Steve Austin parla degli inizi della carriera

Stone Cold Steve Austin ha recentemente discusso i suoi recenti impegni televisivi e la sua carriera da lottatore con Adam Carolla. Ecco qualche punto della discussione.
Come si avvicinò al pro wrestling: “Sono cresciuto in un piccolo paese nel Sud del Texas. Facendo zapping in TV un giorno, a più o meno 7 anni d'età , mi ritrovai a vedere Houston Wrestling. C'erano un solo riflettore appeso al di sopra dell'arena e due ragazzi che lottavano per una cintura. Tutto ciò quando il wrestling era vero. Prima degli exposés, i 20/20's e roba simile. Il wrestling era 'vero' e ti teneva incollato allo schermo. Finito il college cominciai a lavorare per la Watkins Motor Lines a Dallas, in Texas, come guidatore di montacarichi. Un giorno lo guidai fino allo Sportatorium e vidi i Von Erich's affrontare i Freebirds. Non nel montacarichi (risata). E un ragazzo faceva pubblicità in TV su come poter diventare un pro wrestler. Avevo sempre saputo che il mio futuro era essere un pro wrestler. Le mie prime lezioni al college erano lezioni d'economia dato che avrei dovuto lavorare in un'azienda d'assicurazioni con mio padre. Pensavo fosse la cosa più logica da fare. Ma ragazzi, tutto ciò mi stancava per davvero. Ci rinunciai più volte a favore di lezioni d'educazione fisica. E dopo 17 ore di lezioni decisi, nah, non fa per me. Farò pro wrestling a tempo pieno.”
Quanto era dura la vita agli inizi della sua carriera: “Viaggiavamo da Nashville a Memphis, da Memphis indietro, per circa 400 viaggi d'andata e ritorno, guadagnando solo 15 dollari. Così i due ragazzi che viaggiavano con me facevano il pieno alla mia Hyundai Excel, acquistata in compartecipazione di mio fratello, a 154 dollari al mese. Riuscivo a malapena a versare questi dannati soldi. E i ragazzi cercavano di darmi una mano. Erano tempi duri, ma tutto ciò faceva parte del processo di certezza del diritto. Il mercoledì di solito venivamo pagati ad Evansville, in Indiana, e con i magri stipendi che ricevevamo, andavamo in un negozio di liquori ad Evansville a farci una birra per poi dirigerci a casa. Tutto ciò quando si poteva bere e guidare, poi la gente cominciò ad esagerare. Quindi riscuotevamo i nostri assegni e prendevamo in giro il ragazzo dietro il bancone dicendogli che questi assegni ci bastavano a ben poco. Ma quelli erano gli assegni con cui si tirava avanti.”
Quando arrivò la grande svolta: “La svolta arrivò quando lasciai la USWA in Tennessee dirigendomi ad Atlanta per guadagnare qualcosa in più, sostanzialmente. E qualche anno dopo, dopo essermi infortunato al braccio, mi diressi a Philadelphia, alla ECW di Paul Heyman. Cominciai ad imparare come mettere su un vero dannato promo. Qualcuno mi diede finalmente la possibilità di avere un microfono puntato verso di me. E la possibilità per me di sfogarmi per le fregature ottenute in WCW. La WWE mi chiamò, mi mise sotto contratto e arrivato lì mi diedero il nome di Ringmaster. Beh, faceva davvero schifo. Lo sapevo. Non mi dava alcun valore. E nessuno sarebbe andato mai a comprare una maglietta con scritto Ringmaster su di essa. Quindi mi presentai con l'idea della gimmick di Stone Cold Steve Austin. Cominciarono scortesemente a chiamarmi 'Stone Cold Steve Austin'. Nessuna costruzione di personaggio, nessuna anticipazione, nessuna stronzata. Ed è bastato così poco a trasformare le cose, sapevo avrei ottenuto successo. Cominciai così ad alzare i toni durante i miei promo. Diedi una svolta agli equilibri nel ring, proponendo un prodotto credibile e realistico. La gente partecipò attivamente a tutto ciò, con le storyline e il booking, rendendo più solida la mia posizione.”