Tyson Kidd su infortunio contro Joe, ritiro,recupero

Il WWE producer Tyson Kidd è stato intervistato da SLAM! Wrestling tornando a parlare del grave infortunio subito il primo giugno 2015 nel dark match contro Samoa Joe che lo ha costretto al ritiro.


“La notte dell'infortunio è stata una di quelle volte in cui lo show è stato cambiato all'ultimo momento. Ho saputo che c'erano cambiamenti e che avrei dovuto affrontare Joe nel dark match. Non avevo mai lavorato con lui prima anche se ovviamente lo avevo già visto lottare. Sono uno che ha sempre studiato, ho visto i match di tutti. Quando è stata eseguita la Muscle Buster, ho visto la luce più bianca che abbia mai visto in vita mia. Ho pensato fosse una semplice commozione cerebrale.

Ho trovato una foto della mossa e penso che le mie mani fossero nella posizione sbagliata rispetto agli altri a cui ho visto subire la stessa mossa. Non ho avuto modo di parlare con lui o di provare prima di andare a lottare quel match. C'è stata la mossa e poi ho visto quella luce e poi ho sentito il mio corpo farsi molle e improvvisamente molto più pesante. Ero completamente paralizzato dal collo in giù.”

Kidd ha descritto quel momento come il più spaventoso della sua vita. “C'è stato il colpo, lo schienamento di Joe è sembrato infinito e poi sono riuscito a muovere le dita delle mani e dei piedi. Sono stati pochi secondi ma sembravano non finire mai.”

Ha raccontato che dopo la fine del match è stato il suo amico ed ex tag team partner Cesaro a raggiungerlo e ad aiutarlo a uscire dal ring, anche se gli ha detto di non toccarlo. Ha sentito di nuovo sensibilità agli arti ma poi è iniziato un dolore lancinante al collo. E' stato trasportato poi all'ospedale di San Antonio, Texas e ha detto che ricorda che i dottori e il personale che lo ha seguito in quella città non sembravano prendere il suo infortunio seriamente quando è stato ricoverato, nonostante il dolore che provava e la spiegazione dettagliata di ciò che era capitato. “Loro vedevano che avevo un collare e gli sembravo comunque in buono stato anche perchè potevo camminare da solo. Ma io conosco bene il mio corpo, sapevo che mi ero rotto il collo.”

E' stato sottoposto ad una risonanza magnetica e il dottore gli disse che non doveva muoversi e che c'era il disco di una vertebra che stava comprimendo la spina dorsale, motivo per cui aveva visto quella luce bianca e il suo infortunio era definito come concussione al midollo spinale, uno dei peggiori che potesse capitare. “Non mi ero rotto il collo ma di fatto era anche peggio di una frattura. Il legamento intorno alla vertebra C2 si era lacerato e quindi il disco colpiva la spina dorsale per questo ho avuto una paralisi temporanea.”

E' stato trasportato poi in un altro ospedale maggiormente equipaggiato per questo tipo di infortunio. I dottori erano scettici sulla prima diagnosi, dicendogli che se così fosse solo l'1% dei pazienti sarebbe sopravvissuto. Cesaro lo aveva raggiunto dicendo ai dottori che era convinto che Tyson rientrasse proprio in quella percentuale. Anche Samoa Joe si era recato a vedere come stava e durante il secondo giorno di ricovero gli fecero una seconda risonanza. L'atleta ha detto che Joe era scosso emotivamente e si è scusato con lui. Il giorno dopo il dottore ha confermato la diagnosi dicendogli che la sua carriera era finita e che doveva sottoporlo ad un intervento urgente subito, cosa che ha fatto pensare a Kidd che quell'uomo dovesse imparare a parlare ai pazienti perchè non è così che si inizia una conversazione. Con lui c'era anche sua moglie Natalya e ha discusso con lo stesso medico chiedendogli se fosse il migliore dato che lavorando in WWE avevano la possibilità di farsi seguire dai migliori chirurghi e se così non era, non doveva toccare il collo del marito. A risposta negativa del medico, Natalya si è opposta all'intervento in quell'ospedale.

La coppia voleva consultare un medico a Tampa, città in cui vive, sebbene siano sorti problemi per lo spostamento dell'atleta viste le precarie condizioni fisiche e la necessità di avere un mezzo idoneo. Il tutto ha fatto agitare Tyson, fino a che è entrata un'altra dottoressa le cui parole gli sono rimaste impresse: “Lei mi ha detto -hai subito un infortunio molto simile a Christopher Reeve e se vuoi sapere la verità, la vertebra C2 lesionata è quella che controlla la respirazione. Quando questa comprime la colonna, dovresti rischiare di morire soffocato proprio qui-. E ha aggiunto che solo il 5% delle persone sopravvive a una cosa simile mentre il 99% rimane paralizzato.”

Il canadese ha preso coscienza della situazione dopo l'operazione, costretto a rimanere a casa da solo a rimuginarci mentre Natalya era tornata on the road. Ha detto che a volte stava bene, altre invece era di umore nero, triste e arrabbiato, seppur consideri tutto normale in quelle circostanze. “Le brevi giornate invernali di Tampa, dove non fa tanto freddo ma fa buio presto sono state le peggiori. Il periodo più brutale contando che dovevo portare il collare. Non lo auguro a nessuno. Ho provato a seguire show di wrestling per provare a superare questo stato di depressione, ma era troppo difficile, da una parte per il trauma dell'infortunio, dall'altra perchè non potevo più lottare. Col passare dei giorni ho iniziato a bere più alcol, non come una persona intossicata, ma erano più birre del solito e a prendermi meno cura di me. Provavo a riempire il tempo giocando ai videogame, li tengo in una stanza apposita in casa e potevo stare a giocare anche tutta la notte. E' stato un circolo vizioso orribile. So che ci sono persone che hanno passato di peggio, ma per me è stato davvero difficile, probabilmente a livello fisico è stata la cosa peggiore mai vissuta.”

Ha spiegato che la WWE ha continuato a pagarlo anche durante il ricovero e il recupero e che quello era stato un anno lungo da affrontare anche perchè non riusciva a trovare un altro scopo nella sua vita. Continuava a essere pagato e si sentiva fortunato per questo, ma non poteva andare in tour. Aveva ormai imparato a seguire uno specifico stile di vita dato che viaggiava cinque giorni a settimana rimanendo a casa neanche due giorni. Prendeva parte anche a Total Divas quindi la settimana si riempiva facilmente e lo divertiva. Poi è passato a zero impegni ed è stato uno sbalzo scioccante, rendendo difficile trovare il modo di riempire le sue giornate. Passato il primo anno sentiva di voler fare qualcosa ma non sapeva cosa. “Con i cambiamenti che il mio corpo ha subito non mi sentivo più me stesso. Per fare un esempio, ricordo che filmammo per Total Divas una vacanza con la famiglia di Mandy Rose, era agosto o settembre e faceva caldo ma non volevo togliermi la maglietta. Prima ero sicuro di me, non mi imbarazzavo e invece in quel caso è stato diverso, quello non ero io.”

Kidd ha raccontato che il punto di svolta è avvenuto quando ha guardato il Super Bowl nel 2017 e un suo amico gli ha detto che non gli sembrava al massimo della forma come era un tempo e lui l'ha presa come una sfida. Questo amico, più giovane di Tyson e che aveva appena iniziato ad allenarsi, gli disse che avrebbe avuto un fisico migliore di Kidd da lì a un anno e che lo avrebbe battuto ad una gara di bodybuilding fatta tra loro. Kidd, che di per sè è sempre stato competitivo, ha rivelato che questa sfida lo ha aiutato a ritornare sulla giusta strada. “Avevo bisogno di qualcosa in cui poter competere. So che suona strano e in effetti è stato un particolare punto di svolta e quando ho fatto quella prima ora di cardio mi sono sentito di mer**, ma al tempo stesso mi sono detto che ce l'avrei fatta.
Ora mi sento alla grande. Mi alleno ogni giorno, provo a mangiare sano più giorni che posso, ma al tempo stesso so che se sto bene è perchè mi sono rimesso in carreggiata.”

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