Media Briefing con Cody Rhodes prima di Double or Nothing

Alla viglia di Double or Nothing, in programma dopodomani, il vice-presidente esecutivo della AEW Cody Rhodes si è concesso in un collegamento con la stampa a cui Tuttowrestling ha avuto modo di partecipare e intervenire. Nell’arco del Media Briefing si è parlato a lungo di Double or Nothing, del wrestling durante l’emergenza COVID-19 e del roster della AEW. Ecco di seguito le risposte di Rhodes.


Cody in apertura:

“Siamo innanzitutto onorati di essere riusciti ad andare avanti in questo periodo difficile. DoN sarà un grande evento ed è bello essere tornati con la seconda edizione. Lo spirito resiste quello originario, quello che avrebbe dovuto essere, nonostante non siamo riusciti ad essere all’MGM Grand Arena di Las Vegas a causa emergenza”.

Quanto la card di adesso, a causa della pandemia, è vicina a quella originariamente programmata per DoN?

“Circa il 90%. Abbiamo dovuto affrontare questa palla curva ma non è cambiato molto dal punto di vista creativo, anche più in generale di DoN. Siamo riusciti a lavorare molto bene, grosso del merito va a Khan che ci ha messi in condizione di farlo, oltre che a tutti i nostri collaboratori creativi. Ma tutti hanno fatto uno sforzo e per fortuna abbiamo le nostre stelle e i nostri wrestler tutti a disposizione; non ultimi sia Matt e Nick Jackson che Adam Page”.

Come si approccia mentalmente alla seconda edizione di DoN, come vice-presidente e come lottatore?

“La cosa davvero importante per me è l’auto-consapevolezza. Ci era ben chiaro dove fossimo l’anno scorso, di quello che stavamo facendo ma era un grosso salto nel vuoto e non sapevamo come sarebbe stata la AEW l’anno dopo. Ma siamo qui, un anno dopo con DoN 2 e siamo una compagnia che evolve di fronte al pubblico, che resta la parte più predominante. Per me l’approccio mentale è sempre stato quello di mettere DoN come una destinazione, il punto in cui arrivare, con sempre i fan al centro. E ora cerchiamo di continuare così, anche se è molto difficile senza avere il responso diretto del pubblico che urla, fischia, tifa e tutto il resto di questi tempi, ma comunque le cose sono cambiate. Ho ben in mente come sta andando il processo e so che forse la compagnia sembra diversa da un anno fa. Ma per me è bellissimo, c’è un’energia forte durante gli show e stano andando in tante direzioni. Per esempio: è semplicemente pazzesco che col network stia andando così bene e che loro ci abbiano chiesto di mettere su questo TNT Championship, col torneo che si chiuderà a DoN. Poi ci sarà il match tra Nyla Rose e Hikaru Shida che è originale per il panorama, ci sarà lo Stadium Stampede. Ci sono due come MJF e Jungle Boy che – spero non mi metterete in croce per quel che sto per dire – mi ricordano i giovani Steve Austin e Dusty Rhodes. Insomma ci sono tanti “gusti” di wrestling in questo show, c’è un’atmosfera cambiata e più grande. Sarà davvero uno show diverso. Non volevo dilungarmi ma, tornando alla domanda, il suo approccio è di lasciare che sia quello show diverso, di lasciare che sia così diverso, di lasciare che proponga un buffet così vario di wrestling”.

Com’è cambiato l’approccio agli show senza pubblico?

“È folle. Diversissimo. Ci sono un sacco di storie che potrei raccontare. La prima cosa difficile è che non si riesce ad avere un responso, il clima dell’arena e il resto. Abbiamo sempre puntato molto sul pubblico, come si è visto in passato con i braccialetti e tutto il resto. Poi c’è il lavoro da fare per ore prima di poter mettersi a fare wrestling ed è difficilissimo, quello per tenere tutti in sicurezza: fare tutti i test, farli sul serio senza dimenticare nulla e fare attenzione a ogni misura di sicurezza. Lo staff medico ha fatto e fa un lavoro fantastico e li ringrazio. Ma soprattutto è che non hai il polso della situazione, non sai se quella reazione ci sarebbe o no, se quello spot funziona oppure no. Per me il wrestling è un’ossessione però, quindi non ho mai preso in considerazione di fermarmi: non si può dare per certo la reazione ma il mio lavoro è quello, il nostro lavoro è quello e la gente c’è ma è solo seduta a casa. E quindi si deve continuare a fare così. C’è sicuramente il tempo per conoscersi per i wrestler, capire i propri punti di forza, migliorare e nel frattempo continuare a fare il meglio per il pubblico”.

In base a quanto detto da Tony Khan, quale sarà la posizione nel ranking dei detentori dei Titoli e dei loro sfidanti?

“La situazione sarà chiara. Il TNT Champion non sarà classificato finché è Campione. I primi due della lista non saranno ovviamente i Campioni, ma sarà come se fossero fuori classifica. I Titoli non si intralceranno, saranno separati ma è l’unica cosa che so dirvi al momento. L’unico modo per rendere credibile il TNT Champion è tenerlo rilevante. Sarà un Titolo diverso, avrà un’altra identità e sarà importante, in questo momento non so dirvi però se sarà un Titolo da mid-card o altro. Da quel punto di vista siamo in un territorio inespolrato Di sicuro c’è che i primi 5 saranno tutti non campioni, probabilmente saranno contendenti al Titolo Mondiale ma si vedrà anche questo. Come ha detto più volte Khan, si terrà conto anche della qualità delle vittorie e del resto per capire i #1 Contender ai due titoli ma resteranno separati e fuori dal ranking.

Come celebrerà il 40° anniversario dell’uscita de L’Impero Colpisce Ancora? Non è presto per Brodie Lee per avere un’occasione titolata?

“Sarà un terreno di prova dure per Brodie. Molti non apprezzeranno quello che sto per dire ma sono davvero orgoglioso per i passi avanti fatti da Lee, specie come leader del backstage. Abbiamo uno spogliatoio giovane e i leader servono per guidare con rispetto, senza bullismo e Brodie lo sta facendo davvero da dio. Si metterà alla prova anche sul ring ma è decisamente all’altezza della situazione. Quella singola è una categoria affollata e bisogna sgomitare per farsi posto. Quanto a L’Impero Colpisce ancora: dovrò aspettare. Chi mi conosce sa che sono piuttosto nervoso prima di un PPV. Per me il wrestling è un’ossessione quindi niente alcool, patatine e fare tardi. Ho un match difficilissimo e importante e quindi mi concentrerò e farò di tutto per arrivare al meglio al match di sabato. Poi festeggerò dopo come al solito, per il film più bello di sempre, il mio preferito. Quando lo guardo, di norma, Brandi si addormenta all’inizio e io me lo godo, cercando di assorbire tutta la saggezza da Yoda”.

Col sono riusciti a capire come usare al meglio l’arena (il Daily’s Place Amphitheater)?

“È sempre stato un posto speciale, il Daily’s era un po’ la nostra base di partenza. Sempre stato un posto speciale ma ora di più per tutto quello che stiamo facendo e per l’aiuto che ci viene fornito. Stiamo imparando a conoscerlo, certo, ma oltre quello la bellezza del Daily’s è nelle opportunità che offre. Abbiamo avuto molte esigenze e contingenze e sono stati sempre tutti disponibilissimi. Ci hanno messo nelle migliori condizioni possibili per lavorare e farlo in sicurezza. C’è lo spazio per farlo bene ed ora è la cosa più importante”.

La Florida è stata la prima ad aprire al wrestling, se altri stati apriranno, torneranno a girare?

“Quando ti muovi ti esponi ai rischi. Stare sempre nello stesso posto è più facile per i test, i controlli e cercare di stare tutti più sicuri possibili. Anche se il pubblico potesse tornare, sarebbe ancora più difficile. Se fosse per me – ma non decido da solo e non dipende da me – non ci muoveremmo fino a situazione chiara e risolta. Alcuni tifosi sono già nel parcheggio a volte e insomma, la situazione deve essere tenuta sicura, bisogna stare attenti con gli abbracci e le strette di mano senza deluderli”.

Qual è il traguardo raggiunto dalla AEW di cui è più orgoglioso? Cosa gli piace di più dello stare a Jacksonville?

“Non sono uno che è particolarmente legato ai traguardi. So che ci sono delle pietre miliari, degli obiettivi speciali. Forse uno di quelli che gli fa più piacere è il fatto che ci sono i giocattoli e le action figures della AEW. È stato fatto un lavoro fantastico ed è una cosa importante per i collezionisti ma anche per i bambini, è bello pensare che i possano giocare con lui e gli altri dopo averli visti negli show. Quanto allo stare a Jacksonville probabilmente il fatto che ci sia lì la Nightmare Factory, la mia scuola di wrestling. Come ho detto nell’ultima call, non è l loro palestra ma il fatto che sia capitato di avere quelle strutture a portata di mano, anche per fare gli show, mi ha reso orgoglioso. Ci sono così tanti giovani donne e uomini che vogliono mettersi in mostra, che stanno imparando e hanno messo su degli show davvero spettacolari, con bei match, anche altamente competitivi. Conoscerli, vedere fare dei progressi, seguirli sapendo che hanno avuto tempi bui e che li stanno superando e forse ora stanno lavorando per il meglio. È davvero qualcosa che mi riempie d’orgoglio”.

Ci sono aggiustamenti che hanno dovuto fare per il COVID-19 che pensano di mantenere in futuro?

“Di sicuro ci sono cose che forse sarebbe bene mantenere in generale. Se siete mai stati ad uno show di wrestling, nel backstage tutti si stringono la mano. Per mille ragioni lo si fa, anche solo per salutarsi però in qualsiasi condizione. Forse potremmo renderci conto che è una cosa un po’ passata. L’altro giorno Colt Cabana è rimasto un po’ deluso nel rendersi conto di non poter stringere la mano. Nell’ottica della prevenzione è ovviamente da evitare, come l’abbracciarsi, così da non trasmettere virus da una persona all’altra. Forse dovremmo pensare di abituarsi a farlo per prevenire anche in futuro. Hanno l’obbligo di comportarsi nella maniera più sicura. Abbiamo affrontato con l’unità di crisi il COVID senza precedenti, imparando a mano a mano le cose da fare ma ora dovremo essere pronti in futuro”.

Se qualcuno risultasse positivo, quale procedura hanno per essere in grado di continuare?

“I test sono stati fatti a scaglioni, in blocchi, in regime di quarantena. I medici sono stati i primi ad essere testati. E anche i test non vengono fatti ora al Daily’s. In ogni caso è prevista una quarantena precauzionale al primo risultato positivo, anche se si trattasse di un falso positivo, in modo che comunque tu non sia in prossimità e possa essere in quarantena. I test per gli addetti ai lavori e i wrestler sono fatti in maniera e in posti differenti per minimizzare le possibilità di contagio, che ovviamente sono comunque alte. Ci sono anche diversi dottori che si occupano dei test a rotazione. Non chiuderemmo insomma. Non è che mi auguri un positivo, anzi, ma stiamo continuando a fare i test proprio per eventualmente trovarlo prima che si espanda. Se ci fosse un positivo, abbiamo procedure per isolarlo e continuare. Fortunatamente per ora nessuno è risultato positivo”.

La giornalista Emily Pratt di Uproxx, che seguiva nell’ordine delle domande, voleva fare la stessa domanda di Stewart Myrick, riguardo ad eventuali casi positivi. Cody le ha simpaticamente rivolto una domanda, chiedendole quale fosse il suo energy drink preferito, ironizzando poi sul fatto che fosse la Red Bull e dicendo che il suo è il The Bang. Cody ha anche detto che sta cercando di smettere di assumere bevande con caffeina e cose del genere.

Vantaggi dalla situazione senza fan?

“In generale, come dicevo, ti puoi testare davvero dal punto di vista del performer a che punto sei. Senza la pressione del pubblico, uno può misurarsi. Ma alla fine non puoi raccontare una storia fisicamente, senza avere il pubblico presente. Ma oltre questo, ci sono troppi lati positivi dall’avere il pubblico. Ci mancano tanto, ci manchiamo a vicenda, è un bisogno per un wrestler avere il pubblico. È una mancanza sotto tanti punti di vista, ma sono una parte troppo importante. Il wrestling dipende dal pubblico, si è interdipendenti. Ti dà il ritmo, ti fa capire la reazione, ti coinvolge. Forse ci si può concentrare sull’essere dei migliori performer, dal punto di vista tecnico, ma mancano a tutti, troppo. Speriamo di averli presto”.

Tyson era nei piani originari? Come sono entrati in contatto?

“L’abbiamo conosciuto come compagnia l’anno scorso a DoN. E si è rivelato un grande fan, è cresciuto un ottimo rapporto tra di noi. Scegliere chi avrebbe presentato il Titolo TNT è stato uno degli ultimi ritocchi. È quell’elemento di prestigio che aggiungerà qualcosa al match tra me è Lance Archer e sarà bello averlo”.

Vedremo la cintura prima di sabato?

“Io non l’ho vista ancora, dannazione. Nel wrestling non sai mai davvero. Abbiamo parlato di farla vedere prima del PPV ma io personalmente preferisceo che la prima volta sia vista live per tutti. Un po’ come è successo con Bret Hart e il Titolo Mondiale. Probabilmente sarà così. Ma chissà…”

Con tante stelle arrivate, chi vede nel mid-card che potrebbe diventare main eventer in futuro?

“È una risposta che non mi piace ma è forse la più ovvia e parliamo di MJF: si adatta, è un grande wrestler, sta imparando parecchio. Il test con Jungle boy sarà interessante davvero, anche perché Jungle Boy è un altro nome papabile. Ma li vedo allenarsi e loro lo fanno bene, mangiano bene, non usano sostanze ovviamente, restano sempre concentrati. Lavorano da professionisti. C’è anche Sammy Guevara che ha davvero grade talento e si comporta in maniera indefessa. Wardlow anche potrebbe essere una stella di caratura mondiale: ha l’aspetto e le capacità di diventarlo. Il suo lavoro è renderli tutti in grado di scalare le gerarchie e diventare main eventer. Ho scordato Darby Allin per esempio, un altro che ha la bravura e l’intelligenza di fare tanta strada. Il mio lavoro però è proprio quello di rendermene conto e di dar loro tutto quello che gli serve per giocarsi le loro carte. Molti di loro possono essere legittimamente main eventer a breve, ci sono parecchie opzioni e aiuteranno la AEW ad essere importante”.

Hanno lavorato a qualcosa creativamente per poi abbandonarla a causa dell’assenza di pubblico?

“Ci sono cosa che forse non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Alcune cose abbiamo pensato fossero strane, come l’uso dei microfoni. In fondo servono per le telecamere, a livello tecnico intendo, ma senza pubblico hanno poco senso. In realtà però sono uno strumento quasi imprescindibile, si è troppo abituati ad utilizzarli in quei frangenti e sarebbe strano senza. L’altra cosa su cui abbiamo avuto dubbi era avere il resto del roster a fare da pubblico, per non avere proprio il silenzio durante gli incontri. La cosa ci spaventava molto ma ci spaventava di più il silenzio assoluto: il silenzio è quella cosa che da lottatore speri di non sentire mai durante un incontro. Ma forse la cosa principale, quella che ha meno senso, è la cosa dei microfoni”.

Torneranno a Rochester?

“Certo che sì! Voglio chiarire che gli show non sono cancellati. Sono rimandati. Nelle prossime settimane usciranno le date delle riprogrammazioni e vogliamo mantenere le promesse fatte. Non siamo ancora sicuri di come andrà, probabilmente quando si ripartirà ci saranno delle limitazioni, ma quando si potrà torneremo a Rochester, vogliamo farlo davvero, è diventato un posto importante per noi. Ogni show verrà coperto comunque, si farà tutto il possibile per recuperare tutti gli appuntamenti saltati”.

Dato che combatterà con loro, Hardy è un membro ufficiale dell’Élite? Dove può arrivare nella compagnia?

“Hardy è fantastico e nella compagnia può arrivare ovunque. Siamo stati insieme ieri sera, in riva al mare e passando il tempo a parlare e raccontandoci aneddoti. Come mio fratello è uno in grado di continuare e far valere la sua presenza quando serve. Ma l’Élite è più che tutto il gruppo di loro originali. Io, Omega e i Bucks. Siamo noi, abbiamo raccolto tantissime cose insieme e abbiamo creato tutto. Espandere l’orizzonte dell’Élite è sempre stato importante, lo dimostrano Page o Scrull e aggiungere Hardy sarebbe sicuramente una cosa fantastica, essendo lui un uomo straordinario. Ma è una questione di avere rispetto reciproco: loro fanno parte della famiglia, che è la cosa più importante, ma forse gli originali saremo sempre io, Kenny, Matt e Nick. Ma non cambia niente”.

Daniele La Spina
Daniele La Spina
Una mattina ho visto The Undertaker lanciare Brock Lesnar contro la scenografia dello stage. Difficile non rimanere incollato. Per Tuttowrestling: SmackDown reporter, co-redattore del WWE Planet, co-presentatore del TW2Night!. Altrove telecronista di volley, calcio, pallacanestro, pallavolo e motori.
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