Sami Callihan sul suo periodo a NXT e la sua gimmick

Sami Callihan ha fatto un'intervista per ESPN, ecco cosa ha detto l'ex Solomon Crowe:
Sul suo periodo ad NXT:
“Durante il mio periodo in WWE sono diventato l'ombra della persona che ero prima di firmare con loro. Ho permesso a troppe persone di condizionarmi. Troppe persone che mi spingevano verso troppe direzioni diverse. Non sapevo più chi fossi. Sentivo quasi di non saper più lottare.”
Sulla sua gimmick da hacker:
“La gente non aveva capito il personaggio dell'hacker. Mi hanno fatto debuttare col personaggio dell'hacker ma mi dissero che non ero un hacker. Quindi la gente mi diceva che sembrava che non sapessi neanche chi fossi là fuori, ed io infatti non sapevo chi ero perché mi era stato detto di essere sei cose diverse da sei persone diverse.”
Una conversazione che ha avuto con Triple H dopo un match con Apollo Crews:
“Ricordo che prima del match Apollo mi disse di essere me stesso nel ring, e che se ci sarebbero stato dei problemi si sarebbe preso la colpa. Ricordo che in seguito Triple H mi prese da parte nel backstage e mi chiese dove fosse stato quel ragazzo nell'ultimo anno. Io mi sono dovuto quasi mordere la lingua, ma sono stato fortunato perché persone come Norman Smiley e Billy Gunn sono venute lì e gli hanno detto che io stavo lottando in molti dei main event degli house show contro Finn Balor e Kevin Owens e stavo disputando match grandiosi, ma che poi in TV venivo bookato come un jobber.”
Sull'aver lasciato la WWE:
“Non mentirò, è stato spaventoso. Quando mi sono finalmente deciso ed ho scommesso su me stesso è stata una cosa spaventosa, ma ho dovuto puntare su me stesso. Volevo essere uno ricordato per essersene andato a modo suo. Andandomene ai miei termini, il che mi rende una sorta di personaggio figo. Ho lasciato io la WWE. Non molti possono dirlo.”