Steve Austin parla di Kevin Owens

In una recente intervista rilasciata a Sport Illustrated, Steve aAustin ha parlato di Kevin Owens, in virtù delle sempre maggiori associazioni che vengono fatte tra il suo personaggio e quello di KO, e del perché i due non abbino interagito – come molti si aspettavano – in occasione di Raw Reunion della scorsa settimana.
Su Kevin Owens come prossimo Steve Austin:
“Con Kevin Owens, non citate il mio nome. Quel ragazzo può essere un mostro al microfono, è grande sul ring e sta usando la mia mossa finale ma dannazione, nessuno sarà il prossimo Steve Austin. Mi ricordo quando tutti mi dicevano che sarei diventato il prossimo Ric Flair quando ero in WCW. Nessuno sarà mai il prossimo Ric Flair e non vedrete nemmeno il prossimo Hulk Hogan o il prossimo Bret Hart. Semplicemente non funziona in questa maniera. Alla gente piace dirlo perché ci sono delle somiglianze ma quello che dovremmo dire è, semmai: «Vorrei che quel ragazzo diventaste la prossima sensazione del wrestling». E non ha bisogno di me per farlo”.
Sul perché non abbiano interagito a Raw Reunion:
“Per quello che ho detto. Lasciate che Kevin sia Kevin, mettetelo nelle giuste situazione e non frenatelo con queste cose. Se seguirete la strada giusta con questo ragazzo, allora lascerete che diventi il più grande, il più cattivo e il migliore Kevin Owens possibile. L'ho incontrato in aeroporto tanto tempo fa e gli diedi alcuni consigli sui promo. Mi piace Kevin Owens, credo che stia facendo un lavoro magnifico con i suoi promo e sul ring”.
Sul fatto che usi la Stunner come mossa finale:
“La mia mossa finale è stata usata da qualcun altro pira che io la rendessi davvero famosa o un marchio di fabbrica così riconoscibile. Perciò gli ho detto di andare avanti ad usarla”.
Sui paragoni anche con Becky Lynch:
“È come quando la gente vuole comparare Becky Lynch a me. Abbiamo comportamenti simili ma sta facendo delle cose molto diverse da quelle che ho fatto io. Sta correndo la propria corsa, sta vivendo la sua carriera e sta facendo un lavoro fenomenale. La gente la paragona a me perché ha quell'atteggiamento tagliente che avevo io, ma è semplicemente il modo di fare che dobbiamo avere noi nel pro wrestling. Ho sempre odiato che la gente chiamasse la Attitude Era così perché ho sempre pensato che i pro wrestler si sono sempre comportati così, sono sempre partiti dal loro comportamento”.