Report della WWE Hall of Fame 2013

E' forse una delle edizioni della hall of fame più ricca di star power in assoluto, cornice compresa: il Madison Square Garden di New York ospita la cerimonia 2013 della hall of fame!
Si comincia dall'introduzione di uno dei beniamini di casa, ovvero Mick Foley: per introdurlo prende la parola Terry Funk, acclamatissimo dalla folla. Poche ma sentitissime parole per lui, che descrive Mick come un vero fratello (ma tutt'altro che bello), nonchè la ragione stessa per essere un fan del wrestling.
Foley, accolto a sua volta molto bene dal pubblico, prende la parola per quello sarà forse (non ho cronometrato ma la sensazione è decisamente quella – ndr) il più lungo discorso della serata: nei suoi passi viene rievocata gran parte della sua impressionante carriera, in particolare ovviamente il celebre hell in a cell del 1998 contro Undertaker. Sono proprio per il becchino le parole di ringaziamento forse più importanti: senza di lui, dice Mick, non sarebbe stato assolutamente nessuno. Non mancano poi ringraziamenti anche per Triple H, The Rock, ecc.
Durante il discorso assistiamo poi a tre dei momenti più divertenti di tutta la cerimonia: il primo quando FOley comincia volutamente a parlare in modo forbito, per poi dirci di averlo fatto per compiacere Damien Sandow (che dal pubblico fa cenno di gradire), il secondo quando Chris Jericho sale sul palco con lui, Mick lo colpisce con un elbow drop e lo schiena, con CM Punk che a sua volta si presenta in veste di arbitro improvvisato. Infine, e non poteva mancare, arriva anche Babbo Natale a complimentarsi con Mick!
E' ora il momento di Trish Stratus, e per introdurra prende la parola Stephanie McMahon, che ci ricorda non soltanto che Trish è la più giovane componente della hall of fame (il precedente detentore del record era Edge probabilmente – ndr) nonchè l'unica Diva che ha combattuto in cinque edizioni diverse di Wrestlemania. Trish, ancora in perfetta forma, ringrazia dapprima chi l'ha fatta approdare in WWE, poi il suo trainer, Ron Huutchinsnon, nonchè alcune delle sue varie avversarie, fra le quali ovviamente Lita. La bionda canadese poi mostra quello che per lei è un cimelio, ovvero una penna che le regalò Jim Ross alle titan towers, ovvero il quartier generale della WWE in Connecticut. Non mancano parole per Vince, dal quale dice – scherzando – di aver imparato a licenziare gente ogni istante, per poi ricordarci di aver abbandonato il wrestling 7 anni fa per poter assistere meglio la madre, malata di cancro.
Infine l'ultimo ringraziamento è per il marito Ron, accolto con fischi “bonari” di gelosia. Trish ci scherza su rimarcand al pubblico quanto siano cattivi, per poi annunciare a tutti di aspettare un bambino! Partono a quel punto anche i cori pro-Ron…
Terzo indotto della cerimonia, ovvero Booker T! SUl palco si presenta il suo storico tag team partner Stevie Ray, ma già i cori per Booker si fanno sentire a squarciagola. Poche parole ma assai significative dell'Harlem Heat, che dipingono Booker come un autentico modello di riferimento per tutti, l'esempio di come si possa superare qualunque ostacolo nella vita.
Booker si presenta al pubblico – ed è davvero un boato – per dirci che non bisogna ringraziare lui, bensì tutto il pubblico, che è stato parte della sua vita. Un breve cenno al suo approdo in WCW per merito di Sid Vicious ed un ringraziamento alla compianta Sherri Martel, senza la quale Booker ci dice che gli Harlem Heat non sarebbero mai esistiti.
Booker poi ci racconta un iteressante retroscena, ovvero che la serata nella quale vinse per la prima volta il titolo televisivo WCW in realtà era Rick Martel il designato alla vittoria, ma il canadese dimenticò l'attrezzatura a casa e dunque ripiegarono su di lui. Infine una citazione anche per la famiglia McMahon ed in particolare per Linda, della quale ci racconta la frase “finalmente siamo riusciti a prenderti” detta da lei durante la firma del contratto.
Dopo ulteriori ringraziamenti, fra i quali ancora Undertaeker, Booker ringrazia infine sua moglie Sharmell, dicendo che la risposerebbe senza esitazioni! Booker poi minaccia scherzosamente il pubblico, dicendo loro che faranno bene a non fischiarla come invece hanno fatto con il marito di Trish! Infine, ovviamente, chiude con la sua classica spinaroonie.
E' il momento di Bob Backlund, che viene introdotto da Maria Menunous. Le parole di Maria sono incentrate in particolare sulla straordinaria resistenza di Bob (“l'unico uomo che dal 1973 a oggi è andato dal medico solo due volte”) e sulla sua profonda integrità morale, anche a prezzo di sostanzione rinunce di carriera e di soldi. Il pubblico non gradisce particolarmente il discorso di Maria, alternando le sue parole ai classici cori “What”; la sua irritazione è piuttosto malcelata.. in ogni caso arriva Backlund, lui si ben accolto, che si presenta nella sua versione più recente della gimmick, ovvero quella dell'esagitato, ed il classico papillon rosso. Bob ovviamente parla di altri tempi rispetto ai suoi predecessori, citando ad esempio Bruno Sammartino con profondo rispetto (“mi ha aperto la strada”) e inveendo contro Seregant Slaughter, “colpevole” di avergli lasciato troppi segni dopo un loro incontro. Non manca però anche un ringraziamento “più recente”, in particolare a Triple H, al quale peraltro consiglia di mettere subito sotto contratto Andrew Cabana.
Dopo tanti lottatori è il momento dell'induzione “esterna” per così dire, ovvero Donald Trump! A introdurlo è Vince McMahon in persona, ma il pubblico newyorkese come al solito è esigentissimo, e questa induzione dimostra di non gradirla assolutamente a suon di fischi. Vince ricorda ovviamente il match fra Umaga (suo protetto) e Lashley (protetto di Trump) che lo portò a farsi rasare a zero, ovvero diventare uno degli uomini più brutti della storia con la pelata. Qualcuno dal pubblico chiede “perfino più di Hogan?” e Vince dimostra come al solito tutte le sue grandissime doti di intrattenitore dicendo “sono spiacente che sia stato citato il nome di Hogan, non era previsto nè voluto!”, con conseguenti risate della folla. Addirittura Vince sostiene che Trump potrebbe essere un ottimo presidente degli Stati Uniti, ma il pubblico davvero appare totalmente ostile.
Trump prende la parola tra i boo del pubblico, per un discorso assai più breve per la media, all'interno del quale arriva però l'annuncio col botto: una sfida sul ring per Vince McMahon in occasione di Wrestlemania 30! vedremo veramente questo incontro l'anno prossimo? Staremo a vedere…
Siamo ora al gran finale, l'introduzione di Bruno Sammartino! Prende la parola chi lo introdurrà, ovvero Arnold Schwarzenegger, che certo non ha bisogno di presentazioni. Arnold dapprima scherza sul pubblico e su quanto esso sia numeroso (l'MSG appare in effetti sold-out), per poi scherzare con il governatore Chris Christie, dicendo di essere ancora in grado di alzare 160 chili di peso, visto che è fiuscito a farlo alzare dalla sedia. E dopo una serie di parole spese per l'amico Bruno ecco la leggenda tornare a parlare in uno show WWe, e soprattutto tornare al Madison Square Garden, proprio lui capace di riempirlo tante e tante volte! Il discorso è particolarmente emozionante, si va dal suo passato italiano, e qualche problema col nazifascismo, fino ovviamente alla sua spaventosa carriera. Bruno rivendica con un certo orgoglio il non aver mai e poi mai anche solo pensato di assumere un antidolorifico o un farmaco non necessario, e di mantenersi in forma solo con l'allenamento, cosa che fa ancora oggi per sei giorni alla settimana. Infine arriva però il momento più toccante, quello nel quale Bruno ringrazia i fan, e ovviamente quelli del MSG in primis, senza i quali lui non sarebbe stato niente. Bruno conclude il suo discorso visibilmente emozionato, e con lui anche parte della platea in sala!
E con questo si chiude quella che è stata senza dubbio una edizione da ricordare, appuntamento ovviamente per la HOF class del 2014!