Report dell'intervista di Austin a Vince McMahon

Come ben saprete, nella giornata di ieri è andato in onda sul WWE Network, subito dopo Raw, la tanto attesa intervista di Vince McMahon nel podcast di Steve Austin. Vi proponiamo di seguito il report completo della chiacchierata tra i due, che ha toccato molte tematiche interessanti, compreso il caso Punk scoppiato di recente:


Austin ha dato il benvenuto nel suo podcast al Chairman, ricordando a tutti che l'intervista veniva trasmessa sul WWE Network. Austin gli ha chiesto quindi come stesse andando il Network, e Vince ha risposto dicendo che l'iniziativa non potrebbe andare meglio, sia dal punto di vista degli abbonati, che dal punto di vista dei contenuti. Quando gli è stato chiesto del problema della trasmissione del Network nel Regno Unito, McMahon ha risposto che ci stanno lavorando e che sperano di risolvere il problema entro il primo dell'anno, ma ha comunque chiarito che non può fare promesse.

Austin ha poi chiesto a Vince il suo rapporto con i fan di oggi. Vince ha chiarito che la sua compagnia non fa wrestling, ma sport-entertainment. McMahon ha continuato dicendo che non tutti i match faranno per forza il botto, ma nessuna compagnia produce la loro stessa quantità di contenuti a settimana, per poi diffonderli in tutto il mondo. Steve ha detto che vorrebbe più azione in-ring nel corso dello show e ha poi chiesto al Chairman se avesse torto nel volere più wrestling, poichè i segmenti iniziali, che spesso sono parlati, durano troppo. Vince lo ha riconosciuto ed ha detto che bisogna che i fan abbiano un aggancio, altrimenti non si interesseranno agli incontri.

L'intervista è proseguita con Austin che ha detto che non ci sono altre importanti compagnie dove i wrestler possano andare e che ci sono alcuni ragazzi che vanno “con i piedi di piombo”, perchè hanno paura di fare qualsiasi cosa. Vince ha detto che oggigiorno non c'è più quello spirito di squadra e quella stupidità che c'erano dietro le quinte all'epoca di Austin. Il Chairman ha descritto lo spogliatoio come “poco ambizioso”, poichè sono tutti figli del proprio tempo, ossia del nuovo millennio.

Vince ha continuato rivelando che l'ultimo a cercare ed ottenere il “brass ring” (metafora atta ad indicare colui che riesce ad ottenere successo e ricchezza, ndr.) è stato John Cena. Attualmente, il leader della Cenation vede del potenziale negli ex dello Shield (Rollins, Reigns ed Ambrose), anche se a detta sua non sono ancora a quel livello. Vince ha detto che i talenti moderni non fanno ciò che fece Austin, ossia correre dei rischi e provare ad andare over. Ha poi detto che il roster attuale è molto assottigliato e vorrebbe vedere i talenti fare ciò, anche se vi sono alcuni che hanno paura del fallimento.

Austin ha chiesto cosa McMahon volesse in una Superstar. Vince ha detto che cerca qualcuno che abbia “fame”, che vuole imparare e continuare a farlo ogni giorno. A questo punto, Austin ha raccontato una storia riguardo un wrestler che ottenne un pop maggiore del solito al Madison Square Garden. Dopo averlo reso noto a Vince, Vince ha detto di sperare che quella persona vada over. Ciò ha chiarito ulteriormente ad Austin che non è solo Vince a decidere, poichè non possiede alcuna bacchetta magica che possa rendere over chi vuole lui, ma anzi che Vince spera che i ragazzi prendano le redini delle loro carriere.

Austin gli ha poi chiesto perchè Cesaro non ha ancora “fatto il botto”. Vince ha risposto che forse è perchè è svizzero e non ha mostrato tutto il carisma possibile, ma ha poi detto di sperare che lo faccia. Secondo Vince, potrebbe essere una questione legata al suo stile. Austin ha insinuato, quindi, che il mancato slancio di Cesaro potesse essere legato a questioni di booking. McMahon ha detto di non avere tutte le risposte, ma che comunque Cesaro non è stato gettato nel dimenticatoio.

L'argomento successivo è stato il Creative Team. The Rattlesnake ha chiesto a Vince perchè il team creativo fosse così diverso rispetto a quando lo stesso Vince ci lavorava dalla sua piscina. Austin ha chiesto come mai il Creative fosse diventato tanto complicato. McMahon ha detto che nel corso degli anni, la WWE è cresciuta esponenzialmente, e non poteva essere un “one man show”, poichè Vince non può fare tutto da solo, ed ha infatti scherzato molto sul fatto di aver fatto lavorare Pat Patterson all'inverosimile. Ha parlato poi di quando le persone andavano nella sua casa e finivano puntualmente per essere gettati in piscina, poichè Vince ama gli scherzi e ha definito quella pratica una delle cose più divertenti del mondo. McMahon ha detto che per produrre cose divertenti, bisogna divertirsi. Austin ha poi raccontato un aneddoto di Vince e suo figlio Shane, con quest'ultimo che gettò il padre in piscina.

La conversazione si è quindi spostata proprio su Shane. Alla domanda di Austin che gli chiedeva dove fosse, McMahon ha risposto che suo figlio è felice, è in Giappone ed ha molto le mani in pasta. La dipartita di Shane dalla WWE fu voluta reciprocamente, secondo Vince, poichè gestire un business insieme ai propri familiari è difficile. Lui volle fare ciò che era meglio per il business, anche se ha poi ammesso che suo padre non voleva che lui ne facesse parte. A differenza sua, però, Vince ha voluto che i suoi figli facessero ciò che desideravano fare.

McMahon ha raccontato una storia riguardante suo padre. Egli voleva un commentatore perlo show, ma questi finì per trattare troppo sul prezzo e quindi suo padre rifiutò. McMahon senior, allora, decise che il commentatore sarebbe stato Vince junior, e gli disse anche che “avrebbe fatto un buon lavoro.” Il partner che gli fu affidato fu Arnold Skaaland, il quale era però un uomo che non parlava molto, e quindi fu sostituito quando Vince chiese al padre un nuovo partner, dicendo infine che nel corso degli anni ci sono state molte persone che lo hanno aiutato al commento.

Austin ha poi toccato quello che, forse, era l'argomento principe: CM Punk. Vince ha chiesto personalmente scusa a Punk per averlo licenziato il giorno stesso del suo matrimonio. Ha detto che in una compagnia di tale livello, i dipendenti di una sezione non sono spesso a conoscenza di ciò che accade nelle altre. Ha affermato inoltre di essere davvero dispiaciuto per il tempismo con cui Punk ha ricevuto le carte.

Vince ha ammesso che, in passato, molte altre persone si sono dette disgustate e hanno detto cose di cui poi si sono pentiti, e ha detto di sperare che un giorno lui e Punk possano tornare a lavorare insieme. Non ha ascoltato l'intervista di Colt Cabana, ma ha detto di aver saputo che Punk ha usato molti termini volgari, e ha parlato secondo il suo modo di vedere le cose. Ha dichiarato poi di aver avuto problemi con Austin stesso, e con Hulk Hogan, ma entrambi poi sono tornati. Vince ha detto di essere disposto a lavorare con Punk ed ha ammesso che, malgrado lui stesso abbia un ego molto forte, è disposto a metterlo da parte per lavorare con Punk. In seguito, Vince ha specificato che Punk lavorava sodo per la WWE.

Austin ha poi parlato del suo lavoro con McMahon e del fatto che furono in una situazione simile. Vince ha detto che a volte era davvero difficile lavorare con lui. Hanno parlato del fatto che Austin andò via quando gli fu chiesto di mandare over Brock Lesnar. Austin ha detto di essere stato testardo e di non aver mai risposto alle telefonate di McMahon. Infine, Jim Ross gli inviò una cartolina per posta, dicendo a Steve che gli avrebbe parlato quando lui voleva. Fu Ross a rimettere in contatto i due. Austin ha chiesto a Vince se ci potesse essere qualcuno a fare da tramite tra lui e CM Punk, ma Vince ha risposto di no. A detta sua, Punk è un solitario e non comunica molto. Vince ha detto che se si dovesse ricorrere alle vie legali, sarebbe un vero disastro.

Steve ha raccontato successivamente un aneddoto riguardo ad una multa di 650.000 dollari che Vince gli fece al suo ritorno. Vince ascoltò le sue ragioni e le approvò, e l'importo scese a 250.000. Vince ha detto che se si abbandona allora bisogna che si faccia qualcosa, perchè al prossimo disguido con il team creativo, probabilmente la persona in questione andrebbe via di nuovo.

McMahon ha dichiarato che Austin, a differenza di Punk, comunicava con qualcuno, anche se non con Vince stesso. Lo stesso McMahon ha ammesso di essere a volte introverso e timido e di capirlo. Ha poi confessato che spesso, quando presenziava a degli eventi politici per la moglie Linda, si sentiva a disagio e finiva quasi sempre per andare a parlare con il barista, con cui si sentiva più in sintonia.

In seguito, la discussione si è soffermata sulla sconfitta di Undertaker a WrestleMania. Asutin ha detto di aver visto il match, ed ha poi chiesto a Vince i motivi della decisione di far finire la Streak. Vince ha detto che nessuno vuole dare al business quanto dà Mark Calaway. Ha detto che era arrivato il momento, e che se ci si ferma a pensare ai possibili avversari, non poteva esserci nessun'altro che Lesnar. Ha detto che Taker pensava che Brock fosse la persona giusta. Austin ha poi continuato a punzecchiarlo, e Vince ha ammesso che è stata una sua decisione. Quando gli è stato chiesto perchè Lesnar non sia presente più spesso, McMahon ha detto che non deve essere spesso presente, perchè è la cosiddetta “attrazione speciale”.

Vi è poi stata una piccola parentesi riguardante “Macho Man” Randy Savage e la WWE Hall of Fame. Vince ha dichiarato che Savage verrà sicuramente inserito presto, ma forse non quest'anno. Steve lo ha poi messo alle strette, e McMahon ha detto che sarà quest'anno.

Per quanto riguarda Sting, McMahon ha detto che ha fatto una buona impressione, ma non è il tipo di personaggio che si deve vedere tutte le settimane, anche se a detta di Vince, lo si vedrà a WrestleMania. Austin ha detto che all'apice della sua carriera, Sting era presente ogni settimana, e McMahon ha detto che da allora il business è cambiato, e così anche alcuni contratti.

A questo punto, i due hanno iniziato a parlare della Monday Night War. Vince ha detto di aver sempre creduto che la WWE avesse più passione, e che il fatto che i lottatori WCW avessero il controllo sui loro personaggi avrebbe sicuramente creato confusione. Austin ha detto che la WWE non ha dei veri “rivali”, e Vince ha detto che loro competono con tutto ciò che c'è in TV. Ha detto che alla fine, la Monday Night War era una lotta a chi resisteva di più. Vince teneva tutte le sue idee per sè, ed ha detto che a finire la WCW, in fin dei conti, sono stati tutti i problemi che la federazione aveva.

Austin ha quindi chiesto a McMahon dei ragguagli sull'espansione dell'allora WWF. Vince ha detto che avrebbe voluto comprare la AWA, ma Verne Gagne rifiutò. Tutto quello che McMahon possedeva erano abilità creative, molta fortuna e “due palle così”. Vince ha rivelato che i promoter locali avevano molti soldi, ma non li investivano nel business. A differenza loro, lui ha continuato a reinvestire denaro nella produzione, ed ha trovato soci dall'esterno che lo hanno aiutato a crescere, mentre molti suoi colleghi si accontentavano di produrre uno show in uno studio. Ha detto che l'unico promoter che provò davvero a combatterli fu Bill Watts. Lui non voleva competere con Watts, ma poi venne a sapere che Watts aveva venduto a Jim Crockett. Vince disse “Ho capito dove vuoi andare a parare”, ed ha ammesso che Crockett non era l'uomo più furbo che ci fosse. Ha infine detto che la TV via cavo era giù del 10% perchè il palinsesto generale è molto ampio e la gente fa le sue scelte su cosa guardare, e quindi loro competono ancora con tutto ciò che c'è in TV.

L'intervista è proseguita parlando di Jim Ross. Vince ha detto che non ci sono problemi tra loro, e che lo apprezza come persona. Ha detto di non voler scendere nei dettagli della fine del loro rapporto, ma ha ammesso che ci fu un incidente a Los Angeles e che fu molto sorpreso da come Ross gestì la questione, ma si è detto convinto che prima o poi, lavoreranno di nuovo insieme. Vince ha detto di aver aiutato JR ad andare dove lui voleva, ossia nella sua terra natale, in Oklahoma. A detta sua, Jim ha lavorato molto duramente per lui e ha dato un grande contributo. Fu lo stesso Ross a decidere di non voler più lavorare 24/7, e di aiutare altri ad emergere. Ha detto che bisogna sempre essere “all in” nel business, specialmente ora, che la compagnia si è molto ampliata.

I due hanno poi, ovviamente, toccato il loro feud storico. Vince ha detto che quella rivalità ha rotto tutti gli argini, ed ha colpito tutta l'America. Dopo aver dato tutti i meriti a Austin, McMahon ha detto che quando si crea qualcosa, bisogna avere il buonsenso di capire come la pensa la gente. Ha detto di aver pensato alla reazione che la gente avrebbe avuto di fronte ad una persona che sfoggia i suoi soldi e si eleva al di sopra di tutti. Vince ha svelato che il personaggio di Austin, in realtà, era la sua visione di se stesso nel profondo, quindi tutto ciò che lui ha dovuto fare era comportarsi al contrario.

McMahon ha detto di essersi divertito e di volerlo rifare. Austin ha quindi detto che l'intervista sarebbe continuata nel podcast, ma Vince ha ordinato di andare avanti altri 15 minuti, poichè il Network è suo.

Il racconto sul loro feud è proseguito, soffermandosi su McMahon e la sua mancanza di coordinazione sul ring. Hanno parlato di tutte le diverse parti del corpo in cui il Chairman fu preso a calci mentre Austin si preparava per la Stunner. Vince ha detto di non poter essere abbastanza eloquente al punto da spiegare quanto sia divertente intrattenere il pubblico, e Austin lo ha appoggiato dicendo che è come “spararsi una dose” e crea dipendenza.

Austin ha detto che Vince ha sempre voluto fare il wrestler, ma suo padre non glielo ha mai permesso. Ha poi detto che Vince, da commentatore, poteva spesso sembrare forzato. Il Chairman ha detto poi che Vince senior non pensava che suo figlio potesse rivestire il doppio ruolo di business man e di lottatore. In seguito, poi, è arrivata l'opportunità di esibirsi sul ring e lui è stato molto felice di farlo, poichè è sempre stato il suo sogno latente, ed ha detto che è stata una delle emozioni più belle della sua vita. Austin ha detto che McMahon senior non vedeva nel figlio una Superstar e anzi, gli chiedeva di andare nel backstage a motivare lo spogliatoio. Steve gli ha poi domandato come ci si sentiva a generare la quantità di odio che veniva poi riversata su di lui dai fan, e Vince ha risposto che tutto quello che lui faceva era usare la verità contro di loro, e così facendo era tutto molto semplice.

Austin ha poi parlato di “St. Valentine's Day Massacre” (PPV WWE andato in onda nel 1999 e ventisettesimo della serie In Your House, ndr.) e della decisione di Vince di prendersi il bump dalla gabbia tavolo di commento. Ha detto che a causa della caduta, subì delle escoriazioni dalle natiche alle ginocchia, e nonostante sapesse che avrebbe potuto sanguinare copiosamente, se tornasse indietro non lo cambierebbe.

La discussione si è mossa poi verso la copiosa perdita di sangue che Steve subì a WrestleMania 13, e vero il doppio turn con Bret Hart. Austin ha detto che Vince gli suggerì il finale dietro le quinte. Prima di andare sul ring, Bret disse che Austin avrebbe dovuto sanguinare, in virtù del finale che avevano deciso, e si offrì di tagliarlo lui stesso. Austin allora portò l'idea da McMahon, che approvò. All'epoca, però, vigeva una politica che impediva la visione del sangue, e Vince ammise di essersi leggermente arrabbiato nonostante tutto, ma poi si calmò poichè la folla lo voleva, e se lo vuole la folla, per lui va bene. Vince ha detto che quando si ha una reazione come quella, non importa se si va contro la politica, poichè bisogna dare alla gente ciò che vuole.

Austin, a questo proposito, ha chiesto a Vince se il prodotto attuale desse davvero ai fan ciò che loro vogliono, specie oggi che la WWE non ha rivali, e di come i fan possono fare per dirgli quello che vogliono. Vince ha detto che il loro futuro è buono, e che stanno tenendo duro per quanto riguarda i ratings. Austin gli ha chiesto perchè i match oggigiorno fossero così spezzettati. Vince ha detto che è tutto frutto di un cambiamento della società, che non conversa più e prefersice inviare messaggi. Il prodotto può migliorare, ma lui non ha perso il suo tocco, ed ha ribadito che ascolta ciò che dice il pubblico dal vivo, e non Twitter.

Infine, Steve ha chiesto a Vince quando deciderà di “godersi il tramonto” e ritirarsi. Vince ha confermato che oggi adora il business più che mai, che si sente bene, e che lavora oggi come un tempo. Non ha perso la sua lucidità mentale e fisica, e non ha perso il suo tocco, malgrado le critiche. L'intervista è terminata con un commento del Chairman su NXT, che lo ha definito importante per il futuro della compagnia, che grazie ad esso, si presenta radioso.

Dario Rondanini
Dario Rondanini
Grandissimo appassionato di wrestling che segue dal 2003, grazie a Tuttowrestling ha avuto la possibilità di vedere dal vivo diversi show WWE e non. Si occupa dei report di Impact Wrestling, ma dà una mano un po' ovunque, anche con editoriali, podcast e news.
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