Sting parla di WCW, WWE, ritiro

Il WWE Hall of Famer Sting ha preso parte al podcast di Lilian Garcia “Chasing Glory” parlando di vari argomenti.
Su cosa lo ha spinto a non andare in WWE all'inizio: “Per prima cosa, la WCW mi avrebbe sempre dato ciò che avrei chiesto. Sapevo che l'impegno che avrei preso con Vince avrebbe richiesto più tempo on the road, più tempo lontano da casa. Con la WCW al tempo, ero in grado di organizzare meglio il mio calendario facendo sì che fosse qualcosa che potevo tollerare e che fosse anche più semplice per la mia famiglia. A livello economico mi hanno sempre accontentato, ma ero stato comunque vicino ad andarmene un paio di volte ed ero pronto a farlo. Se la WCW non mi avesse dato ciò che chiedevo, allora avrei corso un rischio e sarei andato in WWE. Un'altra ragione per cui poi non l'ho fatto è che girava voce all'epoca, e tuttora non so se siano cose vere o meno, che Vince volesse assumermi più per minacciare il lavoro della WCW piuttosto che avermi come talento su cui puntare.”
La sua reazione quando finalmente è andato in WWE: “Ero scioccato da come tutti mi trattavano. Ho incontrato tutto il dipartimento delle pubbliche relazioni nella sede in Connecticut. Sono andato fin là e ho conosciuto tutti e ognuno di loro è stato genuino con me, non c'era falsità , era tutto vero. L'entusiasmo che ho visto, tutti erano così entusiasmi di vedermi lì. Mi hanno trattato molto bene e Vince ha avuto solo grande rispetto e buone parole per me in questi anni. E con il passare del tempo le cose non sono cambiate. Quando andai là la prima volta, voleva che andassi da lui e che passassi a salutarlo. E si è offerto di dirigere la produzione e la direzione di molti degli spot a cui poi ho preso parte.”
Se abbia finito con il wrestling lottato o meno: “Si, direi che ormai ho chiuso. Il mio collo non mi dà più tanto fastidio per fortuna. Per i primi due mesi dopo il match, ho avuto un dolore che si estendeva dal lato sinistro del mio collo fino a scendere lungo il busto. Era come un dolore leggero ma che però rimaneva costantemente, tutto il tempo ed era difficile anche dormire. Non ho avuto altri effetti collaterali, nessun altro problema, quello che so è che il neurochirurgo ha detto che sono stato molto fortunato che non siano successe altre catastrofi a seguito di questi problemi.
Devo essere cauto ed è triste perchè anche alla mia età sento come se potessi ancora fare qualcosa, se potessi avere ancora un buon match con The Undertaker per esempio. Avremmo raccontato una bella storia vista la chimica che c'è tra noi e tutta quell'atmosfera mistica intorno ai nostri personaggi. Ho avuto questa aspettativa per venti anni, ha fatto nascere diverse idee nella mia testa. Sarebbe stato qualcosa di cui la gente avrebbe parlato a lungo, ma comunque sono soddisfatto di quello che ho fatto. Sono felice di come siano andate le cose. Alla fine ho avuto lo stesso il mio stint in WWE, è stato breve ma ce l'ho fatta. Ho lottato a WrestleMania, ho lottato contro Seth Rollins, ho lottato per il World Title, non ho niente di cui lamentarmi.”