Ronda Rousey sulla sconfitta in UFC, uso di Twitter

Ronda Rousey ha risposto a una sessione di Q&A alla palestra di boxe Wild Card West lo scorso mercoledì. Ecco un paio di argomenti interessanti che sono emersi.
Su come ha gestito la sconfitta in UFC e la perdita del titolo: Ho pianto molto, mi sono isolata da tutto, mio marito Travis Browne mi ha tenuta stretta sè e ha lasciato che versassi tutte le mie lacrime e ci sono voluti due anni. Non potevo farcela da sola. Ci sono molte cose che devi ricordare. Ogni opportunità mancata può essere una benedizione. Ho dovuto impararlo con l'esperienza. Dalle cose peggiori, nascono quelle migliori. Il tempo è un grande maestro. Devi credere che questi momenti passeranno, anche i peggiori.
I miei genitori si aspettavano da me qualcosa di speciale e così anche io credevo di poter essere speciale. Cercavo di crearmi spazio nel lavoro che volevo, e non avrei avuto tutto questa audacia se mia madre non mi avesse detto che avrei potuto farcela. Ma una cosa lei non mi ha mai insegnato è come perdere. Lei non voleva nemmeno che la prendessi in considerazione come possibilità. Semplicemente mi diceva che perdere fa schifo.
Sui processi mediatici via Twitter: Viviamo in un'epoca in cui tutto è sotto processo sui social, su Twitter. Cosa si guadagna davvero a scrivere un'opinione? Fa solo demoralizzare la gente. Le dichiarazioni vengono tagliate e incollate fino a che diventano dei titoli da prima pagina. C'è gente famosa che ci fa troppo affidamento e si espone troppo. Perchè dovrei parlare di certe cose? Credo che parlare di persona sia diventato un privilegio, ormai è difficile che mi sentite parlare e a volte diventa qualcosa di cui si abusa, quindi perchè non revocarlo anche ad altri? Non credo nell'atteggiamento di fare critiche pubblicamente perchè butta giù le persone e non è il modo giusto di fare le cose.