro la scenografia dello stage. Difficile non rimanere incollato. Per Tuttowrestling: SmackDown reporter, co-redattore del WWE Planet, co-presentatore del TW2Night!. Altrove telecronista di volley, calcio, pallacanestro, pallavolo e motori.
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