Mauro Ranallo: “Ecco perchè ho lasciato la WWE”

Mauro Ranallo

Ad agosto Mauro Ranallo lasciò la WWE dopo aver trascorso quasi cinque anni come uno dei loro migliori commentatori play-by-play. Recentemente ha ritrovato il suo ruolo di telecronista, commentando il match di pugilato tra Mike Tyson e Roy Jones Jr.


Ranallo ha discusso della sua decisione di lasciare la WWE in un’intervista a POST Wrestling:

“Voglio ringraziare Triple H che mi ha inviato un messaggio di testo molto carino dopo il Pay Per View con Mike Tyson PPV”, ha rivelato Ranallo. “La WWE è uno dei luoghi mentalmente più estenuanti e questa non è necessariamente una critica in alcun modo. Questo è uno dei motivi per cui Vince McMahon ha costruito un impero multimilionario. È perfetto? Certamente no, ma nemmeno io lo sono.”

“Ho scelto in tarda età, 46 anni, di andare in WWE. Mi hanno ‘corteggiato’ ed è stato un sogno che si è avverato. Volevo lavorare per la WWE come telecronista play-by-play perché non soltanto pensavo che sarebbe stato un successo professionale per me, ma anche per il legame che avevo con il wrestling professionista fin dall’inizio della mia vita”.

“Quindi, commentare la WWE è stato molto speciale per me per molte ragioni. Pensavo che Jerry Lawler, Byron Saxton e io avessimo una chimica immediata, ma hanno apportato i cambiamenti che si sentivano di dover fare. È la loro azienda. Credo di aver dimostrato di poter lavorare con quasi chiunque come commentatore. Ma sì, ci sono state molte volte in cui mi sono detto ‘Cosa sta succedendo qui?’. Un tavolo di commento da 4, uno da 8; c’era una foto su Twitter in cui c’erano letteralmente otto persone in cuffia”, ha ricordato Ranallo. “Capisco, ma non è quello che voglio come commentatore. Lo stress nasce da questo cambiamenti repentini, dal dolo sistema di apportare cambiamenti. Per me e la mia salute mentale, trasferirmi a NXT quando eravamo in diretta è stata la migliore esperienza che potessi chiedere; e questo è un riconoscimento a Triple H e a tutti quelli di NXT.

Il commento da casa e gli attacchi di panico

“Ho solo sentito che la mia salute mentale stesse peggiorando, anche quando potevo commentare gli episodi da casa. Lo so, dio benedica l’anima di chi come Jim Cornette pensi ‘Come diavolo può rinunciare ad un lavoro così ben pagato, essendocene pochi di così belli al mondo? E poteva fare lo spettacolo da casa sua, da remoto, come poteva andarsene?’. Ma ero al punto che i miei attacchi di panico sarebbero arrivati tutte le mattine delle registrazioni degli ultimi mesi.”

“Sono un annunciatore play-by-play e penso di essere uno dei migliori del settore. Ho bisogno di essere lasciato solo a volte. Quindi, voglio ringraziare la WWE per tutto. Hanno migliorato la mia posizione nel mondo e mi hanno permesso, credo, di avere altre opportunità. La fanbase, il modo in cui ti trattano, non ci può essere nulla come questo. Chiaro che questo è un racconto ‘shoot’, quindi i fan si aspettano qualche rivelazioe. Bene, ecco il mio shoot: questo lavoro era come la mia vita, piena di alti e bassi, prove da superare e fasi tribolanti. A volte quando un sogno diventa realtà, questo non resta semplicemente un sogno. A volte forse sarebbe meglio non conoscere davvero quelli che sono i tuoi eroi; in ogni caso sono grato di averlo potuto fare”.

Il rispetto per i colleghi di lavoro

A causa della pandemia, NXT aveva una cabina di commento remota di tre persone, cosa di cui Ranallo non è un fan. Ha parlato di come lo stress di questo commento da remoto abbia accelerato la sua decisione di lasciare, nonostante gli sforzi della WWE e del loro team di produzione.

“Il valore di produzione della WWE parla da sé. Hanno la troupe più talentuosa e il loro valore di produzione è incredibile. Sono riusciti perfino a far funzionare una cosa del genere”, ha detto Ranallo.

“Sono dei geni e incredibili, ma sì [è stato] altamente frustrante. Credo che sia quello che ha davvero iniziato a innescare i miei problemi. Ho avuto molti problemi e sono abbastanza sicuro di aver traumatizzato Beth Phoenix a volte. Abbiamo provato a farlo funzionare ma è quasi impossibile, soprattutto essendo tre persone. Sono un tradizionalista e voglio gli stand con due commentatori. A volte, penso di poterlo fare da solo, ma penso che uno stand da due persone sia la situazione ideale. Ecco perché mi diverto così tanto con Josh Barnett e la New Japan Pro Wrestling.”

Scritto da Andrea De Angelis