Matt Hardy sul numero dei Pay per View in AEW

Di recente, vi abbiamo reso noto come Warner Bros Discovery e la AEW stiano valutando un eventuale aumento del numero dei Pay per View. A oggi, la All Elite conta 4 eventi “ufficiali”, All Out, Full Gear, Revolution e Double or Nothing. A cui si sono aggiunti Forbidden Door e, quest’anno, anche All In a Wembley. Più numerosi speciali di Dynamite, ultimo ma non ultimo proprio Blood & Guts andato in onda questa settimana. L’emittente sarebbe favorevole a un aumento del numero di PPV e nel suo podcast, Matt Hardy ha riflettuto sulle implicazioni che questo avrebbe sullo sviluppo delle storyline negli show settimanali.
“È una prospettiva interessante. Penso che una delle cose che rende i PPV AEW così ben strutturati e grandiosi sia che tutti gli incontri nella card di solito hanno la giusta quantità di tempo per raccontare la storia che ci sta dietro. C’è una storia in tutti i match. C’è un motivo per cui questi wrestler stanno combattendo e per cui i fan vogliono vedere questo incontro. C‘è un’evoluzione narrativa per cui si vuole che uno dei due vinca, e così via. Questa è una delle cose più belle del wrestling professionistico.
Anche se si guarda alla WWE, ai tempi in cui aveva i Big Four. Quando c’erano Royal Rumble, WrestleMania, SummerSlam e Survivor Series, sembrava che quegli eventi fossero qualcosa di davvero speciale, di più grande del solito. E questo contribuiva a far sì che lo si acquistasse, con la convinzione di assistere a qualcosa di imperdibile.”
Hardy ha poi riflettuto sul fatto che avere un PPV al mese renderebbe tutto questo molto più complesso. Certe narrazioni non avrebbero il tempo giusto per arrivare pronte al PPV, mentre sarebbe più difficile poter costruire a lungo termine, aspetto in cui a tratti la AEW eccelle. Tuttavia, vista l’ampiezza del roster e l’avere ora due main show (Dynamite e Collision), Hardy ha anche evidenziato come potrebbero esserci idee o meccanismi positivi nel costruire nel breve termine e nel dare ai fan una struttura identitaria e contenuti sempre nuovi.
“Se i roster sono abbastanza grandi per Dynamite e Collision, si potrebbe avere a gennaio un PPV di Dynamite. A febbraio Collision, poi ancora Dynamite e così via. Per alternare ogni mese. E poi avere in uno dei mesi anche un Dynamite vs Collision da presentare come le World Series del Pro Wrestling.”.
Un formato, quindi, molto simile alla WWE della Ruthless Aggression Era, quando RAW e SmackDown avevano PPV monobrand e si univano solo nei Big Four. Per poi destinare Survivor Series alla sfida fratricida. La AEW si è sin qui caratterizzata per PPV mastodontici, con card molto ricche ma al tempo stesso di difficile gestione in termini di tempo. La qualità dei match è spesso molto alta, con la chiara intenzione di lasciare agli spettatori il ricordo di qualcosa di speciale. Nonostante questo, non sempre si è riusciti a dare un’adeguata narrazione a tutto il volume di incontri presente. Inoltre, a differenza di quanto dice Hardy, non c’è ancora un hard split tale tra i due roster da poter creare eventi legati a un singolo brand.
In ogni caso, diverse novità sembrano bollire in pentola in casa AEW. Quando siamo ormai a un mese di distanza da All In, evento i cui numeri potrebbero aiutare a capire in che direzione andare.