Matt Cardona racconta del suo push in WWE, del suo web show e dei progetti futuri

Recentemente ospite del podcast The Wrestling Inc. Daily dei colleghi americani di Wrestling Inc., Matt Cardona ha toccato diversi temi riguardanti la WWE e la AEW.


Inizialmente, ha parlato di come il suo web show Z! True Long Island Story sia stato d’ispirazione alla creazione del format Being The Elite portato avanti con ottimo riscontro di pubblico dagli Young Bucks.
Penso che il loro show sia fantastico. Ormai ha preso il volo. Non sono stato io il primo ad avere uno show in onda su un sito. C’erano sicuramente altre persone ad averne uno. Io credo di essere stato il primo a farlo per conto mio, mischiando aspetti della mia vita quotidiana al mio personaggio nel wrestling, dimostrando come i social media possano fungere da strumenti per portare avanti la tua carriera. Anche se la compagnia non ti vuole in un certo modo o non ti vede in un certo modo, puoi sempre forzarli: questo è ciò che ho fatto io. Being The Elite è un format molto più grande di quanto Z! True Long Island Story sia mai stato. BTE poi è di fatto diventata la All Elite Wrestling. È così folle pensare a ciò che abbia fatto BTE e ciò che continua a portare avanti.

I conduttori del podcast hanno poi scherzato sul fatto che il podcast The Major Wrestling Figures, nuovo progetto di Cardona (insieme a Brian Myers, Curt Hawkins in WWE), possa poi trasformarsi in una promotion come capitato per BTE con la AEW.
Non ne ho idea [risponde ridendo]. L’unico lavoro di promoter che sto facendo è durante il Figure Wrestlin Federation ogni mercoledì, lo spin-off di The Major Wrestling Figures. Se volete, potete ascoltare me e Brian Meyers reinterpretare l’Attitude Era con le action figures!

È stato poi chiesto a Cardona se Vince McMahon si possa essere risentito con lui per avergli forzato la mano nel pusharlo, non avendo avuto quindi una vera parte attiva nel processo ma venendo costretto al push vista la popolarità dell’ex Zack Ryder.
Questo è il fatto: chi lo può sapere? Le persone dicono tante cose, speculazioni, persino io l’ho fatto. Il fatto è che non ci sono prove a riguardo. Alla fine della fiera, mi è stata concessa un’opportunità. Mi diedero spazio in TV perché per un lungo periodo di tempo stavo conducendo uno show su YouTube, vendevo tantissimo merchandise senza apparire in scena o avere le mie occasioni. Poi me la diedero. Ed ero in TV, tutto ciò che chiedevo. Vinsi il Titolo US, ma poi le cose non girarono esattamente per il verso giusto. Avrei potuto bussare a diverse porte e chiedere: “Hey, che sta succedendo qui?”. Ma non l’ho fatto e me ne rammarico. Non incolpo nessuno per quanto accaduto nel 2012. Non vivo nel passato a rimuginare su ciò che poteva essere e non è stato. Cerco di non essere arrabbiato perché esserlo non cambierebbe proprio nulla. Non sarei più felice. Credo che siamo tutti colpevoli di pubblicare tweet arrabbiati, almeno una volta nella vita capita a tutti. Certamente io sono tra quelle persone, ma alla fine che senso ha avuto? Non mi ha portato da nessuna parte. Non ha cambiato nulla.

In questo frangente Cardona si riferisce alla fine del suo push e a come non sia stato ben visto il suo personaggio, non approvato da Vince e quindi non ritenuto valevole di un push. La motivazione principale starebbe nella capacità del suo Zack Ryder di andare over con il pubblico senza nemmeno apparire in uno show televisivo, costringendo la dirigenza, a suo dire, a non ignorarlo più.

La conversazione è poi proseguita sul suo post-WWE e sulla possibile ricomparsa, in futuro, dell’Internet Championship.
Questo è il nuovo me. Sono sempre pronto ora. Quindi quando sarà il momento di aprire uno store su Pro Wrestling Tees e di organizzare tutti i dettagli per il futuro, beh, avrò bisogno di un nuovo Internet Title. Giusto per sicurezza. Questo è tutto, davvero. La tengo come opzione per il futuro. Ho già pronte alcune cose da vendere riguardo al Titolo, tipo maglie e giocattoli su cui stiamo lavorando. Se dovessi mai difenderlo, lo avrei dietro con me.

Ha parlato anche del suo passato nelle indie e di cosa si aspetta dal futuro nel circuito indipendente.
Ho avuto un po’ di apparizioni nelle indie dal 2004 al 2006, una al mese circa, poche volte due al mese. Se non ricordo male, la paga più alta giornaliera era di circa 15 dollari; quindi ero nelle indie, ma non ero davvero nelle indie. Quindi sono contento di essere tornato dove non ho mai veramente potuto fare molto. Non ho mai avuto il mio stand fuori dal palazzetto per incontrare le persone dopo lo show. Tutte queste cose mi esaltano molto.

Cardona ha poi affrontato il tema COVID-19, dicendo che ancora non ha accettato booking nelle indie per via dell’emergenza e di quanto possa essere pericoloso organizzare show nel circuito indipendente in questi mesi.
Sicuramente prenderò parte a tanti show indipendenti, magari lì difenderò anche l’Internet Title e metterò il match sul mio canale YouTube. Però in questo momento, per come stanno le cose nel mondo e in questo business, non prenderò booking nel circuito indie. Credo che sia comprensibile la mia scelta: non vorrei che uno show venisse cancellato, tanto quanto non vorrei che qualcuno comprasse il biglietto convinto di vedere me e poi trovarsi lo show cancellato. E in questo momento, non è sicuro organizzare show indipendenti.

Ha concluso parlando anche della possibilità di poter partecipare ad un death match (match hardcore e molto cruenti, in voga in diverse federazioni indie come la Combat Zone Wrestling) almeno una volta in carriera.  
Sapete una cosa? Questo per me è il momento in cui vorrei fare tutto, provare tutto. Sto scrivendo anche questo nuovo libro sulla mia carriera, e allora perché no? Magari una volta, o anche più di una volta. Magari finirà pure per piacermi. Non sono contrario, affatto. Non dico di no a nulla.

Scritto da Marco Ghironi
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